ZAPORIZHZHIA, ALLARME CONTINUO. ZELENSKY SULLA FINE DELLA RUSSIA

Una terza guerra mondiale per ora solo “a parole” non significa che non vi siano allarmi di continuo, così come vittime e bombardamenti all’ordine del giorno: nuovi raid sul Donetsk, attorno a Kiev e nelle aree del sud vicino Zaporizhzhia. «La Russia ha commesso oltre 30mila crimini di guerra e 14mila crimini contro la sicurezza nazionale in Ucraina dall’inizio dell’invasione del Paese lo scorso febbraio», denuncia l’ufficio del Procuratore Generale ucraino in un post su Telegram. Secondo il Presidente Zelensky la Russia con queste ultime fasi di guerra, «ha portato l’Ucraina e tutti gli europei a un passo da un disastro nucleare».



Ieri infatti per la prima volta nella storia la centrale nucleare di Zaporizhzhia si è fermata: «La protezione di emergenza delle unità di potenza ha funzionato. Immediatamente sono stati attivati i generatori diesel per fornire energia all’impianto stesso, per supportarlo dopo lo stop», denuncia ancora Zelensky dopo aver incontrato e ricevuto il Ministro Di Maio ieri a Kiev. Secondo il leader ucraino, «la Russia ha causato molti problemi, crisi e disastri al nostro Paese, all’Europa e al mondo. Ma il disastro più grande lo vivrà comunque lui stesso, lo stato terrorista. Questo Titanic è arrivato al suo iceberg il 24 febbraio e, per quanto tentino di rimanere a galla, non ci riusciranno». In aggiunta alle istanze di Kiev, è intervenuto anche il Presidente Usa Joe Biden che ha ricordato come «Abbiamo radunato il mondo per opporsi all’aggressione di Putin».



GUERRA UCRAINA: SCOLLEGATA E RICOLLEGA CENTRALE ZAPORIZHZHIA. ALLARME NUCLEARE, RISCHIO MONDIALE

È ancora la centrale di Zaporizhzhia a preoccupare la comunità internazionale in un clima che non va temuto definire da “terza guerra mondiale”: questo pomeriggio il sito nucleare è stato disconnesso dalla rete elettrica dell’Ucraina, salvo poi essere riattivato solo qualche ora più tardi. «Il blocco è avvenuto in automatico a causa dei pesanti bombardamenti ucraini», spiegano le autorità municipali di Enerdogar, sede dell’impianto di Zaporizhzhia da marzo controllato dalle forze russe. Kiev invece dice tutt’altro e sottolinea come invece lo stop sia stato opera voluta dei russi come arma di ricatto contro l’intera Ucraina.



Secondo il presidente di Energatom, Petro Kotin, lo stop all’alimentazione della centrale rischia di provocare «un guasto catastrofico al sistema di raffreddamento.  Senza considerare la pressione dei lavoratori che operano all’interno, sotto le bombe e ‘appesi’ a una rete che potrebbe essere presto diversa da quella nazionale». Secondo la NATO, con le parole ancora di Stoltenberg, «la scelta dei russi a Zaporizhzhia è stata sconsiderata». Ancora da Energatom la nota contro Mosca è durissima: «I due reattori dell’impianto sono stati disconnessi dalla rete. Di conseguenza, le azioni degli invasori hanno causato per la prima volta nella sua storia la disconnessione completa della centrale nucleare dalla rete elettrica». Continuano intanto i bombardamenti e gli scontri da Mariupol fino alle porte di Kiev, da Melitopol fino a Kherson: nella Capitale intanto è avvenuto l’incontro tra il Ministro Di Maio e il Presidente ucraino Zelensky che ha ringraziato ed elogiato il nostro Paese nel sostegno per evitare una terza guerra mondiale alle porte dell’Europa. «L’Italia è uno dei principali Paesi che hanno sostenuto l’Ucraina, la nostra società, coloro che sono dovuti fuggire dal conflitto. Ringrazio per la visita il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. E anche il governo della Repubblica italiana, personalmente il presidente del Consiglio Mario Draghi e tutta la società italiana per aver sostenuto l’indipendenza e la sovranità dell’Ucraina. Il vostro sostegno è molto importante e prezioso per noi», ha concluso Zelensky.

