ALLARME TERZA GUERRA MONDIALE, BOMBE SU CENTRALE NUCLEARE ZAPORIZHZHIA
Nel suo 271esimo giorno di conflitti tra Ucraina e Russia, l’allarme per una terza guerra mondiale risuona purtroppo ancora una volta dalla zona di Zaporizhzhia dove da ieri sono in corso raid e bombardamenti nei pressi della centrale nucleare più grande d’Europa (su suolo ucraino ma al momento sotto il controllo delle forze filo-russe). Dal 19 novembre fino a questa mattina, Kiev e Mosca si contro-accusano a vicenda per l’origine dei raid: «Anche se non c’è stato un impatto diretto sui principali sistemi di sicurezza nucleare dell’impianto, i bombardamenti si sono avvicinati pericolosamente ad essi. Stiamo parlando di metri, non di chilometri», ha spiegato stamane il direttore generale dell’AIEA (l’Agenzia internazionale per l’energia atomica) Raphael Mariano Grossi, lanciando un avvertimento di massimo allarme ad Ucraina e Russia.
«Fermatevi, giocate col fuoco!» ha ribadito il n.1 dell’Agenzia controllata dalle Nazioni Unite: il rischio infatti di una terza guerra mondiale nucleare – tra l’altro nel momento dove le interlocuzioni diplomatiche tra Russia, Ucraina e Occidente sembravano essere “riprese” con una certa continuità – è purtroppo sempre all’orizzonte. «L’esercito russo ha bombardato ieri l’Est dell’Ucraina per 400 volte. Le battaglie più feroci sono in corso nella regione di Donetsk. Nel Sud del Paese stiamo mantenendo la difesa, stiamo distruggendo in modo coerente e calcolato il potenziale degli occupanti», lo ha denunciato stamane il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un messaggio video su Facebook. Kharkiv, Nikopol e pure Zaporizhzhia, secondo Kiev è tutto opera delle forze russe. Se Mosca conferma i primi bombardamenti, sull’area della centrale nucleare invece nega ogni coinvolgimento e anzi accusa il Governo Zelensky: «Il regime di Kiev non smette di lanciare provocazioni per minacciare un disastro causato dall’uomo nella centrale nucleare di Zaporizhzhia», ha spiegato ieri il ministro della Difesa russo Igor Konashenkov. Chiunque sia dietro ai raid, ha concluso il direttore dell’Agenzia Grossi, «deve fermarsi immediatamente, si sta giocando con il fuoco. Fermate questa follia!».
UCRAINA A RUSSIA: “I TRE PASSI PER NEGOZIATI DI PACE”. MA IL RISCHIO TERZA GUERRA MONDIALE RIMANE…
Dopo le timide aperture dei giorni scorsi, a seguito dell’evoluzione di massima tensione internazionale in seguito al missile caduto in Polonia, la posizione dell’Ucraina in merito a possibili negoziati di pace è stata esposta stamane dal consigliere del presidente ucraino Mikhailo Podolyak. Le pressioni degli Stati Uniti e della Nato affinché Kiev possa accettare di scendere a trattative con la Russia per evitare una terza guerra mondiale sono continue e un certo qual cambio di “posizione” lo si è comunque registrato nel Governo Zelensky, con qualche appunto timida “apertura” almeno a discutere di negoziati.
Ora però Podolyak fissa i punti tutt’altro che “diplomatici”: «Un semplice test. Come sedersi al tavolo delle trattative? Tre passi: 1) Smettere di lanciare missili contro un paese sovrano; 2) Ritirare le truppe dal territorio di un paese sovrano; 3) Ritornare al diritto internazionale, dove sono stabiliti i confini dei paesi. È difficile?», scrive il consigliere sui propri canali social. La tensione insomma rimane, sebbene al riparo da dichiarazioni pubbliche continuano gli sforzi diplomatici che vedono coinvolti non solo Usa e Nato ma anche Turchia con Erdogan, Vaticano con il Segretario di Stato Card. Parolin e la Francia di Emmanuel Macron.