Gare du Nord: si è trattato di terrorismo islamico?

Nella giornata di ieri un uomo ha accoltellato sei persone alla stazione Gare du Nord di Parigi: si tratterebbe, secondo le prime indiscrezioni, di una nuova minaccia di terrorismo islamico. Da tempo, infatti, in Francia il mondo dell’estremismo islamico ha trovato un luogo fertile in cui condurre i suoi attentati contro il mondo occidentale, e se da tempo l’ombra del terrorismo sembrava essersi allontanata, l’episodio di ieri sembra un triste ritorno al passato.



Le indiscrezioni che potrebbe trattarsi di terrorismo islamico sono riportate dal quotidiano francese Figaro e citate anche da Libero Quotidiano. Le autorità non sembrano, però, aver ancora formulato una vera e propria ipotesi e starebbero correntemente indagando sull’attentatore 31enne. Nella mattina di ieri l’uomo, che subito si era identificato con il nome di Mohamed Amine M, dopo aver accoltellato 15 volte un passante fuori dalla stazione Gare di Nord di Parigi, si sarebbe diretto dentro alla struttura, e gridando “Allah Akbar” (questo uno dei dettagli che fa pensare al terrorismo islamico), secondo quanto riferito da alcuni testimoni, avrebbe accoltellato altre 5 persone. A questo punto la polizia ferroviaria francese lo ha fermato sparandogli 3 colpi di pistola al braccio e al torace, arrestandolo e ponendo fine all’attentato.



Terrorismo islamico: gli elementi a favore della ipotesi

Insomma, a quel punto fortunatamente l’attentato sarebbe giunto al suo termine, ma sulla Francia sarebbe anche tornato il triste ricordo del terrorismo islamico, che nel corso dei primi anni del 2000 ha scosso l’intera comunità francese. Gli elementi a favore di questa ipotesi non mancherebbero, ma sembrano ancora essere troppo approssimativi per permettere alle autorità di definire con sicurezza che si sia trattato di terrorismo islamico.

Oltre al grido di “Allah Akbar”, infatti, dopo l’arresto dell’attentatore, le autorità avrebbero presto scoperto che le generalità comunicate dal 31enne erano false. Il suo nome vero non è stato reso noto, ma sarebbe un cittadino libico, mente inizialmente aveva detto di essere algerino. Noto alle forze dell’ordine per alcuni precedenti, che non avrebbero a che fare con il terrorismo islamico, era stato sottoposto al regime di espulsione dal territorio francese nel corso del 2022, secondo quanto riferito da Libero, che cita Figaro. In passato, inoltre, sarebbe anche stato arrestato in diverse occasioni, evadendo in una di queste. Oltre a questo elemento, si è scoperto anche che l’uomo risiedeva a Seine-Saint-Denis, il dipartimento di Parigi con la più alta concentrazione di fondamentalisti islamici.



A parlare di terrorismo islamico alla Gare du Nord di Parigi sarebbe stato, per ora, solamente il presidente del Rassemblement national, Jordan Bardella, citato ancora una volta da Libero. Secondo lui “occorre fare chiarezza sull’individuo fermato, animato da motivazioni islamiste secondo i primi elementi dell’inchiesta, e sulla sua presenza sul nostro territorio. L’autore”, ha concluso il suo intervento, “ancora una volta, è uno straniero oggetto di un decreto di espulsione”.