Si terrà a giorni l’annunciato summit nello stato del Golfo del Bahrain. Nell’occasione verrà annunciato ufficialmente lo sbandierato piano di pace, che Trump definisce “accordo del secolo”, pensato da Israele, Arabia Saudita e Stati Uniti che permetterà di fatto di liquidare la questione palestinese, permettendo a Tel Aviv di inglobare gran parte dei territori della Cisgiordania e a chiudere per sempre la questione dei due stati, quello cioè palestinese che di fatto non verrà mai riconosciuto, e quello israeliano. Il piano viene definito “conferenza internazionale sull’economia palestinese”, ma come abbiamo già spiegato su queste pagine, è in realtà un piano politico e militare.



L’Iran, per l’occasione, ha invitato i paesi arabi a boicottarlo, non partecipando alla conferenza del Bahrain:  “Se realizzato, causerà perdite eterne per la Palestina e grandi vittorie per gli occupanti della sua terra”, sostiene Teheran, secondo cui nessun accordo può essere raggiunto senza “la piena restaurazione dei diritti dei palestinesi oppressi”, che comprende il ritorno dei rifugiati e un referendum su qualsiasi decisione. Intanto  Russia e Cina hanno annunciato che non prenderanno parte al summit, mentre le autorità palestinesi, che hanno definito fin dall’inizio l’iniziativa lo “schiaffo del secolo” di Trump, hanno chiarito che non accetteranno “l’estorsione” degli Stati Uniti con il forum del Bahrain e hanno sottolineato che “la soluzione al conflitto in Palestina è solo politica” e deve “basarsi sulla fine dell’occupazione israeliana”.

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