Come previsto si è tenuta nella giornata di ieri il vertice presso l’Accademia aeronautica di Pozzuoli tra i ministri Nello Musumeci e Gennaro Sangiuliano e i sindaci dei 7 comuni dei Campi Flegrei (fra cui Manfredi di Napoli), in merito all’emergenza terremoto nella zona flegrea. Secondo Musumeci, ministro della Protezione Civile, i 52 milioni di euro messi a disposizione dal governo Meloni con l’apposito decreto Dl Campi Flegrei sono sufficienti, aggiungendo: «C’è amarezza per ciò che si poteva fare 40 50 anni fa. – dice – Ora dobbiamo correre per realizzare le strutture previste: parlando di bradisismo delimiteremo l’area rossa, dobbiamo fare un piano di evacuazione legato al rischio bradisismo ma le risorse immaginate sono congrue per gli obiettivi da realizzare».
Il ministro della cultura aggiunge: «Non c’è motivo per abbandonarsi al panico, adotteremo iniziative per valorizzare quest’area. Certo non possiamo negare che qui siamo esposti ad alcuni rischi naturali ma niente panico, una popolazione consapevole dei rischi è più sicura e responsabile». Per poi spiegare: «Si ricorrerà a personale tecnico preparato, stiamo valutando la possibilità, raccogliendo la proposta dei sindaci, di spalmare da un anno a tre anni i contratti a tempo determinato per il personale tecnico degli enti locali».
TERREMOTO CAMPI FLEGREI, LE PAROLE DEL SINDACO DI BACOLI
Josi Della Ragione, sindaco di Bacoli, presente anch’essa al vertice, precisa: «Non abbiamo paura del bradisismo ci conviviamo da millenni. Certamente non bastano 52 milioni, ma noi stiamo facendo per intero la nostra parte», mentre il primo cittadino di Pozzuoli, Manzoni, ha specificato: «è un appuntamento importante perché per la prima volta si parla di bradisismo in termini di prevenzione. Bisogna mettere subito in campo le fasi del decreto che servono anche a tranquillizzare la popolazione».
Intanto è già scattata la macchina organizzativa, con le verifiche sugli edifici privati in corso, in particolare nelle case popolari, e che continueranno anche le prossime settimane. C’è invece ancora da lavorare sulle vie di fuga. Musumeci ha chiosato dicendo: “Abbiamo ridotto da 90 a 60 giorni la durata delle competenze legate al varo del piano speditivo e di vulnerabilità: quello che non si è fatto in 60 anni speriamo di farlo in 60 giorni”.