Dopo una settimana relativamente tranquilla, è tornata la paura ai Campi Flegrei a seguito di una scossa di terremoto registrata ieri poco dopo le 12:30 di magnitudo 3.6 gradi sulla scala Richter e che ha spinto la popolazione locale a scendere in strada per la paura. Un nuovo evento sismico importante che va ad aggiungersi alle due scosse di magnitudo 4.0 e 4.2 delle ultime settimane, che avevano acceso un faro sulla vicenda. Intanto nella giornata di ieri è scattata una prova pratica di evacuazione nella zona flegrea, (che andrà avanti fino al 20 ottobre) quindi presso i comuni di Napoli, Pozzuoli, Quarto, Giugliano in Campania, Monte di Procida e Bacoli, coinvolgendo direttamente i cittadini coinvolti che, in caso di emergenza, devono sapere esattamente cosa fare per mettersi in sicurezza.



Dopo la due giorni dello scorso 6-7 ottobre, quando erano state organizzate delle prove di fuga dagli edifici pubblici, come ad esempio lo stadio Maradona e gli ospedali, da ieri sono state coinvolte le “persone comuni”, quelle che ovviamente potrebbero farsi prendere maggiormente dal panico in caso di sisma significativo. Intanto tutti gli addetti ai lavori stanno continuando a monitorare con estrema costanza e attenzione la situazione, a cominciare dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dall’Osservatorio Vesuviano che stanno analizzando la situazione terremoto e quella eruzione, che potrebbero essere direttamente collegate.



TERREMOTO CAMPI FLEGREI: L’ORDINE DEGLI INGEGNERI DI NAPOLI VUOLE DARE UNA MANO

Da segnalare infine la nota dell’ordine degli ingegneri della provincia di Napoli, a firma del presidente Gennaro Annunziata, attraverso cui si sottolinea la volontà di intervenire per controllare lo stato degli edifici della zona flegrea: “L’Ordine degli ingegneri della Provincia di Napoli – si legge – ha già preso contatto con l’Assessore alla Protezione Civile, Edoardo Cosenza, coordinatore del tavolo tecnico per l’applicazione del decreto Campi Flegrei, per definire le modalità con cui i nostri iscritti potranno contribuire a verificare la vulnerabilità sismica dell’edilizia pubblica, in relazione alla ripresa dell’attività bradismica”.



E ancora: “Ora che esiste un quadro normativo di riferimento potremo definire gli accordi e darne notizia ai nostri iscritti. I nostri colleghi se interessati e in possesso dei requisiti richiesti, potranno fornire le loro competenze al monitoraggio del patrimonio edilizio pubblico e alla scelta di eventuali azioni per mitigare il rischio sismico”. Annunziata aggiunge e conclude spiegando che l’Ordine degli Ingegneri di Napoli “è pronto a svolgere un ruolo di fondamentale supporto nella salvaguardia dell’edilizia pubblica in un momento di particolare rilevanza come questo, lavorando in stretta sinergia con le autorità competenti, per garantire la sicurezza della collettività e la protezione del patrimonio edilizio”.