Il regista Terry Gilliam, in un’intervista pubblicata dall’Independent, parlando di Harvey Weinstein, il produttore più famoso di Hollywood accusato di molestie da diverse attrice, si sfoga in merito all’argomento. Il regista de L’uomo che uccise Don Chisciotte, pur esprimendo solidarietà alle vittime, afferma di essere stanco di essere incolpato di tutto aggiungendo che, nel mondo, ognuno debba assumersi le proprie responsabilità. Il regista affronta l’argomento rivelando anche un episodio di cui è stato protagonista in prima persona e che rispecchierebbe ciò che realmente accade nel mondo, non solo del cinema. “Posso parlarvi di un’attrice che venne da me dicendo: «cosa devo fare per far parte del tuo film, Terry?». Non capisco perché la gente si comporti come se certe cose non accadessero da quando esistono persone di potere. Mi rendo conto che gli uomini hanno avuto più potere e più a lungo, ma sono stufo, in quanto maschio bianco, di essere incolpato di tutto ciò che c’è di sbagliato in questo mondo. Io non ho fatto niente!”, spiega.



TERRY GILLIAM: “MEGLIO NON ESSERE UN UOMO BIANCO”

Quelle rilasciate da Terry Gilliam, come sottolinea Cineblog, sono parole destinate a creare scalpore nel mondo. Il regista, però, continua sulla stessa scia ammettendo di non sopportare il clima di accusa che, ormai, si respira nel mondo nei confronti degli uomini. “Non mi piacciono i termini bianco o nero. Oramai faccio riferimento a me stesso come maschio con poca melanina (melanin-light male, in originale). Non sopporto questo comportamento semplicistico e tribalista al quale stiamo assistendo. […] Parlo dell’essere un uomo accusato di tutti i mali del mondo perché di pelle bianca. Quindi per me è meglio non essere un uomo. Meglio non essere bianco. Ok, siccome non sono sessualmente attratto dagli uomini, debbo essere una lesbica. Cos’altro posso essere? Mi piacciono le femmine. Mi sembra soltanto l’ovvio corollario”, afferma Gilliam. Il regista, infine, facendo riferimento al MeToo, il movimento nato per difendere i diritti delle donne, dice: “Viviamo in un’epoca in cui il responsabile dei tuoi fallimenti è sempre qualcun altro, e non mi piace. Voglio che le persone si prendano le proprie responsabilità e non si limitino a puntare il dito sul prossimo dicendo: ‘mi hai rovinato la vita’”.

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