RAID SULLA CENTRALE DI ZAPORIZHZHIA: RUSSIA ACCUSA L’UCRAINA

Le conseguenze di un incidente nucleare a Zaporizhzhia possono portare alla terza guerra mondiale: con quest’avvertimento era cominciata la missione Aiea nella centrale del sud dell’Ucraina nelle scorse ore, ma subito il livello della tensione è salito alle stelle. Motivo? La Russia ha denunciato un attacco con spari ripetuti contro una struttura interna all’impianto nucleare di Energodar, la città dove ha sede la centrale di Zaporizhzhia. Le forze russe che controllano l’area della centrale – rilancia Interfax – hanno denunciato l’esercito ucraino per aver sparato «molto vicino alla centrale. I colpi hanno raggiunto e distrutto il tetto di una struttura dell’impianto».



In quell’area dove sarebbe rimasta danneggiata la centrale, sempre secondo Mosca, vi erano immagazzinati materiali radioattivi per alimentare i reattori: «Formazioni delle forze armate dell’Ucraina stanno sparando oggi in modo continuo in direzione della centrale nucleare di Zaporizhzhia e degli insediamenti vicini. Un’immagine mostra un colpo d’artiglieria da 155 mm sul tetto dell’unità speciale n.1 nel territorio della centrale nucleare. Il colpo è stato sparato dalla città di Nikopol, sul lato opposto del Dnepr. Per il bombardamento è stato usato un obice M777 fabbricato negli Stati Uniti», affermano ancora le autorità russe presenti sul territorio occupato. Nel frattempo qualche ora prima il sindaco di Mykolaiv, città sempre nel sud dell’Ucraina, aveva lanciato l’ennesimo allarme bombardamento: «Ci sono potenti esplosioni in città!. Tutti vadano nei rifugi immediatamente». Il bilancio per ora vede almeno 2 morti e 5 feriti sotto i radi russi: il governatore Vitaly Kim ha precisato via Telegram che i raid «hanno preso di mira anche edifici residenziali».



RISCHIO DI UNA TERZA GUERRA MONDIALE NUCLEARE A ZAPORIZHZHIA: VIA ALLA MISSIONE AIEA

Per provare a “disinnescare” il rischio di una terza guerra mondiale nucleare, l’agenzia predisposta dell’ONU per l’energia atomica ha dato il via alla missione che la porterà nel Sud dell’Ucraina, da settimane al centro di un pericoloso “fuoco” di raid e bombe che ancora non è ben chiaro a chi vadano attribuite. La missione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) arriverà alla centrale nucleare di Zaporizhzhia entro la fine di questa settimana: lo ha detto stamane il direttore generale dell’Aiea Rafael Grossi, «La Missione di supporto e assistenza a Zaporizhzhya (Isamz) è in arrivo. Dobbiamo proteggere la sicurezza del più grande impianto nucleare dell’Ucraina e d’Europa». Lo stesso Grossi guiderà la missione su Zaporizhzhia assieme ad altri 13 commissari inviati di Aiea.



«Garantiremo sicurezza alla missione di Aiea a Zaporizhzhia», fanno sapere da Cremlino dopo che da Kiev poco prima era stato dichiarato dal Ministro degli Esteri Kuleba «Questa missione sarà la più difficile nella storia dell’Aiea per gli attacchi della Russia sul terreno, ma anche per il modo sfacciato con cui la Russia sta cercando di legittimare la propria presenza». Dal G7 permane il giro di allarme per le possibili conseguenze catastrofiche di un potenziale terza guerra mondiale nucleare: «Le azioni della Russia aumentano significativamente il rischio di un incidente nucleare e mettono in pericolo la popolazione dell’Ucraina, gli Stati vicini e la comunità internazionale». La guerra sul campo intanto non si placa e nelle ultime ore le forze armate ucraine hanno fondato la prima linea di difesa russa nell’area occupata di Kherson: Il 109esimo reggimento della repubblica popolare di Donetsk si è ritirato dalle sue posizioni nella regione di Kherson – precisa la nota rilanciata dai media ucraini -. I paracadutisti russi che erano lì a loro sostegno sono fuggiti dal campo di battaglia».

