Nuovo allarme bombardamenti a Kiev: è previsto un imminente attacco alla capitale dell’Ucraina. Lo ha riportato anche Tg La7 interpellando Nello Scavo dell’Avvenire che si trova sul posto. Il giornalista ha spiegato che i giornalisti italiani sono stati portati al sicuro. Secondo gli Stati Uniti è in corso un attacco anfibio russo nel mare di Azov, a ovest della strategica città di Mariupol. Un alto funzionario del Pentagono, secondo quanto riferito dalla Cnn, ha spiegato che i russi stanno “potenzialmente sbarcando migliaia di uomini della fanteria navale“. L’ipotesi è che “si muoveranno verso nord est, in direzione di Mariupol e il Donbass“.Gli americani hanno fatto sapere anche che sono stati lanciati almeno 200 missili dalla Russia contro l’Ucraina da quando è iniziata l’invasione.



Nel frattempo, si rincorrono le notizie. Da quella dell’estromissione della Russia dal Consiglio d’Europa, annunciata dal ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio, visto che l’Italia attualmente ricopre la presidenza (“L’Italia ritiene che si tratti di una misura necessaria alla luce dell’inaccettabile aggressione militare russa ai danni dell’Ucraina, che costituisce una grave violazione del diritto internazionale“). Alla minaccia del ministero degli Esteri russo rivolta a Finlandia e Svezia: “Se entrassero nella NATO ci sarebbero serie conseguenze militari e politiche“. (agg. di Silvana Palazzo)



APPELLO PUTIN A ESERCITO UCRAINO

La terza guerra mondiale, che parrebbe essere destinata a scoppiare dopo gli attacchi della Russia in Ucraina, si arricchisce di nuove dichiarazioni rilasciate in televisione da Vladimir Putin, il quale ha voluto fare un appello all’esercito ucraino: “Prendete il potere nelle vostre mani. Sarà più facile per noi negoziare con voi che con questa banda di tossicodipendenti e neonazisti che si è stabilita a Kiev e ha preso l’intero popolo ucraino in ostaggio”. Insomma, detto in altri termini, Putin chiede ai militari ucraini di attuare un golpe, un colpo di stato, per togliere il potere a Volodymyr Zelensky.



I sentori che per il presidente dell’Ucraina le cose si stessero mettendo male si erano già avuti durante la videoconferenza della scorsa notte, quando proprio Zelensky aveva detto ai leader dell’Ue: “Questa potrebbe essere l’ultima volta che mi vedete vivo”. A riferirlo su Twitter è stato Barak Ravid, corrispondente diplomatico di Walla News e Axios. (aggiornamento di Alessandro Nidi)

RUSSIA APRE A COLLOQUI SU NEUTRALITA’ UCRAINA

La Russia è disposta a inviare una delegazione a Minsk per colloqui con l’Ucraina. Ad aprire ai negoziati è il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, dopo che il Presidente ucraino Zelensky ha annunciato la sua disponibilità a discutere dello status neutrale dell’Ucraina. «In risposta, Vladimir Putin è pronto a inviare a Minsk una delegazione russa a livello di rappresentanti dei ministeri di Difesa ed Esteri e dell’amministrazione presidenziale per negoziati con la delegazione ucraina».

Ma lo aveva anche riferito il ministro degli esteri Lavrov, che poco prima aveva infatti dichiarato: «La Russia è pronta a colloqui con l’Ucraina non appena loro deporranno le armi». Peskov però ha chiarito cosa vuol dire status neutrale per loro: «È la completa demilitarizzazion e de-nazificazione dell’Ucraina». I colloqui che si potrebbero tenere a Minsk, quindi in territorio alleato per la Russia, presupporrebbero una resa da parte dell’Ucraina. Intanto le forze armate ucraine hanno comunicato di aver ucciso oltre mille soldati russi, il peggior bilancio finora subito dalla Russia in una guerra, che però è stato smentito da loro. (agg. di Silvana Palazzo)

RUSSIA: “REAGIREMO ALLE SANZIONI”. TANK VERSO KIEV

Dal calcio all’economia, dall’energia fino alla drammatica situazione sul campo: la “terza guerra mondiale” è sempre più tale, anche se in battaglia al momento ci sono “solo” Russia e Ucraina. Le reazioni sul conflitto voluto da Putin proseguono ogni minuti, con i pacchetti di sanzioni preparati contro il Cremlino che verranno aggiornati ancora tra oggi e domani.

Mosca lamenta lo spostamento della finale di Champions League da San Pietroburgo a Parigi – «è una vergogna» – mentre riconosce il Presidente Zelensky, pur ribadendo che il Governo di Kiev «non è democratico»: non solo, il Ministro degli Esteri Lavrov minaccia ritorsioni contro l’Occidente, «ci vendicheremo per le sanzioni, noi vogliamo solo liberare gli ucraini dall’oppressione». «L’Ucraina si aspetta un attacco dei tank russi a Kiev oggi, che potrebbe essere il giorno più difficile della guerra», è invece il messaggio lanciato dal Ministero dell’Interno di Kiev. Mentre Mosca smentisce l’invio di missili notturni contro la Capitale, l’esercito ucraino invita i cittadini di ogni età a neutralizzare gli invasori russi «con bottiglie Molotov! State attenti e non abbandonate le vostre case». Nel frattempo le ultime notizie in arrivo dall’Ucraina segnalano combattimenti in corso nel quartiere Nord di Kiev, a Oblonsky: secondo alcune testimonianze pervenute alla Afp, «i carri armati dell’unità Z dell’esercito russo, senza insegne, starebbero avanzando in centro città, dove si susseguono esplosioni». Dal Parlamento italiano arriva la dura condanna del Premier Mario Draghi contro l’offensiva russa in Ucraina: «L’agenda della Russia è complessa e a lungo premeditata. Ho l’impressione di essere solo allo stadio iniziale di un profondo cambiamento nelle relazioni internazionali che ci hanno accompagnato nei 70 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Alla luce della chiusura dello spazio aereo e della situazione critica sul terreno, stiamo pianificando in coordinamento con le principali ambasciate dell’UE un’evacuazione in condizioni di sicurezza. L’economia dell’Ucraina è stata già distrutta. Stiamo definendo un pacchetto da 110 milioni per aiuti all’Ucraina a scopi umanitari e a scopi di stabilizzazione macrofinanziaria».

