Compirà 80 anni il prossimo 22 novembre, Terry Gilliam, e si appresta a farlo nell’anno fin qui indubbiamente peggiore del Terzo Millennio: “È come se stessimo rivivendo il Decamerone, solo che siamo nel 2020. Non so, man mano che i giorni passano, mi sembra di capire il mondo sempre meno. Mi pare che la gente si concentri su piccole questioni, invece di affrontare i grandi disastri, o forse lo fa proprio perché sa che sulle cose importanti non può influire”. Queste le dichiarazioni rilasciate ieri al quotidiano “La Stampa” dal celebre regista, autore di film di successo come “Brazil” e “La leggenda del Re Pescatore”, che ha parlato anche del suo lockdown (“Non ho fatto assolutamente niente, non sapevo che cosa fare e ho scoperto di non essere affatto creativo. Sto diventando vecchio e spesso le giornate passano senza che riesca a concludere nulla”), per poi lanciarsi in un attacco frontale contro due leader di Governo: Boris Johnson è un idiota totale, fa di tutto per somigliare il più possibile a Donald Trump, e insieme sono quelli che, in questa situazione, si sono comportati peggio, nel modo più stupido e ridicolo possibile”.



TERRY GILLIAM: “BREXIT DISASTROSA, METOO RIDICOLO”

Durante la lunga chiacchierata con la giornalista de “La Stampa” Fulvia Caprara, Terry Gilliam ha criticato fortemente la Brexit, affermando che “mi deprime molto. Sono contento di essere quasi italiano, visto che di Montone sono anche cittadino onorario. Credo che, se si va avanti con quel disastro di Brexit, proverò a chiedere la cittadinanza italiana. Non riesco a capire come si possa pensare di stare meglio uscendo dall’Europa, senza gli altri Paesi europei non siamo niente”. Il regista di Minneapolis ha quindi rinvigorito il suo punto di vista circa il movimento “MeToo”: “Trovo ridicolo stabilire a priori che le donne siano migliori degli uomini. Nella vita conta la pratica, quello che effettivamente si fa, e non penso che alle donne faccia piacere essere apprezzate non per il loro reale valore, ma per una questione di genere”. Gilliam ha però precisato anche che la questione delle molestie è tutt’altra cosa e ha a che fare “con il fatto che nel mondo, e a Hollywood in particolare, ci sono troppi uomini con un enorme potere di cui approfittano”.

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