MELONI A KIEV, IL PIANO DI PACE ZELENSKY-MACRON, LO SCONTRO CINA-USA: ALLARME TERZA GUERRA MONDIALE
Tutto pronto domani per l’arrivo a Kiev della Premier Giorgia Meloni, ripresasi dopo la settimana di influenza: il momento resta caldissimo, con l’allarme di una terza guerra mondiale che vede sempre più la Cina innestata nelle dinamiche internazionali tra Occidente, Russia e Ucraina. Ancora oggi il Segretario di Stato Usa Blinken ha intimato Pechino di bloccare sul nascere la prossima presunta fornitura di armi alla Russia in quanto provocherebbe gravi escalation e un principio di terza guerra mondiale.
«Le aziende cinesi hanno già fornito supporto non letale alla Russia e nuove informazioni suggeriscono che Pechino potrebbe fornire supporto letale. Questa escalation avrebbe gravi conseguenze per la Cina», spiega il diplomatico di Biden nell’intervista alla Cbs. Nel pomeriggio il Presidente ucraino Zelensky ha sentito personalmente il leader francese Emmanuel Macron impostando ulteriore dialogo sulla «cooperazione per la difesa e della pace più vicina»; in particolare, fa sapere Kiev, «Tra gli altri temi toccati dai due presidenti i prossimi eventi diplomatici, in particolare e l’attuazione del nostro piano di pace in 10 punti». Intanto domani Zelensky accoglierà la Premier Meloni a Kiev nel primo viaggio in terra d’Ucraina per la Presidente del Consiglio, su invito stretto del leader ucraino: «Con Giorgia Meloni ho avuto ottimi colloqui. Abbiamo ricevuto un pacchetto di sostegno, il che significa che la linea di sostegno di Giorgia non è cambiata, anzi, e io la ringrazio molto per la sua posizione. La aspetto, so che sta arrivando, Noi abbiamo un forte rispetto dell’Italia e del popolo italiano», ha spiegato Zelensky nell’intervista al Tg1. «Noi abbiamo proposto una formula di pace, che contiene 10 punti – ha aggiunto -. Vogliamo finire questa guerra con una vittoria di tutti noi, una vittoria per la pace, che sarà una vittoria storica e anche le generazioni future dei russi ci ringrazieranno. La guerra non può durare all’infinito, nel mondo moderno non può durare tanti anni, perché si tratta di una guerra sul continente europeo». In un’intervista esclusiva ai quotidiani italiani ‘Corriere della Sera’, ‘Repubblica’ e ‘Il Sole 24 Ore’ Zelensky ironizza sulle recenti dichiarazioni di Silvio Berlusconi: «Non lo conosco personalmente, forse dovrei mandargli qualcosa…Non so, cosa gli posso regalare? Vodka? Ho una buona vodka. Se una cassa di vodka è abbastanza per portarlo dalla nostra parte, allora risolveremo finalmente questo problema».
IL RISCHIO DI TERZA GUERRA MONDIALE IN UCRAINA E LE MOSSE DELLA CINA
La conferenza di Monaco sulla Sicurezza è il teatro in questi due giorni dei primi “abbozzati” tentativi di negoziare tra i vari Paesi del mondo per evitare il rischio enorme di una terza guerra mondiale: lo stallo del conflitto tra Ucraina e Russia e gli altri rischi internazionali portano in Germania l’importante intervento del diplomatico cinese Wang Yi così come la vicepresidente Usa Kamala Harris e i massimi leader di Ue e Regno Unito. La terza guerra mondiale e lo scontro nucleare sono sempre lì che incombono all’orizzonte con Kiev che continua a chiedere maggiori aiuti per stroncare sul nascere l’avanzata russa successiva alla guerra combattuta ancora da un anno anno nell’est dell’Ucraina. Ma la vera svolta possibile ai potenziali negoziati è giunta ieri dalla Cina con le parole del fidato Ministro degli Esteri di Xi Jinping: «la guerra in Ucraina deve finire».
