Un terrorista dell’Isis è stato arrestato questa mattina a Fiumicino mentre prendeva il treno verso Roma. Aveva con sé una valigia e 2mila euro in contanti. Si tratta di un 32enne originario del Tagikistan, Ilkhomi Sayarakhmonzoda, colpito da mandato di arresto internazionale per terrorismo islamico. Quindi, è uno dei tanti miliziani che si sono arruolati nelle file dello stato islamico. Ad esempio, nel 2014 era andato in Siria a combattere contro le forze governative del presidente Bashar al-Assad e attualmente risulta essere ancora «un membro attivo dell’organizzazione terroristica denominata ISIS». I poliziotti della Digos lo hanno fermato appena è atterrato alle ore 11.45 con volo proveniente da Eindhoven (Olanda).



Proprio il Tagikistan, suo paese d’origine, aveva lanciato l’allarme. Il terrorista dell’Isis negli anni era, però, riuscito a evitare la cattura attraverso molti alias, usando nazionalità e date di nascita diverse, come Uzbekistan, Kirghizistan e Ucraina. L’informazione data era chiara, quindi la polizia di frontiera per un mese ha monitorato tutti i voli dal Belgio e dall’Olanda, quindi oltre cento aerei in arrivo a Fiumicino. Nella serata di ieri è arrivata la conferma del suo arrivo tramite la prenotazione con uno dei tanti alias che usava di frequente nell’ultimo periodo.



TERRORISTA DELL’ISIS ARRESTATO: INDAGINI SU RETE A SUPPORTO

Il terrorista dell’Isis non è stato fermato subito alla frontiera. I poliziotti della Digos hanno preferito seguirlo per capire se qualcuno si era recato all’aeroporto per andarlo a prendere. Ma Sayarakhmonzoda era solo e stava andando a Roma. Dunque, è stato arrestato prima che salisse sul treno Leonardo per la capitale. La polizia ha sequestrato il suo documento, che non risulterebbe contraffatto, insieme al cellulare. Il terrorista islamico ha chiesto agli agenti di poter comunicare in russo o turco. Gli investigatori della Digos, come riportato da Repubblica, stanno provando a capire perché sia venuto a Roma e se avesse una rete di jihadisti a supporto.



Inoltre, non è chiaro quale sia il suo vero nome e se fosse già stato nel nostro Paese, quindi verranno effettuati accertamenti. Ad esempio, verranno incrociati i molteplici alias con cui il terrorista islamico si muoveva liberamente in Europa. «Già dopo il 7 ottobre noi abbiamo approfittato per fare una ricognizione di tutti gli obiettivi su cui rafforzare la nostra attenzione», ha dichiarato a Rainews il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, secondo cui «c’è molta attenzione pur senza allarmi particolari, bisogna essere rassicuranti. Noi abbiamo un centinaio di obiettivi sensibili che vigiliamo in maniera rafforzata».