TERZA GUERRA MONDIALE; L’ALLARME DI ERDOGAN, “NO NEGOZIATI RUSSIA-UCRAINA PER ORA…”

Mentre ancora oggi si odono esplosioni e bombe sulla Capitale dell’Ucraina, la Russia annuncia l’avanzata da Kharkiv per la prima volta da settembre: il Ministero della Difesa di Mosca ha infatti annunciato come le truppe russe hanno ripreso il controllo del villaggio di Gorobyevka, nella regione nord-orientale ucraina di Kharkiv. È la prima riconquista territoriale russa dopo la vincente controffensiva ucraina di queste ultime settimane di proto-terza guerra mondiale. Proprio dell’allarme globale discute oggi il Presidente della Turchia Erdogan, impegnato nella difficile opera di mediazione tra Mosca e Kiev: secondo il “sultano” turco, «Un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il leader ucraino Volodymyr Zelensky in Turchia è impossibile ora».



Negoziare per la fine di una guerra e soprattutto evitare una terza guerra mondiale all’orizzonte al momento, secondo Ankara, è sostanzialmente impossibile data la situazione sui versanti diplomatici: la presenza dell’Occidente in sostegno dell’Ucraina rappresenta per Putin un affronto a cui non potere, per il momento, scendere a patti. «L’uso dei droni da parte dei russi è un segno di disperazione», denuncia Antony Blinken. segretario di Stato americano, parlando alla Sanford University: «Ma è anche un segno dei livelli a cui si abbasseranno e che abbiamo visto ripetutamente quando si tratta di prendere di mira i civili e le infrastrutture civili. Siamo a un punto di svolta. Il mondo del dopo Guerra Fredda è giunto al termine ed è in corso un’intensa competizione per dare forma a ciò che verrà dopo». Prosegue intanto l’allargamento del conflitto con Iran e Israele su piani contrapposti a sostegno militari e strategico di Russia e Ucraina: «Chiunque sia in affari con l’Iran e abbia qualsiasi legame con gli Uav (droni senza pilota, ndr) o con gli sviluppi dei missili balistici o il flusso di armi dall’Iran alla Russia deve stare molto attento», ha denunciato Vedant Patel, portavoce del Dipartimento di Stato americano, confermando dopo l’Ue l’intenzione tutta occidentale di bloccare l’alleanza tra Teheran e Mosca.



GUERRA IN UCRAINA: DRONI IRANIANI A KIEV. IL RISCHIO DI UNA TERZA GUERRA MONDIALE

Torna l’incubo dai cieli per Kiev: nel 236esimo giorno di guerra in Ucraina, la Capitale si risveglia sotto l’attacco di droni kamikaze e bombardamenti. Il clima da terza guerra mondiale è ormai “all’ordine del giorno” e non deve stupire che ancora una volta ieri Papa Francesco dall’Angelus in Piazza San Pietro abbia ribadito l’unico appello sensato da 7 mesi a questa parte, «in nome di Dio fermate la follia della guerra». Il giorno dopo il copione non cambia: attacchi di droni a Kiev e gli attacchi missilistici alle infrastrutture nelle regioni di Dnipropetrovsk e Sumy, con controffensiva ucraina che prosegue il tentativo di riprendersi alcuni territori nel Donbass. «Un drone iraniano ha colpito un palazzo residenziale di più piani a Kiev. Un edificio per uffici ha preso fuoco. Il traffico è stato bloccato. I cittadini devono restare nei rifugi perché l’allarme continua» ha denunciato il consigliere del ministero degli Interni ucraino Anton Gerashchenko.



Un morto e diversi feriti solo a Kiev dopo che l’attacco russo con droni di fabbricazione Iran ha colpito centinaia di infrastrutture provocando blackout di illuminazione ed energia in diverse parti della Capitale ucraina. «La centrale nucleare di Zaporizhzhia ha nuovamente interrotto l’approvvigionamento energetico esterno a causa dei bombardamenti russi», avverte Energoatom, l’operatore ucraino che gestisce la centrale, «I terroristi russi hanno sparato ancora una volta contro le stazioni elettriche nel territorio sotto il controllo dell’Ucraina, l’ultima linea di alimentazione è stata disconnessa. Nel processo di transizione, a causa di una caduta di tensione di breve durata, è stato spento il trasformatore di riserva e sono stati avviati i generatori diesel». Intanto in Russia, mentre prosegue lo scontro internazionale con l’Occidente per la mobilitazione avvenuta ad metà settembre, fa discutere un caso di cronaca dai contorni poco chiari: l’ufficiale russo Roman Malyk, uno dei responsabili della mobilitazione per la guerra in Ucraina voluta da Putin, è stato trovato impiccato vicino alla recinzione della sua abitazione a Partizansk. Si parla di suicidio ma la famiglia respinge la tesi investigativa, con più di un’ombra che viene gettata sulle forze militari del Cremlino.

USA, RUSSIA, IRAN, ISRAELE E UCRAINA: LA TERZA GUERRA MONDIALE DIPLOMATICA (E NON SOLO)

La guerra in Ucraina non per niente viene definita da molti analisti come possibile prodromo di una terza guerra mondiale: le conseguenze sul piano economico, sociale e geopolitico; il coinvolgimento dei due “blocchi” della Guerra Fredda, con l’Occidente in appoggio logistico all’Ucraina; e infine l’allargamento dello scontro dall’Ucraina al Medio Oriente, con le alleanze di Iran e Israele (rispettivamente a Russia e Ucraina, ndr) che potrebbero comportare ulteriori focolai nelle prossime settimane. Se permane l’appello-minaccia dell’ex presidente russo Dmitry Medvedev, oggi vice capo del Consiglio di sicurezza russo, fatto nei giorni scorsi («Terza guerra mondiale se Ucraina ha armi a lungo raggio»), resta dirimente quanto avvenuto nelle scorse ore sull’asse Teheran-Gerusalemme per gli sviluppi del conflitto mondiale.

«La consegna da parte dell’Iran di missili balistici alla Russia è una chiamata per Israele», lo ha dichiarato domenica il ministro israeliano per la Dispora, Nachman Shai. Replica durissima da parte del principale collaboratore di Vladimir Putin, ancora Medvedev: «Sembra che Israele fornirà armi al regime di Kiev. Una mossa molto avventata. Distruggerà tutte le relazioni tra i nostri Paesi […] Se vengono fornite armi, allora è tempo che Israele dichiari Bandera e Shukhevych (figura-simbolo del nazionalismo ucraino, ndr) come degli eroi». Dopo il vertice tra Putin e Erdogan degli scorsi giorni ad Ankara, risuona intanto dagli Stati Uniti e dall’Ue l’ultimatum dettato dal rappresentante per la politica estera europea Josep Borrell: «se usa nucleare, esercito russo sarà annientato». Una terza guerra mondiale, anche solo negli intenti e nelle dichiarazioni, è purtroppo già cominciata.