FINE NEGOZIATI IN BIELORUSSIA: KIEV, “PICCOLI SVILUPPI POSITIVI”Si è concluso il terzo round di colloqui tra Russia e Ucraina

a Brest, annuncia la delegazione russa tramite agenzia Tass: un possibile risvolto positivo è stato rivelato dalla delegazione ucraina, che lascia filtrare «Il terzo round dei negoziati è finito. Ci sono piccoli sviluppi positivi nel miglioramento della logistica per i corridoi umanitari».



Le richieste ribadite da Mosca durante i colloqui di pace restano la neutralità dell’Ucraina (no Nato) e il riconoscimento di Donbass e Crimea, anche se resta da capire la questione non da poco della “demilitarizzazione” e del potenziale change-regime a Kiev: nel frattempo da Bruxelles giunge notizia dell’avvio voluto dall’Unione Europea sulla procedura delle domande di adesione presentate da Ucraina, Georgia e Moldavia. La Commissione europea dovrà esprimere ora una sua raccomandazione ufficiale e i 27 Paesi decideranno poi se accordare lo status di candidati ai Paesi richiedenti, Nella video conferenza in collegamento tra Scholz-Macron-Biden-Johnson il messaggio è univoco: «la priorità è proteggere i civili»; i leader di Germania, Francia, Usa e Uk rilevano forte «preoccupazione per un’ulteriore escalation russa e per la questione dell’assistenza umanitaria nell’area di crisi». I leader occidentali lanciano poi un nuovo appello alla Russia, chiedendo di «porre fine immediatamente all’invasione che viola il diritto internazionale». Dopo la fine dei negoziati in Bielorussia, con possibile prodromo a nuovi colloqui nei prossimi giorni (a questo punto fondamentale sarà il vertice in Turchia tra Lavrov e Kuleba il prossimo 10 marzo, ndr), a Kiev tornano a risuonare le sirene d’allarme per possibili bombardamenti nelle prossime ore.



UCRAINA: “BOMBE RUSSIA SU CORRIDOI”. DRAGHI, “NO RISCHI GUERRA MONDIALE”

Sarebbe almeno di 13 morti il bilancio parziale dei bombardamenti russi contro un panificio a ovest di Kiev, nell’area di Makariv: a renderlo noto le autorità e i soccorsi ucraini, nelle stesse ore in cui oltre il confine bielorusso è cominciato il terzo round dei negoziati tra Russia e Ucraina.

Entrambe le delegazioni al completo si sono date appuntamento per discutere delle richieste reciproche, risolte le quali – sul lato russo – Putin ha promesso la fine della guerra con effetto immediato. Margini però per trovare oggi una soluzione sembrano essere davvero molto pochi: Kiev accusa il Cremlino di continuare a bombardare sui civili in piena “tregua” per i corridoi umanitari, da Mosca invece replicano che la responsabilità è del Governo di Kiev che non sta sfruttando i corridoi e anzi li blocca per poi dare la colpa alla Russia. A margine del vertice con Von der Leyen, il Premier Mario Draghi è intervenuto con i giornalisti per dirimere il rischio effettivo di una terza guerra mondiale scaturibile dal conflitto in corso in Ucraina: «Ora non vedo il rischio che la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina possa innescare un conflitto più ampio in Europa o una guerra mondiale». In merito alla richiesta continua di Zelensky di imporre una no-fly zone sui cieli ucraini, la replica del Segretario di Stato Usa Anthony Blnken è netta «no fly zone allargherebbe conflitto, non è interesse neanche di Kiev».



“CARRI ACCERCHIANO KIEV”: È TERZA GUERRA MONDIALE?

Secondo un video geolocalizzato dall’Ucraina pubblicato dalla CNN, i carri armati russi stanno prendendo posizione in un’area molto popolata appena fuori Kiev in zona ovest. La clip di pochi secondi è stata videoregistrata da un residente nel condominio lì vicino, all’interno del distretto di Irpin (dove nelle ultime 48 ore ci sono stati spari e bombe con purtroppo vittime civili).

