Dramma in Tibet, dove una violenta scossa di terremoto ha causato la morte di almeno 53 persone, un bilancio ancora parziale. Sarebbero infatti diversi gli edifici caduti dopo il sisma, di conseguenza vi sarebbero ancora molte persone sotto le macerie in attesa di essere soccorse. Secondo quanto rivelato dall’Ingv, la scossa di terremoto in Tibet si è verificata alle ore 2:05 di notte italiane, quando localmente erano le ore 6:05 del mattino. La magnitudo è stata di 7.0 gradi sulla scala Richter per l’istituto italiano, mentre per l’US Geological Survey, l’istituto di rilevazione americano, la magnitudo è stata di 7.1 gradi sulla scala Richter, che sono diventati 6.9 per quello cinese.
In ogni caso la scossa è stata importante ed ha colpito la regione montuosa del Tibet, in Cina, così come riferito anche da tutti i media statali della Terra di Mezzo. Il terremoto ha raggiunto precisamente la città sacra di Shigatse, con una profondità, un ipocentro, di 10 chilometri, dopo di che si sono verificate numerose altre scosse di assestamento, così come da prassi nella zona.
TERREMOTO TIBET, COLPITA LA CITTA’ SANTA DI SHAGTSE
A conferma di quanto il sisma sia stato devastante, il fatto che il terremoto sia stato avvertito anche in Nepal nonché in alcune regioni dell’India, ma i danni e le vittime si sono concentrate in Tibet. Si tratta di una regione che purtroppo è spesso e volentieri vittima di terremoti anche importanti, tenendo conto che la stessa si trova su una importante faglia geologica, come ricorda la Cnn.
L’epicentro, come detto sopra, è stato localizzato presso Shagtse, considerata una città santa, tenendo conto che è la sede tradizionale del Panchen Lama, figura di spicco del Buddhismo tibetano, che viene solo dopo il più famoso Dalai Lama. Stando a quanto fatto sapere dai media cinesi, sarebbero più di 1.000 le case danneggiate, e nei post pubblicati in queste ore sui social media si notano edifici crollati, uno scenario di distruzione purtroppo tipico di una scossa importante.
TERREMOTO TIBET, INVIATI DRONI NELLA ZONA DELLA SCOSSA
Jiang Haikun, ricercatore del China Earthquake Networks Center, ha parlato con CCTV, la televisione statale in Cina, spiegando che: “Dopo un forte terremoto, si verifica sempre un graduale processo di attenuazione”, riferendosi alle numerose scosse susseguitesi a quella principale da 7.0 gradi. Non è da escludere una nuova scossa con una magnitudo di 5.0 gradi sulla scala Richter mentre Jiang ha comunque rassicurare che “la probabilità che si verifichi un terremoto più forte è bassa”.
Subito dopo il sisma è scattata la macchina dei soccorsi, con l’aeronautica militare cinese che ha inviato diversi droni nella zona colpita, non troppo distante dal monte Everest, e dove tra l’altro le temperature sono rigidissime, tenendo conto che siamo in pieno inverno: stando a quanto emerso, il terremoto avrebbe causato l’interruzione di acqua ed elettricità.