TORRE TV KIEV COLPITA DAI MISSILI
Come avevano anticipato le stesse forze russe con comunicati alla cittadinanza di Kiev, proseguono le bombe e i missili sulla capitale dell’Ucraina (mentre sono dati ormai prossimi all’assedio i convogli lunghi circa 60 km diretti da stamane verso Kiev): il clima sempre più incendiario da “terza guerra mondiale” vede l’esplosione alla principale torre tv del Paese. Un raid da almeno 2 missili ha colpito la torre provocando per il momento almeno 5 morti come bilancio purtroppo parziale: come vi avevamo mostrato nei precedenti aggiornamenti, l’esercito russo aveva invitato i civili ucraini a evacuare le abitazioni nei pressi dei ripetitori.
Poco prima il Ministro degli Esteri ucraino aveva chiesto all’omologo cinese di poter mediare con il Cremlino per far finire il massacro in corso nelle principali città dell’Ucraina, dove gli scontri tra eserciti iniziano a provocare serie conseguenze ai civili che non sono riusciti/non hanno voluto fuggire. «La Cina deplora lo scoppio del conflitto tra Ucraina e Russia ed è estremamente preoccupata per i danni ai civili», è il commento del ministro degli Esteri Wang Yi, «Abbiamo sempre sostenuto il rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale di tutti i Paesi. In risposta all’attuale crisi, la Cina invita Ucraina e Russia a trovare una soluzione al problema attraverso i negoziati e sostiene tutti gli sforzi internazionali costruttivi che portino a una soluzione politica». In una nota resa pubblica l’ambasciatore russo a Roma, Sergey Razov, accusa l’Unione Europea dell’inasprimento della guerra in questi giorni: «I cittadini e le strutture della Ue coinvolti nella fornitura di armi letali alle forze armate ucraine saranno ritenuti responsabili di qualsiasi conseguenza di tali azioni nel contesto dell’operazione militare speciale in corso. Non possono non capire il grado di pericolo delle conseguenze», scrive il diplomatico del Cremlino, «L’Ue si è definitivamente schierata con il regime di Kiev, che ha scatenato una politica di genocidio contro parte della sua stessa popolazione».
ITALIA SPOSTA AMBASCIATA UCRAINA DA KIEV A LEOPOLI
Si muove in fretta lo “scacchiere” russo della guerra sul campo in Ucraina: mentre dal Parlamento Europeo, collegato, il Presidente Zelensky invoca l’intervento della Ue a fianco dell’Ucraina, bombe continuano a piovere su Kharkiv e altre città ucraine.
L’invasione della Russia avanza in attesa del ritorno dei negoziati fissati per domani, secondo la Tass: il ministero della Difesa russo ha affermato che le forze di Mosca hanno «totalmente bloccato l’accesso dei soldati ucraini al Mare di Azov, ad est della Crimea». Non solo, l’esercito russo rilancia gli avvertimenti su Kiev e le altre città assediate dell’Ucraina: «tutti i cittadini che abitano vicino a ripetitori di telecomunicazioni sono invitatosi a lasciare le loro case». Si preannunciano lanci ingenti di missili e bombe nelle prossime ore e per questo motivo l’ambasciata italiana è stata spostata da Kiev a Leopoli, con il trasferimento dell’ambasciatore Zazo che ha visto con sé il salvataggio di 20 minori: «l’ambasciatore Zazo è riuscito a portare in salvo anche circa 20 minori, tra cui 6 neonati, che aveva accolto in ambasciata in questi giorni perché privi di un posto sicuro dove stare», lo riferisce l’ANSA. L’agenzia Tass intanto riporta che le forze armate russe hanno annunciato bombardamenti su Kiev «nelle sedi dei servizi di sicurezza e del centro operativo per la guerra psicologica e mediatica». Secondo la Cctv, i Ministri degli Esteri di Cina e Ucraina – Wang Yi e Dmytro Kuleba – hanno avviato un colloquio telefonico sullo stato attuale della “terza guerra mondiale”.
RUSSIA: “KIEV VUOLE L’ATOMICA”
«Il regime di Kiev cospira per sviluppare il suo arsenale atomico, è una minaccia alla sicurezza internazionale», lo ha detto il Ministro degli Esteri del Cremlino, Serghei Lavrov, nel suo videomessaggio inviato alla conferenza sul disarmo in corso a Ginevra (con molti delegati usciti dall’aula durante la proiezione, ndr).
Secondo quanto riportato dalla Tass, ancora il diplomatico di Putin ha detto «Stiamo lavorando per evitare l’emergere di armi nucleari in Ucraina». Nel frattempo tra minaccia nucleare e sul campo è sempre la Russia a rimanere con i riflettori puntati addosso: dopo i missili a Kharkiv e i convogli militati diretti a Kiev, si registrano scontri anche a Mariupol con la città assediata e la mancanza di elettricità a seguito dei pesanti scontri militari avvenuti nelle ultime ore. «La Russia proseguirà l’offensiva in Ucraina fino al raggiungimento di tutti gli obiettivi», ha intanto fatto sapere il Ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu. Importante è invece il messaggio lanciato dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg durante la conferenza stampa dalla base militare Lask in Polonia, a fianco del Presidente polacco e del Premier inglese Johnson: «La Nato non invierà truppe in Ucraina o aerei nel suo spazio aereo». Poco dopo il Presidente della Polonia Duda ha ribadito, «Gli Alleati provvedono al supporto militare per Kiev. Non manderemo aerei in Ucraina perché si tratterebbe di un’interferenza in questa guerra». È in corso dalle 12.30 la Sessione Plenaria straordinaria del Parlamento Europeo dove è atteso a breve l’intervento del Presidente Zelensky per gli aggiornamenti sulla “terza guerra mondiale”, come ormai sempre più osservatori internazionali nominano il conflitto su vasta scala che potrebbe conseguire dalla guerra ucraina.