Il video degli inviati di guerra CNN mostra almeno cinque carri armati russi e i loro equipaggi a pochi metri da alti condomini. Da Londra il Primo Ministro Uk Johnson condanna l’escalation di violenza avanzata dalla Russia nella “guerra mondiale”: «Putin sta raddoppiando il livello di violenza nell’invasione dell’Ucraina», intervento sulla scia di quanto spiegato anche dal Presidente francese Macron, «Putin sta mostrando cinismo politico e morale per quanto riguarda i corridoi umanitari». E proprio sul fronte civili, arriva dal Cremlino l’accusa diretta contro il Governo ucraino di non far sfruttare i corridoi umanitari aperti stamattina: «fino ad ora nessuno dei corridoi umanitari aperti per fare partire i civili dalle zone di guerra ha funzionato», attacca il capo negoziatore russo in attesa dell’inizio dei colloqui tra pochi minuti. Slutsky ha poi accusato i “nazionalisti ucraini” di averli bloccati intenzionalmente: se ne parlerà nell’imminente colloquio a Belovezhskaya Pushcha in Bielorussia. La Russia ha intanto ufficializzato la lista nera dei Paesi ostili a Mosca, come conseguenza diretta della durezza delle sanzioni occidentali: tutta l’Ue – Italia compresa -, Stati Uniti e Gran Bretagna ne fanno parte.

6 CORRIDOI UMANITARI APERTI. MINISTRI RUSSIA-UCRAINA SI VEDRANNO IN TURCHIA

Riportiamo un’ultim’ora in arrivo dall’Ucraina: i ministri degli Esteri ucraino e russo si incontreranno giovedì ad Adalia, in Turchia. Si tratta di un passaggio diplomatico molto importante in quanto per la prima volta dall’inizio della “terza guerra mondiale”, se sarà confermato il colloquio, si vedranno di persona i “big” della diplomazia di Russia e Ucraina, ovvero Sergey Lavrov e Dmytro Kuleba.

Nel frattempo, la tregua umanitaria è ufficialmente siglata in Ucraina per la giornata di oggi, in attesa che il terzo round di negoziati in Bielorussia (primi colloqui il 28 febbraio e il 2 marzo scorso, ndr) scatti nel pomeriggio alle ore 17 (in Italia): il ministero della Difesa russo ha dichiarato il cessate il fuoco per l’avvio di sei corridoi umanitari in Ucraina. Lo riferisce all’Interfax il portavoce del Ministro, Igor Konashenkov: «Un cessate il fuoco è stato dichiarato dalle 10 di stamane, ora di Mosca, e sono stati aperti sei corridoi umanitari, di cui uno da Kiev a Gomel (Bielorussia), due da Mariupol a Zaporizhzhya (sud-est Ucraina) e Rostov sul Don (Russia meridionale), uno da Kharkiv a Belgorod (Russia occidentale) e due da Sumy a Belgorod e Poltava (Ucraina centrale)». Ieri Putin ha spiegato che la Russia fermerà l’offensiva militare se Kiev smetterà di combattere e saranno accolte le richieste di Mosca: stamane il capo negoziatore russo Leonid Slutsky ha detto all’agenzia Tass che «durante il secondo round, la parte ucraina ha dimostrato capacità negoziale. Si rendono conto che è in gioco la vita della popolazione, questa è la nostra comune priorità». Mentre i media internazionali rilanciano dell’ipotesi concreta che Mosca stacchi internet globale per affidarsi alla sola rete interna, da Kiev giunge nuova richiesta-ultimatum all’Occidente per intervenire più massicciamente contro la Russia: «Visto che la Russia continua la guerra in Ucraina bisogna boicottare ed instaurare l’embargo sulle esportazioni del petrolio e dei prodotti petroliferi», spiega su Facebook il Presidente Zelensky, «È necessario un nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca». Quanto affermato dall’Ucraina basta per gettare mercati in crisi con il prezzo del greggio che torna a salire alle stelle per timori di sanzioni energetiche contro Mosca: da Bruxelles, il Premier Draghi ha incontrato la Presidente della Commissione Europea Von der Leyen e ha confermato il sostegno italiano a Kiev. «Nei giorni scorsi il Comitato per la Sicurezza Finanziaria del Ministero dell’Economia ha approvato importanti provvedimenti di congelamento di beni nei confronti di oligarchi russi, che sono stati prontamente eseguiti e continueranno ad essere eseguiti nei prossimi giorni. Mi piacerebbe davvero che misure simili o analoghe venissero prese da tutti i nostri Paesi», ha spiegato nel punto stampa il Presidente del Consiglio italiano.

