TERREMOTO TURCHIA-SIRIA, 2700 MORTI

Sale il bilancio delle vittime del terremoto tra Turchia e Siria che ha colpito i due Paesi nella notte tra il 5 e il 6 febbraio. Sono oltre 2700 i morti. Il servizio di emergenza turco ha parlato di almeno 1762 persone morte, mentre altre mille hanno perso la vita in Siria: il bilancio è dunque di almeno 2762. Numeri che purtroppo potrebbero tragicamente salire, considerato l’alto numero di dispersi. Intanto la Casa Bianca in un comunicato ha parlato di “terremoto devastante” che ha “causato migliaia di morti”. La portavoce Karine Jean-Pierre ha anticipato che Joe Biden chiamerà a breve il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.



TERREMOTO TURCHIA-SIRIA, DUE NUOVE SCOSSE DA M 7.8 E 7.5: “ALMENO 1200 MORTI ACCERTATI”

Circa 1.200 vittime accertate nel terremoto in Turchia, almeno 600 in Siria e un bilancio generale che – se proseguono le scosse di assestamento – potrebbero portare ad almeno 10mila morti. Un’ecatombe purtroppo storica quella in corso in Medio Oriente da qualche ora, con le ultime due scosse di “assestamento” che quasi pareggiano la prima devastante da M 7.9 gradi Richter: prima nel sud della Turchia una scossa sismica di grado M 7.8 poi nel centro del Paese a magnitudo 7.5 Richter.



Poco fa il Presidente Erdogan aveva aggiornato il bilancio della tragedia con 912 morti ma nel giro di pochissime ore il conteggio è salito drammaticamente a 1.200 (per intenderci, 4 volte le vittime accertate nel terremoto di Amatrice e Accumoli nel 2016). «Si tratta del più grande disastro che abbiamo vissuto dal secolo scorso dopo il terremoto di Erzincan del 1939», ha detto ancora il Presidente turco parlando di almeno 6mila feriti di cui alcuni molto gravi, stando ai dati dell’agenzia nazionale Anadolu. «Stiamo affrontando il più grande terremoto che abbiamo visto in 24 anni in questa regione», ha detto Haluk Özener, direttore dell’osservatorio Kandilli e istituto di ricerca sui terremoti: «Finora si sono verificate 100 scosse di assestamento, di cui 53 sono più di 4 gradi (sulla scala Richter) mentre 7 sono oltre i 5 gradi. Possiamo dire che questi terremoti continueranno nei prossimi giorni». Secondo lo United States Geological Survey (USGS), citato dalla CNN, il maxi terremoto di cui purtroppo si aggiornano di continuo bilanci e video terrificanti, potrebbero avere un bilancio di almeno 10mila persone: «esiste una probabilità del 47% che le vittime siano tra le mille e le diecimila e una probabilità del 20% che il bilancio finale dei deceduti sia fra le diecimila e le centomila. Il disastro è probabilmente diffuso – conclude l’USGS nel rapporto -, la popolazione in questa regione risiede in strutture estremamente vulnerabili alle scosse sismiche, sebbene esistano alcune strutture resistenti». (Agg. di Niccolò Magnani)



SI AGGRAVA IL BILANCIO DEL TERREMOTO IN TURCHIA E SIRIA

E’ un bilancio a dir poco drammatico quello inerente il terribile terremoto di magnitudo 7.9 gradi che ha interessato il confine fra la Turchia e la Siria. Con il passare dei minuti aumenta in maniera esponenziale il numero delle vittime ad al momento l’agenzia Ansa parla di 520 decessi accertati. Almeno 284 sarebbero i morti avvenute nelle province turche interessate dal sisma, leggasi Adana, Malatya, Gaziantep, Diyarbakir, Hatay, Adiyaman, Osmaniye, Sanliurfa e Kahramanmaras, con un numero di feriti pari a 2.322, di conseguenza c’è il rischio che il bollettino peggiori ulteriormente nel corso delle prossime ore, anche perchè sono molti gli scomparsi e vista la mole ingente di macerie non è possibile stabilire con certezza il numero di feriti.

Nel nord della Siria invece il numero di vittime è pari a 237, e oltre alle zone sul confine sono state interessate anche le città di Aleppo, Latakya, Tartus e Hama. L’Organizzazione non governativa di protezione civile siriana White Helmets, i Caschi Bianchi, hanno dichiarato lo stato di emergenza nel nord est della Siria, lanciando poi un appello alle organizzazioni umanitarie internazionale affinchè le stesse possano intervenire in maniere celere. Centinaia sono gli edifici distrutti fra cui la Chiesa dell’Annunciazione di Iskenderun, cattedrale cattolica risalente al 19esimo secolo praticamente crollata. Anche il castello di Gaziantep, dell’epoca romana, non c’è più. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

TERREMOTO OGGI IN TURCHIA DI M 7.9: CENTINAIA DI MORTI, ALLERTA TSUNAMI IN ITALIA

Una fortissima scossa di terremoto è stata registrata oggi in Turchia. L’evento tellurico è stato di magnitudo 7.9 gradi sulla scala Richter, come riferisce il sito dell’agenzia di stampa italiana Ansa, ed è avvenuto alle ore 4:17 locali, quando in Italia erano le 2:17 della notte fra domenica 5 e lunedì 6 febbraio 2023.

La scossa di terremoto è stata registrata nella zona sud della nazione, lungo il confine con la Siria, e stando a quanto segnalato dall’Ingv, l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia italiano, confermato anche dall’Usgs, il servizio di monitoraggio degli Stati Uniti, l’epicentro sarebbe stato localizzato di preciso nella provincia di Gaziantep, con una profondità, il cosiddetto ipocentro, pari a 25 chilometri sotto il livello del mare. Purtroppo la violenta scossa di terremoto avvenuta oggi in Turchia ha causato delle vittime, almeno 76 decessi in Turchia e altri 110 nel nord della Siria, quindi per un totale di 186 morti per ora accertati. I feriti sarebbero invece almeno 700, mentre gli edifici distrutti non si contano con dei danni che sarebbero ingenti.

TERREMOTO OGGI IN TURCHIA M 7.9, L’ALLERTA TSUNAMI DIRAMATO DALLA PROTEZIONE CIVILE

Il terremoto di oggi in Turchia è stato talmente violento che il Dipartimento della Protezione civile, sulla base dei dati del Centro allerta tsunami (Cat) dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), ha emanato un’allerta tsunami per le coste italiane. A riguardo, attraverso un comunicato, la Protezione Civile “raccomanda di allontanarsi dalle zone costiere, di raggiungere l’area vicina più elevata e di seguire le indicazioni delle autorità locali”.

La Protezione Civile aggiunge che: “Il maremoto consiste in una serie di onde marine prodotte dal rapido spostamento di una grande massa d’acqua. L’allerta indica la possibilità di un pericolo reale per le persone che si trovano vicino alla costa, specialmente se in zone poco alte, o addirittura più basse, rispetto al livello del mare. Anche un’onda di solo 0,5 metri di altezza – viene sottolineato nel comunicato – può generare pericolose inondazioni e fortissime correnti”. Inizialmente si era deciso di bloccare la circolazione dei treni nel sud Italia, blocco poi revocato.