L’ultima inchiesta de Le Iene Show sulla gestione del post-terremoto in Emilia-Romagna è destinata a creare non poche polemiche rispetto a come sono stati utilizzati gli aiuti stanziati dallo Stato per la ricostruzione. Una questione che rischia di diventare quanto mai scottante considerato che tra poco più di 40 giorni in quella Regione gli elettori saranno chiamati alle urne. Soprattutto se si pensa che il governo di Roma, dopo il terremoto del maggio 2012 in cui rimasero uccise 28 persone, stanziò 5 miliardi di euro. Quei soldi avrebbero dovuto favorire la ricostruzione di un territorio messo in ginocchio sia per quanto riguarda moltissime attività produttive, sia per quel che concerne l’emergenza abitativa: furono infatti centinaia gli edifici rasi al suolo dal sisma. Ma chi poteva immaginare che quei soldi venissero utilizzati per fare di fienili di campagna delle ville signorili?
FURBETTI POST-TERREMOTO EMILIA: L’INCHIESTA
Proprio questo quadro emerge dall’inchiesta de Le Iene Show, in onda questa sera su Italia Uno a partire dalle ore 21:20, firmata da Alessandro De Giuseppe. La realtà, durissima da digerire, sembra dire che in molti approfittarono di quella tragedia, di quel terribile terremoto, per arricchirsi. La morte di alcune persone utilizzata come trampolino di lancio per migliorare le proprie condizioni di vita. Di questa situazione inaccettabile, considerato che l’arricchimento è avvenuto sfruttando soldi pubblici, l’inviato de Le Iene Show è andato a chiedere conto ai tecnici comunali che hanno consentito di ottenere questi finanziamenti per “riqualificare” alcune attività. Diversi esempi si trovano nella provincia di Ferrara. Il sistema era ormai ben collaudato: secondo Le Iene, “i progetti sarebbero stati gonfiati, così le percentuali per privati e tecnici sarebbero aumentate di conseguenza. Tutti ci hanno guadagnato, tranne lo Stato”.