RUSSIA BOMBARDA L’UCRAINA: LE ULTIME NOVITÀ E IL RISCHIO DI TERZA GUERRA MONDIALE

La diplomazia e la guerra, ancora una volta, non vanno di pari passo: davanti al rischio di una terza guerra mondiale imminente, le parole di Vladimir Putin durante la sua ultima visita in Kirghizistan avevano acceso più di una speranza per un tentativo di negoziato di pace in tempi “stretti”. Il leader russo aveva infatti sentenziato lo scorso venerdì: «un accordo con l’Ucraina è inevitabile. In un modo o nell’altro, tutti i partecipanti a questo processo dovranno accordarsi in base alle realtà che si stanno sviluppando sul campo». Già però le parole di Putin si erano distanziate da quelle del suo portavoce al Cremlino Dmitri Peskov (che parlava di continuazione dell’operazione speciale in Ucraina), ma i recenti bombardamenti sul campo delle ultime 48 ore tengono il tema “negoziati di pace” ancora una volta più lontani di quanto sembra.



Il rischio concreto di una terza guerra mondiale non sembra al momento scalfire le milizie russe che hanno operato nuovi raid su Kherson e Bakhmut: le esplosioni avvertite stamane nella regione da poco liberata dai filo-russi vengono denunciate dalle forze ucraine, che parlano di bombardamenti contro edifici civili e ospedali. A Melitopol il Governatore della regione di Zaporozhye riporta invece del bilancio tremendo dell’attacco avvenuto ieri: «Secondo le prime informazioni, due persone sono state uccise, dieci sono rimaste ferite. I feriti stanno ricevendo tutta l’assistenza medica necessaria. E’ stato completamente distrutto un campeggio dove si trovavano alcuni civili, dipendenti della struttura». Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky denuncia stamane della quasi completa distruzione della città di Bakhmut, nell’oblast di Donetsk (Donbass): «la lotta di Mosca per stabilire il controllo delle regioni e la determinazione dell’Ucraina a reclamarle. La situazione resta molto difficile».



ALLARME TERZA GUERRA MONDIALE: UCRAINA “SIAMO PRONTI A TUTTO”

L’allarme sulla possibile terza guerra mondiale, insomma, resta intatto: le aperture di Putin e le recenti interlocuzioni tra le diplomazie di Russia e Usa mantengono ancora qualche spiraglio di “possibilità” ma le condizioni dei bombardamenti – seppur più radi rispetto ai mesi scorsi – spaventano non poco la comunità internazionale. Se poi a tutto questo si aggiunge l’emergenza inverno e le strutture energetiche colpite da Mosca in questi giorni, ecco servito il “menu” del disastro internazionale: «Ogni volta che il mondo si unisce per difenderci, otteniamo risultati per gli ucraini e risultati per il mondo intero. Per tutti coloro che possono essere minacciati da forme di aggressione, da manifestazioni di politica genocida, da questo o quell’attacco di terrore», ha detto ancora il leader ucraino Zelensky parlando della difficoltà della Russia di continuare a minacciare una terza guerra mondiale se l’intero Occidente realmente si impegnasse a sostenere in tutto e per tutto (ergo, armi più ingenti) Kiev.



Il segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale ucraino, Oleksiy Danilov, fa sapere che l’Ucraina «è capace di tutto se la Russia continua il suo terrore missilistico. Dopotutto, non chiederemo a nessuno nulla che riguardi i nostri interessi, dove dobbiamo sconfiggere il nemico. Non chiederemo a nessuno come dovremmo distruggere il nemico. Non possiamo non rispondere all’aggressore che invade costantemente il nostro territorio». La situazione al momento più preoccupante in Ucraina, bombardamenti esclusi, è quanto avviene a Odessa: la regione dopo l’attacco russo con droni iraniani è praticamente al buio e potrebbe restarvi per circa 3 mesi vista la gravità dei danni. «Più di un milione e mezzo di persone nella regione sono rimaste senza elettricità», spiega Zelensky mentre le autorità della regione fanno sapere ai residenti in queste ore, «Se si ha l’opportunità di lasciare temporaneamente la città e le zone rimaste senza corrente, allora vale la pena farlo».