MAXI CONVOGLIO RUSSO VERSO KIEV: 60 KM DI MEZZI MILITARI
Mentre a Kiev dopo una notte “relativamente” tranquilla continuano a suonare le sirene anti-bombe, un maxi convoglio lungo circa 60km di mezzi militari russi si trova ormai alle porte della Capitale: il timore per una terza guerra mondiale sono sempre più confermati dai fatti di questi ormai 6 giorni di conflitto di massa all’interno dell’Ucraina.
Il vero “fulcro” dell’offensiva russa in questo momento, in attesa forse dell’attacco “finale” su Kiev, è la città di Kharkiv, la seconda più importante dell’Ucraina: immagini televisive rilanciate dal Ministero degli Esteri ucraino mostrano l’inquietante lancio di missili sulla sede del governo regionale. Macerie, vittime e danni ingenti hanno portato Kharkiv alla ribalta dei riflettori internazionali in queste ultime ore: «Giù le maschere. La Russia sta attivamente bombardando i centri urbani, infliggendo attacchi diretti di missili e artiglieria alle aree residenziali e governative. L’obiettivo della Russia è chiaro: panico di massa, vittime civili, distruzione delle infrastrutture. L’Ucraina sta combattendo con dignità», ha scritto su Twitter il consigliere presidenziale ucraino, Mykhailo Podolyak. Sempre da Kiev ritengono come il Governatore di Kharkiv fosse il vero obiettivo del lancio di missili di queste ultime ore: «Ai connazionali ancora presenti nella capitale Ucraina e dintorni è raccomandato di utilizzare i mezzi tuttora disponibili, inclusi i treni, per lasciare Kiev, negli orari in cui non c’è il coprifuoco. Si raccomanda la massima cautela», lo ha scritto la Farnesina in un aggiornamento sulla situazione attuale in Ucraina. Così come l’Italia, tutte le democrazie occidentali rilanciano l’invito ai propri concittadini di lasciare Ucraina, Bielorussia e Russia laddove possibile. Si attendono per le prossime 48 la prosecuzione dei negoziati di pace tra Kiev e Mosca, questa volta al confine tra Polonia e Bielorussia: qui il resoconto con tutto quanto emerso finora, qui i possibili scenari.
⚡️ In #Kharkiv, the occupiers carry out massive air strikes on the city’s infrastructure. pic.twitter.com/bkOjoRBCby
— NEXTA (@nexta_tv) March 1, 2022
Russian Kiev-bound military convoy stretches 40 MILES
Satellite images taken by Maxar Technologies show the full extent of Russia’s massive military convoy north of Ukrainian capital Kiev on Monday, stretching to about 40 miles (64km). pic.twitter.com/HIO4Djiu2P
— RT News Agency (@RTNewsAgency) March 1, 2022
LA TERZA GUERRA MONDIALE ALLE PORTE?
«L’invasione dell’Ucraina è una svolta nella storia d’Europa»: così ha introdotto le sue Comunicazioni in Parlamento il Premier italiano Mario Draghi, confermando la piena collaborazione e sostegno all’Ucraina di tutta l’Italia così come di tutta l’Europa. La “terza guerra mondiale” non è più solo una minaccia “giornalistica” ma un’ipotesi concreta, specie laddove al conflitto ucraino dovesse per caso unirsi in futuro una offensiva della Cina su Taiwan e chissà solo cos’altro. Il pacchetto di sanzioni contro l’economia russa per il momento è il più duro mai visto nella storia recente internazionale: il rublo è ai minimi storici, così come i rapporti-relazioni con la Russia e l’Ue in ogni settore, dalla politica allo sport. «Sia Vladimir Putin sia i comandanti militari di Mosca saranno chiamati a rispondere di qualsiasi violazione delle leggi di guerra», ha spiegato vicepremier e ministro della Giustizia britannico, Dominic Raab confermando il pieno sostegno al Presidente ucraino Zelensky e a tutta l’Ucraina. Se alla minaccia di guerra sul campo – come sta avvenendo nelle principali città ucraine – si unisce poi quella ancora più inquietante della possibilità di armate nucleari, l’orizzonte mondiale si fa ancora più cupo. Come ha spiegato Giorgio Battisti, già comandante del corpo d’armata di Reazione rapida della Nato in Italia e capo di stato maggiore della missione Isaf in Afghanistan, nell’intervista odierna a “IlSussidiario.net”: «Siamo davanti a piccoli passi da una parte e dall’altra che ci spingono tutti sull’orlo di un baratro». Il generale ex Nato ci ha poi spiegato come Putin al momento si sarebbe accorto di non riuscire a prevalere in pochi giorni, elemento che avrebbe evitato molto volentieri: «Per occupare Kiev ci vorrebbero decine di migliaia di soldati. Stiamo andando avanti verso un baratro: ha messo in preallarme la difesa nucleare, mentre noi abbiamo chiuso tutti gli spazi aerei e tutti i paesi occidentali della Nato stanno inviando armi e munizioni a Kiev […] Noi occidentali abbiamo la coscienza sporca. Non volendoci impegnare direttamente ci laviamo la coscienza mandando armi: è il vecchio motto “armiamoci e partite”, ma oggi siamo davanti a una escalation fatta di piccole mosse che, messe tutte insieme, possono portare anche a una catastrofe nucleare».