“Se da una parte è vero che l’efficacia protettiva sembra restare elevata contro la malattia grave, vediamo però che in alcune fasce d’età c’è una tendenza ad una discesa abbastanza veloce, anche se la protezione resta a livelli elevati”. Così Giovanni Rezza, direttore Prevenzione del Ministero della Salute, nella conferenza stampa sul monitoraggio settimanale eseguito con l’Istituto superiore di sanità (Iss). Questo è, dunque, il motivo per il quale anche in Italia si è deciso di procedere con la terza dose.
“L’esperienza che ci viene da altri paesi ci dice che se non interveniamo precocemente con la campagna vaccinale, o si prendono misure gravose, che popolazione ed economia non reggerebbero”, ha aggiunto Rezza, che ha così commentato i dati relativi alla stima dell’efficacia nei soggetti vaccinati con ciclo completo da oltre sei mesi e da meno di 6 mesi rispetto ai non vaccinati per diagnosi e malattia severa. “Fare subito la terza dose ci eviterà il picco di casi che si è visto in Germania e che ci costringerebbe a prendere misure gravose”, ha avvertito Rezza.
I DATI DELL’ISS SU EFFICACIA VACCINI DOPO 6 MESI
Ma entriamo nel merito dei numeri, partendo dalla diagnosi. L’efficacia cala dall’80,4 al 59% per i soggetti tra 12 e 39 anni. Dal 71,9 al 41,9% per chi ha tra 40 e 59 anni. Si passa addirittura dal 71,9 al 39,6% per quanto riguarda la fascia 60-79. Il calo per gli over 80 è dal 79,7 al 61%. Nel complesso, c’è un calo del 25,5% dell’efficacia per quanto riguarda il contagio: si passa infatti dal 75,7 al 50,2%. Passiamo ora all’efficacia che riguarda la malattia severa.
In questo caso la protezione garantita dal vaccino è alta anche dopo sei mesi. Infatti, per la fascia 12-39 si passa dal 94,8 all’81,7%. Per quella 40-59 dal 95 all’87,5%. Invece per la fascia 60-79 si scende dal 91,8 al 77,6%. Infine, gli over 80: dall’89,1 all’80,3%. Nel complesso, il calo è del 9,7% perché si passa dal 91,8% all’82,1%. Questi dati, dunque, confermano che la terza dose è rilevante per rinforzare la risposta immunitaria e al tempo stesso incrementare la protezione dal contagio.