La terra continua a salire in Campania e dopo l’ultima scossa di terremoto a Napoli cresce la paura. Lo sta facendo ad una velocità di 0,7 centimetri al mese. Ma per Francesca Bianco, direttrice dell’Osservatorio Vesuviano, le scosse sismiche registrate finora «sono fenomeni che rientrano nell’attuale dinamica della sismicità dei Campi Flegrei di allerta gialla». Dagli ultimi dati registrati non si evidenziano novità significative dal punto di vista geochimico e geofisiche. «È più che normale che in un vulcano attivo come la caldera si verificano questo genere di scosse o di sciami sismici», ha aggiunto. Dal 2011 i Campi Flegrei, come riportato Il Mattino, hanno fatto registrare un sollevamento di 57,5 centimetri nel punto massimo che si trova vicino Rione Terra, di cui ben 22 centimetri dal 2017. Solo quest’anno i sismografi dell’Osservatorio Vesuviano hanno segnalato ben 509 scosse, quindi è chiaro il segnale di un’attività vulcanica. «Ribadisco che non c’è assolutamente nulla di cui allarmarsi perché, nonostante siamo in una fase di sollevamento del vulcano, i valori sono molto lontani da quelli della crisi bradisismica degli anni Ottanta». (agg. di Silvana Palazzo)



TERREMOTO NAPOLI, “FASE ASCENDENTE”

È tornata la paura nei Campi Flegrei per il terremoto di questa notte a Napoli, e questo non solo perché ha svegliato Pozzuoli e le zone limitrofe. Si tratta infatti di una delle zone più pericolose dal punto di vista sismico. Il professor Edoardo Cosenza, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Napoli e docente all’università Federico II, nonché ex assessore alla Protezione civile campana, ha spiegato alla Voce di Napoli che non bisogna allarmarsi oltre il dovuto. «La scossa è di bassa intensità ma è stata avvertita in maniera molto forte perché avvenuta in superficie». Ma potrebbero verificarsi altre scosse: «Ma tutte rientrano nel fenomeno del bradisismo che ormai, nuovamente dal 2012, è nella sua fase ascendente». Molti testimoni hanno raccontato di aver sentito un boato prima del terremoto: «Deriva dallo stato di crisi della faglia che in quel momento sta spostandosi. È un fenomeno del tutto normale». E quindi il professor Cosenza ha concluso: «Non c’è da preoccuparsi anche se la paura per chi vive i Campi Flegrei è assolutamente giustificata». (agg. di Silvana Palazzo)



TERREMOTO NAPOLI, “EVENTO PIÙ FORTE DAL 2006”

Il terremoto che si è verificato questa notte a Napoli, di magnitudo 2.8 gradi, rientra in uno sciame sismico di ben 16 movimenti registrato dall’osservatorio vesuviano dell’Ingv dalle ore 00:57 della notte fra giovedì 5 e venerdì 6 dicembre. Francesca Bianco, direttrice dello stesso Osservatorio, ha parlato ai microfoni dell’agenzia Adnkronos, sottolineando come il sisma delle scorse ore sia stato l’evento energetico più importante da 13 anni a questa parte. “Il contenuto energetico dell’intero sciame non è particolarmente rilevante e al momento non ci sembra si discosti dagli andamenti anomali che registriamo in questa fase. La scossa di M 2.8 resta comunque l’evento più energetico che abbiamo registrato da quando è ripartita l’attività bradisismica nel 2006”. Non è ben chiaro, invece, se il terremoto avrà degli effetti negativi sul Vesuvio: “E’ presto per dirlo, ma non sembra al momento un fenomeno molto più anomalo degli altri che abbiamo registrato. Siamo in una fase bradisismica e che ci sia un evento di magnitudo 2.8 purtroppo ci può stare. Se dovesse cambiare lo scenario, cioè se dovessero cambiare altri parametri, si faranno le dovute valutazioni, ma al momento è un evento che ha una magnitudo di poco superiore rispetto alla massima registrata di 2.5 e non sembra essere un dato particolarmente allarmante”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



TERREMOTO NAPOLI, GENTE NEL PANICO

Panico fra la popolazione di Napoli e provincia, a seguito della scossa di terremoto di magnitudo 2.8 gradi sulla scala Richter registrata durante la notte passata. L’evento tellurico si è verificato precisamente nella zona del Pisciarelli di Agnano, nel napoletano, ed è stato avvertito dai residenti, ma anche in numerose altre zone della città, a cominciare dal Vomero, Posillipo, dai quartieri di Fuorigrotta, Bagnoli e Quarto, quindi da Bacoli e Monteruscello, per centinaia di segnalazioni. Stando a quanto riferito da Il Mattino, il sisma principale è stato rilevato anche dai sensori del Matese, ed è stato poi susseguito da una serie di repliche di minore importanza, come ad esempio quella delle ore 1:50 di magnitudo 1.1. Da segnalare anche un’altra scossa nella notte appena passata, un sisma di magnitudo 2.0 avvenuto nel Lazio, ad Amatrice (provincia di Rieti): anche in questo caso, nessuno danno o ferito. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

TERREMOTO NAPOLI DI M 2.8, EPICENTRO A POZZUOLI

Un terremoto a Napoli si è verificato oggi, nelle prime ore della notte, con un epicentro localizzato nella zona di Pozzuoli, nella città Metropolitana. Una scossa che è stata percepita come di considerevole entità dalla popolazione, nonostante la magnitudo – che l’INGV ha fissato qualche decina di minuti dopo il fenomeno in 2.8 gradi sulla scala Richter – non fosse estrema. L’ipocentro molto superficiale (soltanto 1.8 km di profondità), però ha contribuito a far percepire l’energia cinetica della scossa di terremoto in modo molto più netto da parte della popolazione. Il sisma, tuttavia, non ha provocato vittime o danni a persone o a cose. I comuni coinvolti a 10 km dall’epicentro del terremoto sono stati: Pozzuoli, Quarto, Bacoli, Napoli, Marano di Napoli, Monte di Procida, Calvizzano, Mugnano di Napoli, Qualiano. I comuni tra i 10 e  i 20 km di distanza dell’epicentro sono invece Villaricca, Giugliano in Campania, Melito di Napoli, Procida, Casavatore, Arzano, Sant’Antimo, Parete, Casoria, Casandrino, San Giorgio a Cremano, Grumo Nevano, Frattamaggiore, Ercolano, Lusciano, Cesa, Trentola-Ducenta, Sant’Arpino, Afragola, Portici, Aversa, Volla, Frattaminore, Succivo, Cercola, Crispano, San Marcellino, Cardito, Casapesenna, San Sebastiano al Vesuvio, Orta di Atella, Torre del Greco, Gricignano di Aversa, Carinaro, Frignano, Massa di Somma, Caivano, Teverola, Villa di Briano, Casalnuovo di Napoli, Pollena Trocchia, San Cipriano d’Aversa, Casaluce.