TERREMOTO IN MAROCCO, IL BILANCIO AGGIORNATO AD OGGI 10 SETTEMBRE

L’ultimo bilancio ufficiale dello spaventoso terremoto in Marocco avvenuto la sera dell’8 settembre parla di 2012 morti e 2059 feriti, di cui almeno 1400 di loro considerati molto gravi e a rischio vita in ospedale: la scossa di magnitudo 6.8 che ha devastato la regione di Marrakesh porta con sé ancora tutto lo strazio e il terrore nella popolazione che ha subito un terremoto tra i più devastanti della storia. L’epicentro è stato localizzato al centro del Paese, a 16 chilometri del villaggio di Tata N’Yaaqoub: questa notte sono rientrati in primi tra i 500 italiani che si trovavano in Marocco al momento del terremoto, di cui per fortuna nessuna risulta nella lista delle vittime.



Le ultime notizie dai racconti però sono strazianti: «30 secondi di puro terrore. Lì per lì abbiamo pensato a un attentato, a una esplosione oppure a una tromba d’aria, poi però ci siamo resi conto che si era trattato di un terremoto», racconta una turista italiana atterrata dopo volo Marrakesh-Ciampino, «Mi trovavo in strada vicino al mio albergo quando c’è stato il terremoto: è stato violentissimo. Per fortuna a me è andata bene». Come loro tantissime storie si intrecciano tra turisti, cittadini stranieri e soprattutto popolazione del Marocco che prova a contare i danni senza ancora bene sapere le proporzioni devastanti del sisma: ci sono infatti intere aree montuose o altipiani dove i villaggi sono stati letteralmente spazzati via e la conta di morti e feriti lì è ancora in alto mare.



DANNI TERREMOTO MAROCCO, CROCE ROSSA: “ANNI PER RIPRENDERSI”

Pieno sostegno in queste ore arriva al Marocco da ogni parte del mondo, con la “gara” di solidarietà post-terremoto che coinvolge Onu, Banca Mondiale, FMI, Unione Africana, Ue, Usa, Russia e perfino i “nemici” dell’Algeria che in via eccezionale ha concesso aiuti al popolo marocchino e riaperto lo spazio aereo dopo la rottura dei rapporti bilaterali dal 2021. Secondo le organizzazioni umanitarie, a cominciare dalla Caritas, in questo momento oltre ad aiuti logistici per rimuovere detriti e cercare eventuali sopravvissuti, servono beni di prima necessità, coperte, medicine.



Hossam Elsharkawi, direttore regionale della Federazione internazionale della Croce Rossa per il Medio Oriente e il Nord Africa, ha fatto sapere che per una piena ripresa dal terremoto in Marocco ci vorranno probabilmente anni: «la risposta al terremoto che ha colpito il Marocco potrebbe richiedere mesi, se non anni. L’organizzazione si sta mobilitando per sostenere la Mezzaluna Rossa marocchina». Dalla Francia intanto arrivano le prime polemiche contro lo Stato del Marocco da una ong, la “Secouristes sans frontieres”: «Il governo marocchino blocca tutte le squadre di soccorso. Rabat sta bloccando tutte le squadre di soccorso tranne quella del Qatar… Non capiamo questa situazione di stallo», la denuncia di Arnaud Fraisse, responsabile comunicazione dell’Ong Secouristes sans frontieres.