Il timore che la crisi tra Ucraina e Russia sfoci in una terza guerra mondiale cresce ora dopo ora, alla luce anche del fatto che gli Stati Uniti, seppur intenzionati a proseguire nello sforzo diplomatico per scongiurarla, sono comunque pronti «ad altri scenari». Nelle ultime ore sono emersi alcuni dettagli dei piani del Cremlino per invadere l’Ucraina, intercettati dall’intelligence occidentale. Il presidente Usa Joe Biden li avrebbe rinfacciati ieri nel corso della telefonata di oltre un’ora con il presidente russo Vladimir Putin. Secondo autorevoli fonti di intelligence alleate, citate da Repubblica, l’escalation militare della Russia negli ultimi giorni è stata molto intensa. Ad esempio, sono stati schierati 95 Gruppi tattici di battaglione (Btg) davanti ai confini ucraini, ma normalmente ne sono stanziati stabilmente 30.
Quindi, è stato registrato un incremento di oltre due terzi. Inoltre, entro domani ne dovrebbero arrivare altri 17, avvicinando il totale a 120 Btg che per Putin sarebbero la soglia necessaria per procedere con l’invasione, per la quale sarebbero coinvolti 100-110mila uomini. Ciò è provato anche dalle foto satellitari, ma la cosiddetta “pistola fumante” è rappresentata dalle intercettazioni di conversazioni avvenute tra gli alti comandi russi, in cui vengono discussi appunto i dettagli del piano. Non è da escludere che sia disinformazione diffusa appositamente da Mosca per confondere gli avversari, ma in queste ore sono previsti vertici militari in cui potrebbe arrivare il via libera all’attacco.
IL PIANO DELLA RUSSIA E I POSSIBILI SCENARI
Secondo i piani della Russia, il primo step è un’operazione “false flag” da condurre martedì. Un finto attacco contro i filo-russi nel Donbass, inscenato dai servizi russi per ottenere il pretesto per giustificare la punizione. Non appare casuale il fatto che nella regione separatista vi sia un concentramento di mezzi corazzati mai visto dall’occupazione della Crimea nel 2014. L’invasione partirebbe tra mercoledì e giovedì, forse dal Nord per sfruttare le esercitazioni in corso in Bielorussia. Gli scenari sono due: il più probabile è “terra bruciata”, cioè un attacco in formato ibrido con danni devastanti fino alle porte di Kiev per poi procedere col ritiro immediato delle truppe. Una dimostrazione di forza senza però conquistare l’Ucraina. L’altro scenario è quello di una marcia su Kiev per insediare un governo fantoccio.
Secondo Repubblica, c’è anche una terza ipotesi, quella della violazione dello spazio aereo in Lituania, a cui la Nato sarebbe obbligata a rispondere. Ma per l’intelligence è lo scenario più remoto, anche perché potrebbe davvero scatenare una terza guerra mondiale. Ufficialmente l’Ucraina invita ad evitare allarmismi, ma il timore di un’invasione da parte della Russia è rale, per questo sta considerando di fare delle concessioni sull’applicazione degli Accordi di Minsk per evitarla. Non è detto però che sia sufficiente per Vladimir Putin, il quale ha chiesto la revisione dell’intera architettura della sicurezza in Europa. Il presidente russo potrebbe ritirarsi solo se riuscisse a ottenere qualcosa di significativo dal negoziato.