Una nuova violenta scossa di terremoto si è verificata nelle scorse ore in Cina, un sisma con una magnitudo molto elevata, pari a 7,1 gradi sulla scala Richter, che ha colpito alle ore 19:09 di ieri in Italia, le 02:09 di notte locali. A circa un mese dal terremoto che ha causato più di 100 morti, è tornata quindi a tremare con forza la Cina, questa volta nella regione dello Xinjiang, zona nord occidentale, vicino al confine con il Kirghizistan. Stando alle prime informazioni, il sisma non sarebbe stato devastante come quello precedente, in quanto non avrebbe causato morti, anche perchè l’epicentro della scossa è stato individuato in una regione montuosa dove abitano poche persone.



Vengono segnalati comunque feriti e danni, a cominciare da sei persone che, come riferisce il sito di RaiNews, sono state soccorse sotto le macerie. Il bilancio potrebbe comunque aggravarsi nel corso delle ore visto che vi sarebbero almeno 47 case andate distrutte, così come numerose stalle, di conseguenza potrebbero registrarsi anche diversi capi di bestiame deceduti. La fornitura di energia elettrica è stata interrotta in maniera parziale, e nel contempo le autorità stanno effettuate tutte le verifiche del caso sulle infrastrutture, in particolare per capire se strade e ferrovie siano agibili.



TERREMOTO IN CINA M 7.1, LOCALIZZATO NELLA CONTEA DI WUSHI

Il terremoto avvenuto in Cina, che ha interessato la contea di Wushi, nella prefettura di Aksu, ha avuto un ipocentro di 22 chilometri, di conseguenza è stato piuttosto superficiale, e ciò ha moltiplicato ulteriormente gli effetti dello stesso. Come da copione, alla scossa principale hanno fatto seguito alcuni movimenti di assestamento, con la più forte che ha avuto una magnitudo di 5.3 gradi sulla scala Richter.

Secondo i dati raccolti dall’agenzia sismologica dello Xinjiang, così come riporta il China Daily, l’epicentro è stato localizzato a circa 50 chilometri da Wushi, e nel raggio di 20 chilometri sono stati individuati cinque diversi villaggi. La scossa, vista la sua importanza, è stata avvertita in maniera indistinta anche in diverse città dello Xinjiang, come ad esempio la capitale Urumqi, dove gli ultimi piani degli edifici più alti hanno tremato.