Giovanni Maria Flick, ex ministro della Giustizia, ha parlato ai microfoni dell’Adnkronos del probabile addio alla dottrina Mitterand che dava asilo ai terroristi italiani in Francia. “È l’alba di una applicazione diversa, più rigorosa della dottrina Mitterand o il via ad una cancellazione silente, non plateale di quella dottrina”, ha commentato. Tuttavia, ha aggiunto, “sarebbe sgradevolissimo interpretare l’annuncio dell’Eliseo come una nuova e recuperata fiducia nei confronti dell’Italia; sarebbe un’ingiustizia nei confronti della Magistratura e delle forze di Polizia e di chi ha combattuto nella lotta al terrorismo con un prezzo di sangue molto forte per evitare che si dovesse arrivare a leggi speciali”.



Flick ha ricordato che l’Italia ha fatto il suo dovere, oggi come prima, sottolineando che non è il nostro Paese ad essere cambiato, ma sono gli altri ad avere mutato ideologia. “L’Italia ha sempre insistito per la consegna delle persone che erano state condannate per partecipazione e concorso in delitti di sangue molto gravi. La dottrina Mitterand era: non estradiamo coloro che devono rispondere di delitti politici, ma che non siano coinvolti in fatti di sangue. Il problema è stato la differente valutazione intervenuta: non è infatti da escludere che uno dei due stati interpreti più o meno estensivamente il concetto di delitto politico o non politico”.



TERRORISTI IN FRANCIA, FLICK: “L’ITALIA HA SEMPRE COMBATTUTO IL FENOMENO”

Nel corso del suo intervento sulle colonne dell’agenzia di stampa nazionale Adnkronos, l’ex ministro Giovanni Maria Flick ha inteso precisare ancora che l’estradizione è materia in cui interviene “il mix tra la politica degli interessi dei singoli Stati e diritto, dove valgono le convenzioni e i rapporti di reciprocità tra nazioni, tra l’altro adesso diversamente disciplinate rispetto a prima con il mandato di cattura europeo, oggetto di accordi anche con Paesi che non fanno parte dell’Europa”. Si è imposto un differente quadro normativo più garantista dal punto di vista dei francesi? “Certo, che va avanti nella logica europea, anche se comunque rimane problematico. A me però interessa mettere in evidenza il lato positivo del riconoscimento al merito che l’Italia di ieri ed oggi si è conquistata in questo campo, combattendo come ha fatto il terrorismo attraverso persone che hanno pagato con la vita”.

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