ALLARME NUCLEARE IN UCRAINA: LA TERZA GUERRA MONDIALE DA ZAPORIZHZHIA…

Dopo 186 giorni non si placa il timore di una terza guerra mondiale alle porte dell’Europa sul fronte Ucraina: quando però, come ormai da settimane ormai, si aggiungono alle tensioni già altissime tra Mosca e Occidente lo scontro ancora più ad est tra Cina-Russia e gli Stati Uniti, come su Taiwan, ecco che il grado di tensione internazionale raggiunge livelli sempre più preoccupanti. Andando con ordine e partendo dagli allarmi nel Sud dell’Ucraina, il tema Zaporizhzhia resta ancora primario: «Per decenni la sicurezza nucleare è rimasta la priorità assoluta dell’Ucraina, soprattutto in considerazione del nostro tragico passato. Gli invasori russi hanno trasformato la centrale nucleare di Zaporizhzhya in una base militare mettendo a rischio l’intero continente. I militari russi devono uscire dallo stabilimento: non hanno niente da fare lì», denuncia il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba.

Secondo il Ministero della Difesa russo invece il caos attorno alla centrale nucleare nel Sud dell’Ucraina è responsabilità unicamente di Kiev: «Il regime di Kiev continua le sue provocazioni al fine di creare la minaccia di una catastrofe nucleare. Negli ultimi due giorni sono stati osservati due episodi di bombardamenti nel territorio della centrale da parte di unità di artiglieria ucraine», denunciano da Mosca. Il Cremlino nelle scorse ore ha riportato dei bombardamenti contro la fabbrica di Motor Sich nella regione di Zaporizhzhia: di contro invece Kiev smentisce e rilancia, «Questa notte, Zaporizhzhia è stata nuovamente oggetto di un attacco nemico. Sono stati colpiti due distretti della città. Cinque case sono state danneggiate e due persone sono rimaste “ferite da schegge di vetro», attacca il segretario del consiglio comunale della città, Anatoly Kurtev.

DALL’UCRAINA A TAIWAN: L’ALLARME SULLA TERZA GUERRA MONDIALE

Da Zaporizhzhia a Kiev passando per il Donetsk e Kherson: le tensioni per la guerra in Ucraina restano altissime con l’offensiva russa che vede accompagnata anche la contro-reazione ucraina nelle zone già occupate da mesi. Sulla “potenza” e “pericolosità” di un’eventuale terza guerra mondiale è intervenuto oggi l’intelligence britannica nell’ultimo report sulla guerra in Ucraina, pubblicato dal ministero della Difesa: «il 25 agosto 2022, l’Amministrazione presidenziale russa ha emesso un decreto presidenziale che aumenta la forza stabilita delle forze armate russe a 1.150.628, con un incremento di circa 140.000 unità. In base alla legislazione attualmente in vigore, è improbabile che il decreto compia progressi sostanziali verso l’aumento del potere di combattimento della Russia in Ucraina. Questo perché la Russia ha perso decine di migliaia di truppe; pochissimi nuovi soldati a contratto vengono reclutati; e i coscritti non sono tecnicamente obbligati a prestare servizio al di fuori del territorio russo».

Come già detto i problemi non sono però solo in Ucraina e sull’asse Occidente-Oriente è ancora Taiwan a produrre situazioni tutt’altro che semplici per la gestione diplomatica della comunità internazionale: stamane infatti due navi da guerra americane (la USS Antietam e la USS Chancellorsville) hanno annunciato di aver oltrepassato lo Stretto di Taiwan. Dopo le manovre di guerra della Cina a seguito della visita di Nancy Pelosi, è la prima volta che la Marina USA entra direttamente in conflitto con la richiesta di “stare alla larga da Taiwan” manifestata da Pechino. «Questo passaggio dimostra l’impegno degli Stati Uniti per una regione indo-pacifica libera e aperta», si legge in un comunicato stampa della Marina americana. Dalla Cina intanto, appoggiata dalla Russia sul fronte Taiwan, la mossa non viene accolta bene: «le forze armate cinesi sono in allerta per fermare qualsiasi provocazione», denuncia il Comando del teatro orientale dell’Esercito popolare cinese di liberazione, Shi Yi. Per Pechino la situazione potrebbe degenerare da un momento all’altro: «Gli incrociatori della Marina degli Stati Uniti Chancellorsville e Antietam hanno attraversato lo Stretto di Taiwan il 28 agosto, suscitando un’attenzione diffusa. L’Eastern Theatre Command del Pla ha scortato gli incrociatori statunitensi ed esercitato il pieno controllo sulle loro attività. Le unità di comando sono in massima allerta per fermare qualsiasi provocazione in modo tempestivo».