Turchia e Siria, la terra trema ancora

Nuova scossa di terremoto tra Turchia e Siria: l’Usgs ha registrato un sisma di magnitudo 6.3 tra i due Paesi. In Turchia, almeno 41.156 persone hanno perso la vita a causa del terremoto che il 6 febbraio scorso ha colpito il sud est del Paese. Interessate dal sisma anche alcune regioni nel nord della Siria. Come reso noto da Yunus Sezer, il presidente dell’agenzia turca per i disastri e le emergenze Afad, il nuovo sisma in Turchia, vicino al confine siriano, è stato avvertito anche in Libano e Iraq oltre che nella Striscia di Gaza.



Nei pressi dell’epicentro, registrato nella cittadina di Dafne, nella provincia di Hatay, si registrano nuovi crolli e ci sarebbero diversi feriti che chiedono aiuto. Il primo terremoto è stato registrato alle alle 20:04 (ora locale) nella zona di Samandakh, a circa 20 chilometri dal confine con la provincia siriana di Latakia. Qui si è registrato il crollo di diversi edifici. La seconda scossa si è verificata alle 20:07 sempre nella stessa zona. Paura anche in Libano, Iraq, Israele e nella Striscia di Gaza.



Paura dopo la nuova scossa

Secondo quanto riportano i media turchi, le due scosse di terremoto in Turchia e Siria sono avvenute mentre erano in corso le operazioni dei soccorritori in seguito al sisma di magnitudo 7.8 e 7.6 dello scorso 6 febbraio. I terremoti già registrati nei giorni scorsi hanno distrutto 11 provincie turche e 72 tra città e villaggi nella vicina Siria provocando oltre 46 mila morti tra i due Paesi. I soccorritori sono ancora impegnati nel recupero dei corpi e nella rimozione dei detriti.

Prima che venissero registrate nuove scosse, il presidente dell’Afad, Yunus Sezer, aveva parlato in conferenza stampa, affermando che le scosse di assestamento sono proseguite dal 6 febbraio scorso: “Finora ci sono state 6.414 scosse di assestamento. Vorrei ricordare ancora una volta che ai nostri cittadini è vietato entrare in edifici rischiosi e trasportare merci”. Il governatore della provincia di Hatay Lütfü Savaş, ha dichiarato: “Almeno l’80 per cento degli edifici deve essere demolito ad Antakya. Stanno arrivando segnalazioni di persone bloccate sotto le macerie dopo la nuova scossa”.