La situazione scosse di terremoto Campi Flegrei continua ad essere molto tranquilla, con gli eventi tellurici che dopo qualche giorno un po’ “traballante” nelle ultime settimane, sono tornati a silenziarsi. Ormai sono diversi giorni che nessuna scossa di terremoto Campi Flegrei non viene segnalata dall’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e ciò ovviamente non può essere che un bene alla luce dei numerosi movimenti registrati lungo la caldera fino alla scorsa primavera, con l’apice della scossa di magnitudo 4.4 gradi sulla scala Richter avvenuta il 20 maggio 2024, sisma che ha causato lo sfollamento di centinaia di famiglie, oltre che tantissima paura e tensione.



Oggi, a distanza di sette mesi la situazione è ben differente, decisamente di calma, ma ciò non significa che la zona dei Campi Flegrei non sia continuamente attenzionata H24 per individuare un eventuale segnale che possa far presagire qualcosa di importante in arrivo.

TERREMOTO CAMPI FLEGREI, L’ULTIMO LAVORO DEGLI ESPERTI INGV

Stanno quindi continuando anche gli studi, e l’ultimo è stato presentato proprio in queste ore, come riportato dal Corriere della Sera, un lavoro realizzato dall’Ingv che ha messo in correlazione ancora una volta il fenomeno del bradisismo, ovvero, del sollevamento del suolo, a quello degli eventi sismica. Nel dettaglio viene precisato che ci si aspettano dei terremoti anche di magnitudo superiore ai 4,5 gradi nel caso in cui la tendenza attuale del sollevamento del suolo ai Campi Flegrei dovesse continuare a ritmi attuali.



Sicuramente non una buona nuova ma è questa la conclusione a cui sono giunti alcuni grandi esperti di vulcani. Si tratta di uno scenario che andrà ad incidere sugli edifici della zona flegrea, già messi a dura prova negli ultimi anni a causa delle continue scosse ma che nelle prossime settimane saranno oggetto di adeguamento alle norme antisismiche grazie all’intervento dello stato e al decreto Campi Flegrei.

TERREMOTO CAMPI FLEGREI, LO SCENARIO PEGGIORE

Sono stati infatti stanziati diversi milioni di euro per sistemare edifici pubblici e abitazioni private, ma in ogni caso delle scosse di magnitudo che sfiorino i 5.0 gradi sulla scala Richter faranno ben di più che il solletico ad un edificio. Stando a quanto si legge ancora, anche un sollevamento modesto ma ulteriore, potrebbe aumentare l’attività sismica, con tassi “superiori” a quelli registrati nel 2023.



Si parla di una soglia di altri 20 centimetri, che causerebbe appunto scosse superiori ai 4.5 gradi, uno scenario che prevede un’attenta considerazione del rischio associato, viene ancora specificato. Secondo gli esperti non è comunque da escludere che il fenomeno della risalita possa rallentare, come già è accaduto negli anni passati di conseguenza quello ipotizzato sopra sarebbe uno degli scenari peggiori possibili. La cosa certa è che questo ennesimo studio certifica la correlazione fra bradisismo e rischio sismico, dopo aver analizzato i sismi degli ultimi 23 anni, dal 2000 al 2023.