SI INTENSIFICANO LE BOMBE SULL’UCRAINA: IL RISCHIO DI UNA TERZA GUERRA MONDIALE

I venti di una “terza guerra mondiale” continuano a soffiare fuoco sul’Ucraina anche nelle ultime ore: un raid russo ha colpito ieri sera la stazione ferroviaria di Chaplyne, nella regione di Dnipropetrovsk a pochi chilometri da Zaporizhzhia. Almeno 22 persone sono morte e altre 50 sono rimaste ferite in un attacco missilistico russo: lo ha riferito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che nelle prossime ore incontrerà il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio in visita prima a Irpin e poi nella capitale Kiev. Da Mosca arriva conferma del bombardamento, ma viene sottolineato come l’attacco sia stato rivolto verso un convoglio militare: «abbiamo ucciso più di 200 soldati ucraini», annuncia il ministero della Difesa di Mosca, citato da Interfax.

Dal Sud dell’Ucraina al Donetsk dove proseguono i bombardamenti e i raid ormai da mesi: «le forze armate ucraine hanno respinto gli ultimi attacchi delle forze russe nella regione di Donetsk», secondo un resoconto fornito dallo stato maggiore ucraino. Nella notte l’intero territorio del Paese è stato interessato da allarmi aerei e massicci attacchi missilistici russi: anche a Kiev gli allarmi aerei sono risuonati nelle ultime ore, con esplosioni denunciate dal governatore Oleksiy Kuleba presso il distretto di Vyshhorodskyi, alle porte della Capitale. Non si placa poi lo scontro tra Ucraina e Russia sul controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia, comportando nuovi allarmi per una inquietante terza guerra mondiale nucleare alle porte dell’Europa: «La Russia ha messo a punto un piano dettagliato per scollegare dalla rete elettrica ucraina la centrale nucleare di Zaporizhzhia», attacca il presidente dell’Agenzia atomica ucraina Energoatom, Petro Kotin. Lanciando un nuovo appello all’Occidente che già si è speso negli scorsi giorni per chiedere la smilitarizzazione del maxi centro nucleare nel sud dell’Ucraina.

TERZA GUERRA MONDIALE: ALLARME NATO SULL’UNIONE EUROPEA

A ritenere al momento chiuso ogni tentativo di negoziato per evitare ulteriori spargimenti di sangue e rischi per una terza guerra mondiale allargata è lo stesso Presidente ucraino Volodymyr Zelensky: «il mondo costringa la Russia a riconoscere che l’inviolabilità dei confini e la pace sono valori incondizionati per tutti i popoli». Secondo il presidente ucraino, in Europa, Asia, Africa, America Latina «ci sono già tracce di criminali di guerra russi. Dobbiamo unirci tutti e agire nel modo più deciso possibile affinché non ci siano più tracce di razzi russi, di città bruciate dall’artiglieria di Mosca e che il sentimento di giustizia torni di nuovo nelle relazioni internazionali». Per il Ministro Di Maio giunto a Kiev per incontrare Zelensky, la visita a Irpin ha rappresentato un passaggio cruciale e decisivo per l’immagine che lascerà questa guerra nel futuro: «Dobbiamo augurarci che non cambi niente, che si continui a sostenere con tutte le forze possibili questo Paese perché l’Ucraina è la frontiera dell’Europa, non sta difendendo solo se stessa. Qui ad Irpin c’è una città distrutta, rasa al suolo, e in Italia c’è ancora chi nega i fatti che sono avvenuti ad opera delle truppe russe, ad opera di Putin».

Permane l’allarme sull’Ucraina da parte della comunità internazionale, con i tentatici diplomatici di disinnescare la terza guerra mondiale finora tutt’altro che efficaci: l’ultimo grido di allarme arriva dalla NATO, in particolare dal segretario generale Jens Stoltenberg. In occasione del 31esimo anniversario dell’indipendenza dell’Ucraina e a sei mesi esatti dall’inizio del conflitto, il rappresentante dell’Alleanza Atlantica ha spiegato come «L’Europa pagherà un prezzo per il suo sostegno a Kyiv». Per Stoltenebrg «Stiamo assistendo a un sostegno senza precedenti da parte degli alleati europei della Nato, della Germania, del Canada, degli Stati Uniti e di molti altri Paesi del mondo»: non v’è un’alternativa per la NATO, «non c’è alternativa al nostro sostegno… Dobbiamo anche essere chiari: il prezzo che pagheremmo se non avessimo sostenuto l’Ucraina e la Russia vincesse sarebbe molto più alto».