Non si placa l’attenzione sulla zona dei Campi Flegrei a seguito delle numerose scosse di terremoto che hanno interessato l’area negli ultimi mesi. Se da una parte è vero che nell’ultimo mese i movimenti tellurici significativi si sono ridotti in maniera drastica, dall’altra gli esperti hanno sempre specificato come un’eventuale scossa importante non sia prevedibile e l’unico lavoro possibile è quello di un monitoraggio continuo. La cosa certa è che i continui terremoti degli ultimi mesi e il forte interesse dell’opinione pubblica, anche straniera, verso la vicenda, ha creato un po’ di allarmismo che risulterebbe essere ingiustificato.
“Esagerare” nelle comunicazioni e nell’allerta rischia di creare un boomerang con effetti negativi sulla zona dei Campi Flegrei, ad esempio per quanto riguarda il turismo e il commercio. In molti quindi hanno diramato appelli affinchè si possa fornire una comunicazione più giusta e per certi versi moderata, e al gruppo si è unito anche il vescovo di Pozzuoli, Carlo Villano, che ha chiesto «Informazioni certe» all’indomani della diffusione della relazione della “Commissione Grandi Rischi”.
TERREMOTO CAMPI FLEGREI, VESCOVO POZZUOLI: “AUMENTA LA PAURA DEI CITTADINI”
«Oggi sicuramente i puteolani cercano sicurezza nelle informazioni e nel modo di agire. – le parole dell’uomo di Chiesa in occasione dell’incontro sul tema presso l’istituto dei Salesiani di Napoli – Chi abita a Pozzuoli, nei Campi Flegrei, è consapevole che con il fenomeno ci si convive da sempre ma ciò che chiedono è la sicurezza nell’informazione di quello che sta accadendo. E di come procedere se il fenomeno evolvesse, ma noi speriamo che non evolva».
Quindi il vescovo di Pozzuoli ha esternato un problema già ventilato sopra: «Di certo aumenta la paura dei cittadini in un momento critico, perché viviamo un tempo particolare sul bradisismo ma anche un tempo in cui le nostre famiglie vivono in maniera drammatica la povertà. Sono aumentati i poveri e le richieste alle nostre Caritas sono in costante salita. Questo non fa altro che causare e alimentare questo stato di insicurezza».