ULTIME NOTIZIE TERZA GUERRA MONDIALE: CORRIDOI UMANITARI APERTI MA…

Nelle prossime ore potrebbe essere lanciata l’offensiva “finale” verso la Capitale dell’Ucraina, il tutto quando la “terza guerra mondiale” potenziale nell’Est Europa rischia seriamente di accendersi visto lo stallo della diplomazia.

La Russia ha aperto la 12esima giornata di invasione in Ucraina con una notizia a suo modo “positiva”: «L’esercito russo cesserà il fuoco questa mattina per permettere i corridoi umanitari in diverse città ucraine», fa sapere da Interfax il Cremlino. I corridoi sono stati aperti ufficialmente dalle 10 (le 8 in Italia) dalle città di Kiev, Mariupol, Kharkiv e Sumy, su esplicita richiesta del Presidente Macron dopo il lungo colloquio avuto ieri con Putin. Il problema è che i medesimi corridoi umanitari, per il momento, sembrano essere diretti e convogliati solo verso Russia e Bielorussia: a denunciarlo i media internazionali, citando i piani pubblicati da Mosca. Il corridoio di civili in uscita dalla capitale Kiev porta verso la Bielorussia, alleata di Putin, mentre per Kharkiv c’è un solo corridoio verso la Russia; a Mariupol, la città sotto assedio sul Mar d’Azov, il corridoio aperto porta solo a Rostov, città russa sul fiume Don, mentre da Sumy vi sono 2 corridoi, uno verso la Russia e l’altro verso altre città ucraine. L’Eliseo venutolo a sapere sbotta: «il presidente Emmanuel Macron non ha mai chiesto l’apertura di corridoi umanitari verso la Russia».

CINA, USA, ISRAELE: LA TERZA GUERRA MONDIALE NELLA DIPLOMAZIA

Da Kiev la denuncia contro le mosse anti-pace della Russia arriva nuovamente dalle parole del Presidente Zelensky: «La Russia ha annunciato che domani (oggi, ndr) bombarderà le imprese legate alla difesa. La maggior parte di esse sono nelle nostre città, circondate da civili. E’ un omicidio, semplicemente un omicidio. E non ho visto nessun leader mondiale reagire oggi, nessun politico occidentale». Il leader ucraino si riferisce alle parole dettate ieri dal Ministero della Difesa di Mosca, con il portavoce Igor Konashenkov: «nel quadro della smilitarizzazione dell’Ucraina, le forze armate russe colpiranno le aziende dell’industria della difesa ucraina con armi di precisione». Zelensky non ci sta e incalza la Nato, dopo che già ieri molto irritato aveva sostenuto come il rischio di una terza guerra mondiale è davanti agli occhi se l’Occidente non interviene, «ci state uccidendo lentamente così…». Oggi il Presidente torna alla carica e attacca così dal bunker di Kiev: «Pensate al senso di impunità che hanno gli occupanti, tale da far loro annunciare le loro atrocità con un preavviso! Tutto questo perché non c’è reazione. Non una parola. Spero che lo vedrete domani e reagirete. L’audacia dell’aggressore è un chiaro segnale per l’Occidente del fatto che le sanzioni imposte non sono sufficienti. Non potete nascondervi da questa realtà. Non potete nascondervi dai nuovi omicidi in Ucraina». Nel frattempo, secondo le ultime notizie in arrivo da Mosca, la Russia starebbe seriamente preparando l’assalto a Kiev con le truppe russe preallertate a poter intervenire dopo la conclusione dei corridoi umanitari: puntano a prendere il controllo di Irpin e Bucha, fuori Kiev, per poi sferrare l’attacco definitivo. La guerra da “locale” rischierebbe di divenire una “terza guerra mondiale” visto anche lo stallo della diplomazia di questi giorni: Israele prova a triangolare con Mosca e Kiev, idem per Macron-Scholz-Draghi, ma senza particolari successo. In più, le parole giunte oggi dalla Cina non lasciano sperare in una mediazione “sopra le parti”: «l’amicizia con la Russia è duratura e solida come una roccia», sostiene il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi, che poi aggiunge «Il vero obiettivo della strategia indo-pacifica degli Stati Uniti è quello di stabilire una versione indo-pacifica della Nato. Cina e Stati Uniti devono puntare ai tre principi del rispetto reciproco, della coesistenza pacifica e della cooperazione vantaggiosa per tutti».