La Russia sta aiutando la Cina a costruire un sistema di allarme rapido per contrastare gli attacchi missilistici, ha rivelato due settimane fa Vladimir Putin durante una conferenza a Sochi. In particolare, Putin ha sottolineato che Mosca sta contribuendo ad aiutare la Cina ad aumentare le sue capacità di difesa antimissile. Certamente questa sinergia contribuirà in modo significativo ad incrementare la capacità di difesa della Repubblica popolare cinese soprattutto perché al momento attuale solo gli Stati Uniti e la Russia sono dotati di un tale sistema.
In primo luogo, sotto il profilo della cooperazione tecnica e militare, non c’è dubbio che questa nuova sinergia rafforzi la partnership sino-russa al punto che si potrebbe parlare di una premessa per costruire una vera e propria alleanza su base militare volta a limitare e contenere l’egemonia americana.
In secondo luogo, questa partnership determinerà certamente un incremento della corsa agli armamenti strategici che risulta ormai evidente sia dai test missilistici cinesi sia dall’alto valore simbolico della parata militare in occasione della fondazione della Repubblica popolare cinese.
In terzo luogo la costruzione di un’infrastruttura tecnologica militare così avanzata permetterebbe di creare una rete congiunta di missili balistici sino-russa in grado di intercettare quelli americani. Se, in un’ipotetica guerra, gli Stati Uniti volessero attaccare la Cina è assai probabile che i missili intercontinentali americani vengano lanciati dall’Artico, missili la cui traiettoria sarebbe individuata dal sistema di allarme rapido russo che avrà quindi la possibilità di allertare immediatamente Pechino.
In quarto luogo, se il presidente russo ha pubblicamente fatto questo annuncio non è stato di certo casuale ma, al contrario, è stato un vero e proprio avvertimento o monito lanciato al presidente Trump in relazione al ritiro dal trattato sulle forze nucleari.
In quinto luogo, lo sviluppo di una così sofisticata infrastruttura militare consentirà sia alla Russia che alla Cina di risparmiare. Un sistema di questo genere dovrebbe essere in grado di coprire non solo Mosca e San Pietroburgo, ma anche Pechino, Tianjin, la provincia di Hebei, l’area del Delta del fiume Yangtze, l’area della Grande Baia nel sud della Cina.
In sesto luogo se valutiamo in modo congiunto da un punto di vista strategico il fatto che Cina sta attualmente sviluppando e testando il missile balistico ipersonico di medio raggio Dong Feng-17 la cui portata dovrebbe essere compresa tra i 1.800 e 2.500 chilometri – portata che in linea teorica consentirebbe al Dragone di raggiungere la Sud Corea e il Giappone – e la recente partnership di cui abbiamo fatto cenno poc’anzi, gli equilibri nel contesto della deterrenza nucleare saranno destinati a mutare profondamente e a ridimensionare l’egemonia americana.