Quale danno economico causerebbe un devastante terremoto nella zona dei Campi Flegrei? A calcolarlo con certezza, come si legge sul sito Tag24.it, è una ricerca condotta dall’IRISS (Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo). Tenendo conto dei Piani di emergenza della Protezione Civile nonché dei costi diretti e indiretti di un’eventuale emergenza vulcanica di proporzioni immane, è stato stabilito che il costo di un’eruzione senza precedente sarebbe pari all’1 per cento del prodotto interno lordo italiano. Si tratta, facendo un breve calcolo, di circa 30 miliardi di euro, un danno quindi devastante per l’economia italiana.



A cosa si deve questa cifra così esagerata? Prima di tutto all’evacuazione della zona flegrea, che sarebbe ovviamente un’attività estremamente complessa e soprattutto molto dispendiosa dal punto di vista economico. Si tratta infatti di spostare circa 3 milioni di persone, ovvero, tutte quelle che abitano in un raggio di circa 15-20 chilometri dal vulcano. Preparare ed eseguire l’evacuazione di una popolazione così vasta (maggiore rispetto a tutti i cittadini di Roma), richiederebbe delle risorse finanziarie ingenti, sottolinea ancora Tag24.it, con un impatto economico che ricadrebbe sull’Italia intera in maniera alquanto significativa.



TERREMOTO CAMPI FLEGREI, IL RISCHIO DI UNA COMUNICAZIONE TROPPO ALLARMISTICA

La speranza ovviamente è che non si debba mai verificare un’evacuazione di tale tipo, anche perchè un’eruzione devastante significherebbe operare non in una situazione di normalità bensì di emergenza, con tutto ciò che ne consegue. Gli addetti ai lavori ripetono infatti che un eventuale scossa di terremoto imponente presso i Campi Flegrei è impossibile da registrare in anticipo, e l’unica operazione che si può fare è continuare con l’attività di monitoraggio e di controllo, analizzando tutti i vari dati in possesso di sismologi, vulcanologi e addetti ai lavori.



Nel contempo, come lamentano numerosi “attori” nella zona flegrea, è necessario non utilizzare una comunicazione troppo allarmante che potrebbe minare il turismo, soprattutto quello straniero. Già si registra un calo per le vacanze natalizie e il trend negativo potrebbe proseguire anche durante la prossima estate.