USA E NATO: “MISSILE POLONIA ERA UCRAINO”, KIEV NEGA. ALLARME PENTAGONO SULLA TERZA GUERRA MONDIALE

La versione della Nato, quella della Polonia e quella degli Stati Unti è sostanzialmente la medesima: quanto avvenuto ieri al confine polacco-ucraino, che ha richiesto di scatenare in poche ore una terza guerra mondiale effettiva, viene derubricato come «Uno sfortunato incidente». Secondo la Casa Bianca si tratterebbe di un missile della contraerea ucraina che ha sbagliato rotta: niente attacco russo alla Nato, niente conflitto globale su larga scala. Eppure da Kiev la versione del missile di difesa che, cercando di intercettare i raid russi al confine, piomba nel villaggio polacco non viene accettata: «Non ho nessun dubbio che il missile non fosse nostro. Ho ricevuto rapporti in tal senso da parte delle Forze armate e l’aviazione, non posso far altro che fidarmi di loro», spiega il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky.



Il ministro degli Esteri ucraino, Dimitro Kuleba, ha chiesto che si convochi un vertice della Nato e inoltre punge l’Occidente tornando a chiedere la consegna di caccia modello F15 e F16 perchè «oggi proteggere i cieli dell’Ucraina significa proteggere la Nato». Non è dello stesso avviso il G7 e la Nato che anche oggi hanno ribadito come non possono accettare alcuna no-fly zone in quanto vorrebbe dire aprire direttamente lo scontro per una terza guerra mondiale. Non solo, dal Pentagono il generale Mark Milley lancia altri messaggi diretti all’Ucraina che si inseriscono nell’ottica generale di un “cambio strategia” nelle prossime settimane atta a concentrare gli sforzi verso un negoziato di pace: «Le probabilità che le forze ucraine liberino tutto il loro territorio, compresa la Crimea, non sono alte militarmente. Questo non accadrà nelle prossime due settimane, a meno che l’esercito russo collassi». L’intento americano, conclude il capo degli Stati Maggiori riuniti Usa, è quello di produrre uno “spazio” per i negoziati già da questo inverno, «con il rallentamento delle operazioni tattiche in Ucraina, dovuto al clima invernale».



MISSILE SULLA POLONIA: RUSSIA-UCRAINA-USA, IL TIMORE DI UNA TERZA GUERRA MONDIALE

«È improbabile che il missile caduto in Polonia sia partito dalla Russia»: a sorpresa è il Presidente Usa Joe Biden dal G20 di Bali a provare subito a “scardinare” il rischio enorme di un’escalation che potrebbe portare nel giro di pochissimo ad una vera terza guerra mondiale. Quanto avvenuto ieri infatti, con la morte di due contadini polacchi a ridosso del confine con l’ovest Ucraina per diverse ore ha fatto tremare tutta la comunità internazionale: come noto, attaccare direttamente un Paese Nato può far scattare il famoso articolo 5 dell’Alleanza Atlantica che impone la risposta militare di tutti gli aderenti al Patto. Se fosse infatti confermato il deliberato attacco russo con missile contro la Polonia il rischio di una terza guerra mondiale sarebbe di lì a pochi passi: subito però, tanto da Varsavia quanto dal Pentagono, si sono prese prudenti dichiarazioni che intessevano valutare a fondo quanto potesse essere successo. E così dopo diverse ore il n.1 degli Stati Uniti afferma dal G20: «improbabile venga dalla Russia il missile. Questo è dovuto all’analisi della traiettoria ma non voglio dire che si sia già completata una vera indagine sull’accaduto. Con gli altri leader abbiamo deciso, all’unanimità, di procedere prima con l’indagine per capire esattamente e poi decideremo collettivamente come rispondere».



