Il Governo di Giorgia Meloni sta lavorando ad una misura contro il terrorismo. L’obiettivo, come riportato da Il Messaggero, è quello di dare più poteri all’intelligence in modo da scontare le cellule jihadiste presenti in Italia. Il timore infatti è che ci siano diversi “lupi solitari” pronti a colpire in tutta Europa, smossi da quanto sta accadendo in Israele. È per questo motivo che l’allerta è stata alzata.
La delicata riforma, inizialmente, sarebbe dovuta essere inserita nel “pacchetto sicurezza” approvato dal Consiglio dei Ministri giovedì scorso, ma l’esecutivo ha deciso alla fine che sarebbe stato meglio trovare un contenitore più appropriato. È probabile che ci sarà un disegno di legge ad hoc. Una bozza del testo è comunque già presente. Essa puntata ad ampliare le “garanzie funzionali” degli 007 dell’Aisi e dell’Aise, le due Agenzie italiane per l’interno e per l’esterno. In altri termini, verrebbe estesa la lista dei reati che gli agenti dell’intelligence possono commettere senza rischiare il processo al fine di mantenere segreta la loro identità e portare avanti le operazioni. Non sarà ammesso, tuttavia, il ricorso alla violenza.
Terrorismo, più poteri all’intelligence per trovare cellule jihadiste in Italia: i dettagli della riforma
La necessità di riformare le attuali norme contro il terrorismo, dando più poteri all’intelligence, nasce dalle nuove minacce che arrivano dalle cellule jihadiste, anche provenienti dalla rete. Tra i reati non perseguibili per gli infiltrati, in caso di approvazione del disegno di legge, rientreranno la partecipazione a banda armata, l’apologia del terrorismo e il reclutamento dei foreign fighters, i fondamentalisti pronti a combattere all’estero, così come il loro addestramento. Gli agenti dunque non soltanto dovranno calarsi in queste realtà, ma anche diventarne leader.
“L’esperienza maturata nel tempo ha posto in evidenza che alcune informazioni di carattere operativo (ad es. pianificazione di azioni violente o elementi cognitivi afferenti al patrimonio dell’organizzazione) sono acquisibili solo da chi svolge un ruolo direttivo e organizzativo in seno alla compagine criminale/terroristica”, questo come riportato da Il Messaggero quanto si legge nella relazione illustrativa della bozza di riforma.