Tutto pronto per il via alla terza dose anche per gli over 40, nello specifico per i soggetti di età compresa tra i 40 e i 59 anni che oggi non hanno ancora accesso alla dose booster del vaccino contro il Covid-19. Il ministero della Salute nelle scorse ore ha diramato la nuova circolare con il via libera alla somministrazione della dose aggiornandone i limiti d’età, con la campagna che partirà dal prossimo 1 dicembre per garantire una maggior copertura e dare una immunità più lunga al virus Sars-CoV-2.



Nella circolare diramata dal ministero della Salute, e firmata dal direttore generale Prevenzione Giovanni Rezza, si specificano una serie di linee guida che dovranno essere prese in considerazione prima della somministrazione. Tra queste la condizione che “siano trascorsi almeno 6 mesi dal completamento del ciclo primario di vaccinazione, indipendentemente dal vaccino precedentemente utilizzato”. I sieri utilizzati per questo booster saranno Pfizer o Moderna, ma con dosaggio diverso rispetto alle prime due somministrazioni.



Terza dose, i dosaggi di Pfizer e Moderna

Nel testo si specifica che la dose verrà somministrata “nei dosaggi autorizzati per la stessa”, cioè “30 microgrammi in 0,3 millilitri per Comirnaty di Pfizer/BioNTech e 50 mcg in 0,25 mL per Spikevax di Moderna“, ossia per quest’ultimo vaccino un dosaggio dimezzato rispetto a quello impiegato per il ciclo vaccinale primario. L’aggiornamento, si precisa, viene disposto “ferma restando la priorità della vaccinazione dei soggetti ancora in attesa di iniziare/completare il ciclo vaccinale primario, nonché della somministrazione della dose booster (di richiamo) alle categorie per le quali è già raccomandata”.



Il direttore generale Prevenzione del ministero della Salute Giovanni Rezza, il Dg dell’Aifa Nicola Magrini e i presidenti di Iss e Css, Silvio Brusaferro e Franco Locatelli raccomandano di “procedere speditamente alla somministrazione della dose booster a tutti i soggetti per i quali la stessa è già stata precedentemente raccomandata”. Il richiamo ai 40-60enni  è stato avallato “in considerazione dell’aumentata circolazione del virus Sars-CoV-2 – sottolineano gli esperti – che ha determinato un incremento dell’incidenza di nuove infezioni, per come rilevato nel corso delle ultime settimane in tutto il territorio nazionale”.