È stato deciso di attendere anche per quanto riguarda l’Articolo 4 della Nato, che impone che «le Parti si consulteranno ogniqualvolta, a giudizio di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle Parti siano minacciate»: per ora la Polonia attende anche questo tipo di “invocazione” anche perché le notizie che arrivano dall’Ucraina sembrano portare lontani dalla responsabilità diretta russa. Secondo infatti alcune indicazioni in arrivo dal G20, il razzo che ha colpito un villaggio nella Polonia orientale «era un missile antiaereo proveniente dall’Ucraina»: lo avrebbe detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ai leader del G7, secondo Dpa. Nel frattempo vengono studiate da vicino le informazioni ricevuto da un aereo Nato che voleva sopra lo spazio aereo polacco, che è scisto a tracciare il missile con esattezza. «Offriamo il nostro pieno sostegno e assistenza alle indagini in corso in Polonia. Siamo d’accordo di rimanere in stretto contatto per determinare i passi successivi appropriati man mano che le indagini procedono», fa sapere in una nota il G7 cercando di allontanare in ogni modo possibili tensioni inutili in questo momento di altissima emergenza globale. Erdogan rifiuta escalation verso terza guerra mondiale e parla di “errore tecnico” mentre gli unici a ritenere senza dubbi responsabili i russi restano da Kiev i vertici dell’Ucraina: «fra voi c’è uno stato terrorista», ha detto il presidente Zelensky parlando al G20, definendolo “G19”. «La Russia è in grado di uccidere ovunque possa raggiungere. Questo attacco alla sicurezza collettiva nella regione euro-atlantica è un’escalation molto significativa. Sono morte due persone. Le mie condoglianze ai miei fratelli e sorelle della Polonia; il terrore della Russia deve essere fermato. La solidarietà è la nostra forza», ha concluso Zelensky alludendo al rischio di una terza guerra mondiale.

TERZA GUERRA MONDIALE: LE TRE IPOTESI IN ESAME SUL MISSILE IN POLONIA

Paradossalmente, come Zelensky anche l’ex Presidente russo Dmitry Medvedev tira in ballo il rischio “terza guerra mondiale”sui social questa mattina replica alle accuse giunte dall’Occidente circa il coinvolgimento russo per il missile piombato ieri sera in Polonia (sembra uno solo, o comunque un frammento e non svariati come si pensava invece in un primo momento): «le accuse rivolte alla Russia per i missili caduti sulla Polonia provano che combattendo una guerra ibrida contro la Russia, l’Occidente si avvicina a una guerra mondiale», scrive su Twitter il braccio destro di Vladimir Putin. Anche Papa Francesco da Roma invita l’intera comunità internazionale alla calma per evitare il più possibile il deflagrare di una terza guerra mondiale nucleare: «Ho appreso con dolore con preoccupazione la notizia di un nuovo e ancor più forte attacco missilistico sull’Ucraina che ha causato morti e danni a molte infrastrutture civili. Preghiamo affinché il Signore converta i cuori di chi ancora punta sulla guerra e faccia prevalere per la martoriata Ucraina il desiderio di pace, per evitare ogni escalation e aprire la strada al cessate il fuoco e al dialogo», ha detto al termine dell’Udienza Generale.

Nel frattempo, mentre evidentemente la guerra in Ucraina giunta al suo 266esimo giorno consecutivo vive gli attimi di massima tensione per il possibile coinvolgimento diretto della Nato, fonti di intelligence italiana citate dall’Adnkronos riportano di tre sostanziali ipotesi dietro al lancio del missile che ha ucciso due cittadini polacchi nella serata del 15 novembre 2022. La prima ipotesi è che missili russi lanciati da bombardieri strategici potrebbero non aver funzionato bene ed essere finiti per errore in Polonia invece che colpire altre aree dell’Ucraina nel fitto raid di ieri pomeriggio; una seconda ipotesi considera che la traiettoria di missili russi lanciati da bombardieri strategici «possa essere stata deviata dalla contraerea ucraina che, intercettandoli, ha fatto cadere i resti in Polonia». Da ultimo, la terza ipotesi verte su possibili «missili dei sistemi della contraerea ucraina S-300 lanciati per colpire i missili russi che non hanno funzionato correttamente e sono precipitati in Polonia».