La situazione relativa al terremoto ai Campi Flegrei sembrerebbe essere ritornata alla normalità, con le scosse che si sono ormai da diverse settimane arrestate. L’ultima rilevante, di M 3.6, risale al 16 ottobre scorso. Nei giorni precedenti ce n’erano state anche di più forti. Poi, in poco tempo, l’avvento di un periodo di stasi. Gli esperti dell’Osservatorio vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) continuano a monitorare la situazione e si domandano cosa sta accadendo.



Uno studio pubblicato su Earth and planetary science letters, ad opera di un team di ricercatori dell’Osservatorio Vesuviano, dell’Ingv e dello University college of London, ha a tal proposito messo a paragone la crisi bradisismica in corso a quella degli anni ’80, che ha avuto caratteristiche piuttosto simili. Anche in quel caso, dopo diversi anni di innalzamento del suolo, le scosse si sono col passare del tempo interrotte ed è iniziato il percorso di abbassamento. Il comportamento odierno, in particolare, si era verificato nel 1984. La stasi in quel caso era cominciata l’1 aprile e si era protratta per 8 mesi, prima della ridiscesa.



Terremoto Campi Flegrei, sismicità si è arrestata ma l’Osservatorio vesuviano cambia sede

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ad ogni modo continua a valutare con attenzione i rischi relativi alle scosse di terremoto nei Campi Flegrei, tanto che le misure di sicurezza si stanno ripercuotendo anche sull’ente stesso, il cui distaccamento locale attualmente si trova proprio nella zona rossa. È per questo motivo che l’Osservatorio Vesuviano lascerà a breve la sua sede di via Diocleziano 2. Non è stato ancora deciso dove questa verrà spostata.

“Verranno esclusi preventivamente immobili e spazi siti nella zona rossa di rischio vulcanico dell’area”, hanno precisato i vertici. Per trovare il luogo adatto verranno interpellati gli enti pubblici che potrebbero essere proprietari di immobili, come Città Metropolitana di Napoli, Comune di Napoli, Inail, Agenzia del Demanio e Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Inoltre, anche i privati potranno manifestare il loro interesse.