Continua a destare non poche preoccupazioni – soprattutto tra la popolazione, più che tra gli esperti – la situazione attorno ai Campi Flegrei e all’area di Pozzuoli, con le scosse di terremoto che da mesi ormai non lasciano un attimo di respiro agli oltre 500 mila abitanti che risiedono sopra uno dei vulcani più grandi e pericolosi d’Europa. Nella notte, infatti, la terra è tornata a tremare e seppur nessun evento sia stato degno di nota dal punto di vista della sismicità, sono in molti a credere che l’attuale bradisismo dei Campi Flegrei sia una sorta di preambolo di un terremoto che risveglierà il vulcano sotterraneo e causerà – ipoteticamente, visto che è del tutto imprevedibile – la distruzione dell’area della caldera.
Tornando ad oggi, secondo quanto riporta l’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia nella notte tra domenica e lunedì 17 giugno 2024 sono stati rilevati almeno quattro differenti scosse di terremoto: la prima si è originata attorno all’una e 25 minuti, seguita a ruota dalla seconda a pochi secondi di distanza; mentre le altre due risalgono all’1:41, anche in questo caso con una decina di secondi tra una e l’altra. Fortunatamente, in tutti e quattro i casi non si è superato l’1.5 sulla scala Richter e non sembra che i quattro eventi abbiano causato particolari danni alle abitazioni o alle numerosissima popolazione nell’area.
Il report dell’Osservato Vesuviano: “143 scosse di terremoto ai Campi Flegrei nella seconda settimana di giugno”
Nel frattempo, mentre le scosse di terremoto continuano quasi senza sosta, sempre l’Osservatorio Vesuviano ha pubblicato il rapporto settimanale riferito al periodo tra il 3 e il 9 di giugno. In appena una settimana – si legge nel brevissimo report pubblicato sul sito ufficiale dell’Osservatorio – si sono registrata la bellezza di 143 differenti eventi sismici superiori allo 0 sulla scala Richeter: la scossa più lieve registrata ai Campi Flegrei si è attestata ad una magnitudo di 0.3, mentre il picco è stato di 3.7 nella giornata dell’8 giugno, con altre scosse di terremoto che a pochi minuti di distanza sono arrivate anche a 3.5, 3 e 2.7 sempre sulla scala Richter.
D’altra parte, a ridare un flebile speranza nella popolazione napoletana di Pozzuoli ci pensa il dato sulla deformazione del suolo che negli ultimi 20 giorni prima della report dell’Osservatorio (quindi circa dal 21 di maggio) si è attesta attorno a circa 20±3 mm/mese: un dato simile a quello che si è registrato dalla metà di aprile fino al 20 maggio, mentre nelle giornate tra il 20 e il 21 dello scorso mese – in seguito ad un terremoto particolarmente violento ai Campi Flegrei di magnitudo 4.4 – si era registrato anche un abbassamento cosisimico di circa 0.5-1 cm.