LE ARMATE RUSSE PROCEDONO VERSO KIEV

Missili, armate e carri sono diretti verso Kiev nel secondo giorno di guerra in Ucraina scatenata dalla Russia di Vladimir Putin: una pioggia di sanzioni sta per abbattersi sul Cremlino ma la volontà conquistatrice di “demilitarizzare” i rivali ucraini resta ancora prioritaria per Mosca.

Il clima da “terza guerra mondiale” per il momento rimane tale visto che la Nato ha deciso di non entrare nel conflitto in maniera diretta: resta per il momento una guerra impari tra Kiev e Mosca, con l’esercito di Zelensky che prova a resistere strenuamente con un nemico molto più forte e con mezzi/armi insufficienti sulla lunga distanza. Sono in corso da questa notte combattimenti nella zona nord di Kiev, con la perdita totale di soldati ucraini che sale a 137 vittime, mentre 800 sarebbero i militari russi che hanno perso la vita negli attacchi via aereo e via terra. «Le forze militari russe hanno sequestrato due veicoli delle Forze armate ucraine, hanno indossato le uniformi militari ucraine e muovono ad alta velocità verso il centro di Kiev», ha reso noto la Difesa ucraina spiegando di star per perdere le città di Vorzel e Malyar appena fuori la Capitale. «Kiev prima dell’alba è stata colpita da un attacco con missili cruise o balistici», riporta consigliere del ministero dell’Interno Anton Gerashchenko, mentre il Ministro degli Esteri Kuleba agli alleati occidentali ha spiegato come «L’ultima volta che la nostra capitale ha sperimentato qualcosa del genere è stato nel 1941, quando è stata attaccata dalla Germania nazista. L’Ucraina sconfisse il male e lo sconfiggeremo anche questa volta. Fermare Putin. Isolare la Russia, tagliare tutti i rapporti».

LA TERZA GUERRA MONDIALE TRA MISSILI E SANZIONI

«Chi è pronto a combattere con noi? Io non vedo nessuno», ha detto disperato in un video diffuso in Ucraina il Presidente Zelensky dopo aver firmato la legge che impone ai cittadini maschi tra i 18 e i 60 anni di non potere lasciare il Paese perché chiamati alle armi. «Gruppi di sabotatori russi sono entrati a Kiev, con l’obiettivo principale di distruggere l’Ucraina politicamente, distruggendo il capo dello Stato. Secondo le nostre informazioni – ha detto in un video messaggio ancora il Presidente – il nemico ha me come obiettivo numero uno, la mia famiglia come secondo obiettivo». Zelensky rimarrà a Kiev per il momento ma lamenta il fatto che il suo Paese sia stato sostanzialmente lasciato solo dalla Nato e dall’Occidente: «Chi è pronto a dare all’Ucraina la garanzia di un’adesione alla Nato? Tutti hanno paura». Secondo i media ucraini, il consigliere del capo dell’ufficio presidenziali ha riferito che «l’Ucraina è pronta per i negoziati con la Russia sulla determinazione del suo status di Paese neutrale». Ieri dal Cremlino erano giunte le due condizioni scritte, nero su bianco, per la resa ucraina e per la fine immediata della “terza guerra mondiale”: la non adesione alla Nato rimanendo un Paese neutrale e il quasi completo disarmo senza più combattere contro l’avanzata delle truppe russe. «Difendiamo la nostra libertà, la nostra terra. Abbiamo bisogno di un’assistenza internazionale efficace. Ne ho discusso con il presidente polacco Duda. Mi appello ai ‘Nove di Bucarest‘ (ovvero, Romania, Bulgaria, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituanuia, Polonia e Slovacchia, ndr) per aiuti alla Difesa, sanzioni, pressioni sull’aggressore. Insieme dobbiamo portare la Russia al tavolo dei negoziati. Abbiamo bisogno di una coalizione contro la guerra», è l’estremo, disperato, appello del Presidente ucraino Zelensky al secondo giorno di attacchi unilaterali dalla Russia contro Kiev. Restano intanto fortissime le sanzioni approvate contro la Russia, sul fronte economico e sul fronte energetico (solo su petrolio però, non sul gas che resta essenziale e vitale per l’Europa): come ha spiegato Joe Biden dalla Casa Bianca, «Strozzeremo l’accesso della Russia alla tecnologia e la sua capacità industriale ne soffrirà negli anni a venire, dimezzeremo le loro importazioni di alta tecnologia, sarà un durissimo colpo alla loro modernizzazione dell’apparato militare e industriale, incluso l’aerospazio e il programma spaziale, ridurremo la loro capacità di competere in questi settori».

DIRETTA VIDEO, SECONDO GIORNO DI GUERRA