TERZA GUERRA MONDIALE, DOMANI NUOVI COLLOQUI UCRAINA-RUSSIA?
Riunione d’emergenza sulla guerra in Ucraina del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Si terranno oggi, come riferito da fonti diplomatiche citate dal Corriere della Sera. Nel frattempo, cresce l’ipotesi del terzo colloquio tra Ucraina e Russia già nel weekend, forse già domani. Ma cresce anche la paura di un’escalation di violenza. Soprattutto alla luce delle dichiarazioni di Jens Stoltenberg. Il segretario generale della Nato al termine del Consiglio ha spiegato: «È probabile che i giorni a venire siano peggiori, con più morti, più sofferenza e più distruzione».
In merito all’ipotesi della no fly zone sull’Ucraina, Stoltenberg ha aggiunto che la Nato non dovrebbe operare sui cieli ucraini. Al termine del summit dei ministri degli Esteri Nato, Luigi Di Maio ha escluso l’ipotesi della no fly zone e spiegato il motivo: «La Nato sarebbe coinvolta direttamente e avrebbe effetti devastanti». Sulla posizione dell’Italia, il ministro degli Esteri ha ribadito che non siamo in guerra: «L’Italia sta lavorando per la pace ed è chiare che la strategia per arrivare alla diplomazia è far resistere l’Ucraina dall’invasione della Russia». Quest’ultima, tra l’altro, prosegue: le truppe russe sono entrate per la prima volta nella città portuale ucraina di Mykolayiv, sul Mar Nero, come affermato dalle autorità regionali, riportate dal Telegraph. La città si trova a metà strada tra Kherson, che è caduta nei giorni scorsi, e Odessa. (agg. di Silvana Palazzo)
MINACCIA NUCLEARE CON ZAPORIZHZHIA: L’ALLARME USA-NATO
«Noi siamo fortunati perché non c’è stato nessun rilascio di radiazioni nell’ambiente circostante e l’integrità di reattori è stata mantenuta»: lo ha detto il direttore generale dell’Aiea Rafael Mariano Grossi, responsabile Onu per le centrali nucleari. L’attacco russo alla centrale di Zaporizhzhia, ora sotto controllo delle forze di Mosca, ha elevato ancora di più la minaccia di una terza guerra mondiale nucleare, da molti evocata come monito e “spauracchio” assolutamente da scongiurare. «Sono pronto ad andare a Chernobyl per rispondere alla domanda di assistenza giunta da Kiev che non dobbiamo ignorare», ha detto ancora il direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica. Ci sono due feriti nell’attacco rivendicato dalla Russia, che parla di «una provocazione tentata dall’Ucraina vicino alla centrale di Zaporizhzhia» per motivare il lancio di missili. Il Premier italiano Mario Draghi condanna fermamente il rischio di scontro nucleare: «attacco scellerato della Russia alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Un attacco contro la sicurezza di tutti. L’Ue continui a reagire unita e con la massima fermezza, insieme agli alleati, per sostenere l’Ucraina e proteggere i cittadini europei».
Mentre le immagini e i video in arrivo da molte città ucraine raccontano di realtà ormai spettrali con bombe e missili che hanno ridotto in macerie interi quartieri e periferie, nel punto stampa della Nato ha parlato esplicitamente di guerra mondiale il segretario di Stato Anthony Blinken: «La Nato è un’alleanza difensiva, noi non cerchiamo il conflitto. Ma se il conflitto viene da noi saremo pronti». Per il segretario Nato Jens Stoltenberg l’attacco alla centrale di questa notte «dimostra l’incoscienza di questa guerra e l’importanza che Mosca ritiri le sue truppe». Condanna totale anche dall’Alto Rappresentante per la Politica Estera Ue Josep Borrell: «La Russia sta usando armi severamente vietate dalla Convenzione di Ginevra, ci sono numerose perdite civili. E’ importante attivare il meccanismo di Mosca e avviare una missione per indagare su eventuali crimini di guerra commessi in Ucraina».
L’ATTACCO ALLA CENTRALE DI ZAPORIZHZHIA E LA MINACCIA DI TERZA GUERRA MONDIALE
E’ iniziato poche ore fa il nono giorno di “terza guerra mondiale”, il conflitto fra Ucraina e Russia che assume sempre più i contorni di una catastrofe globale con più “attori” coinvolti. Quella di ieri è stata una giornata ancora una volta di bombardamenti e sangue, e nella notte da poco passata si è temuto il peggio quando l’esercito di Putin ha sganciato delle bombe sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa. Il sito si trova a nord est della Crimea, ed è considerato un obiettivo strategico da parte dei militari russi, ma fortunatamente le bombe hanno colpito solamente gli edifici esterni senza danneggiare i reattori nucleari.
Immediato l’allarme lanciato da Kiev e soprattutto dal presidente Zelensky, che ha accusato i russi di fatto di voler cancellare l’Europa con la terza guerra mondiale, rischiando un disastro ben più catastrofico rispetto a quello causato da Chernobyl, ma fortunatamente l’Aiea, che è l’Agenzia per l’energia atomica dell’Onu, ha confermato che il livello di radiazioni risulta essere nella norma nella zona della centrale nucleare.
TERZA GUERRA MONDIALE: NON SI PLACANO SANZIONI CONTRO RUSSIA
Nel frattempo i leader delle nazioni europee, uniti alla Casa Bianca, hanno introdotte altre pesantissime sanzioni nei confronti della Russia, e nel mirino statunitense, come sottolineato dall’agenzia Ansa, diversi esponenti di spicco come il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, e i vari oligarchi fra cui Alisher Usmanov, Nikolay Tokarev, Boris Rotenberg, Arkady Rotenberg, Sergey Chemezov, Igor Shuvalov e Yevgeny Prigozhin.
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, intende prosegue sulla via delle sanzioni, che diverranno più dure ogni giorno che passa, e ieri lo stesso ha sentito telefonicamente il collega ucraino Zelensky, a seguito dell’attacco alla centrale nucleare vicino Zaporizhzhia, Da segnalare come la Russia sia stata di fatto isolata e non riesca più accedere ai media internazionali e a Facebook, anche a seguito di un massiccio attacco hacker portato avanti negli ultimi giorni da parte del collettivo Anonymous, che ha dichiarato una guerra cibernetica a Putin. Infine, una notizia riguardante il Canale di Panama, che ha preferito per ora rimanere neutrale, non bloccando il passaggio ai russi. “Il Canale di Panama segue da vicino – il comunicato ufficiale – l’evolversi della situazione in Ucraina ma costituisce una via marittima di transito internazionale permanentemente neutra”.