Wang Yi, con la sorpresa generale, ha sottolineato come Pechino si adopererà nei prossimi giorni con la presentazione di un piano di pace che possa impedire sul nascere lo scoppio della terza guerra mondiale. «Siamo dalla parte del dialogo, la pace deve avere una chance, si deve evitare un disastro nucleare»: le reazioni alle parole cinesi sono molteplici e non tutte sono diffidenti, a cominciare dall’Italia. «Vediamo cosa esattamente conterrà il piano cinese», ha detto sempre alla Conferenza di Monaco il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, aggiungendo «positivo che ci sia, perché la Cina svolge un ruolo importante nei confronti della Russia. Ci sarà anche un documento che porteremo alle Nazioni unite la settimana prossima. Vedremo se si possono combinare le due cose». Molto più fredde invece le reazioni Usa alle dichiarazioni di Wang, anche per il permanente scontro su Taiwan e sul “mistero” dei palloni-spia: «gli Stati Uniti sono preoccupati dal fatto che Pechino abbia approfondito le sue relazioni con Mosca dall’inizio della guerra. Qualsiasi mossa della Cina per fornire un sostegno letale alla Russia non farebbe altro che premiare l’aggressione, continuare a uccidere e minare ulteriormente un ordine basato sulle regole»
UE: “KIEV VA RIFORNITA MEGLIO”. RESTA L’ALLARME DELLA TERZA GUERRA MONDIALE
In aggiunta sono le parole del Presidente Joe Biden oggi a dare il senso come una terza guerra mondiale non solo sul “fronte” Russia possa davvero essere all’orizzonte in maniera inquietante: «la Cina sta continuando a fornire alla Russia droni commerciali che aiutano Mosca nel conflitto», spiega la Casa Bianca citando fonti di intelligence Usa. Gli fa eco il capo della Nato Jens Stoltenberg che sempre da Monaco tuona, «Putin non pianifica la pace, ma nuove offensive». Piccata la risposta di Wang Yi nel bilaterale con l’omologo americano Antony Blinken, a margine della Conferenza di Monaco: «In quanto grande Paese, gli Stati Uniti dovrebbero promuovere una soluzione politica alla crisi, piuttosto che aggiungere benzina sul fuoco e sfruttare l’opportunità per realizzare profitti».
Pechino aggiunge di non accettare interferenze esterne nei rapporti con la Russia: «il partenariato strategico globale di coordinamento Cina-Russia è stabilito sulla base del non allineamento, del non confronto, del non prendere di mira terze parti ed è sotto la sovranità di due Paesi indipendenti. Non accetteremo mai che gli Usa impongano o addirittura esercitino costrizioni sulle relazioni Cina-Russia». Il Ministro cinese è durissimo e preconizza, senza citarlo direttamente, il rischio di un’escalation da terza guerra mondiale: «Se gli Stati Uniti insisteranno per trarre vantaggio dalla questione del pallone-spia cinese abbattuto sui cieli americani, intensificando il clamore e ampliando la situazione, la Cina andrà avanti fino alla fine e gli Stati Uniti ne pagheranno tutte le conseguenze». Sempre dalla Conferenza sulla Sicurezza in Germania è l’Alto Rappresentante della Politica Estera Ue Josep Borrell a sottolineare come Bruxelles dovrebbe fare molto di più per sostenere di armi l’Ucraina: «Zelensky e l’Ucraina non hanno abbastanza munizioni, ma hanno abbastanza motivazione. Devono essere riforniti meglio. Questa guerra avviene sul territorio europeo e ha conseguenze per la nostra sicurezza. Dobbiamo accelerare il nostro sostegno all’Ucraina. Dobbiamo passare dalle parole ai fatti». Il Presidente Zelensky, tramite i suoi emissari a Monaco, fa sapere che i piani a breve termine dell’Ucraina «dipendono dalla posizione delle forze armate nel Donbass, dove la Russia ha recentemente lanciato una nuova vasta offensiva, cercando di occupare le regioni di Donetsk e Luhansk», invitando gli alleati occidentali a esercitare pressioni «per accelerare la sconfitta della Russia».