Nella giornata di oggi si è verificata un’altra scossa di terremoto importante in quel di Giappone, un sisma di magnitudo 6.0 gradi registrato di fronte alla costa centro occidentale dell’isola nipponica, così come ha scritto il Corriere della Sera attraverso il proprio sito, citando il governo. Rispetto al precedente sisma, che era stato di magnitudo 7.6 gradi sulla scala Richter, quindi ancora più importante, non è stata emessa alcuna allerta tsunami. Secondo quanto segnalato dall’Agenzia meteorologica giapponese, il terremoto di oggi ha colpito al largo della costa del Mar del Giappone, non troppo distante dalla zona del precedente sisma di Capodanno, che aveva provocato ingenti danni e soprattutto centinaia di morti.



Il terremoto di oggi in Giappone è stato registrato ovviamente anche dall’Ingv, l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, confermando la magnitudo di 6.0 gradi sulla scala Richter. Viene segnalata anche l’ora della scossa, le 9:59 in Italia, le 17:59 locali, mentre le coordinate geografiche del terremoto, secondo la Sala Sismica INGV-Roma, sono state 37.8100 gradi di latitudine, 137.8430 di longitudine, e una profondità di 35 chilometri sotto il livello del mare.



TERREMOTO GIAPPONE OGGI, MAGNITUDO 6.0: I NUMERI DRAMMATICI DEL SISMA DI CAPODANNO

Nel frattempo è stato aggiornato il bilancio riguardante la scossa di terremoto di nove giorni fa: i feriti sono 565, mentre all’appello mancano ancora ben 323 persone, di conseguenza il numero ufficiale delle vittime, pari a 168, potrebbe ulteriormente salire nelle prossime ore. La maggior parte delle persone disperse si trova nella città di Waijma, una delle più colpite dal disastro di Capodanno, teatro anche di gravi incendi dopo le scosse.

Centinaia sono stati i movimenti tellurici che si sono verificati negli scorsi giorni e che hanno causato frane e anche il crollo di tantissimi edifici. A peggiorare la situazione anche lo tsunami, con onde alte più di un metro ma dalla forte potenza, che si è abbattuto sulle coste giapponesi come conseguenza appunto della gravissima scossa di terremoto.