TERZA GUERRA MONDIALE, LANCIO FITTO DI MISSILI SU KIEV
Nel primo giorno successivo agli annunci dell’Occidente sull’invio di carri armati in Ucraina, la Russia risponde a “tono” con un fitto lancio di missili e razzi contro le principali città ucraine: nel 337esimo giorno di guerra, dopo aver ribadito più volte il rischio estremo di una terza guerra mondiale con l’arrivo di mezzi pesanti a Kiev, il Cremlino passa al contrattacco immediato con missili balistici ipersonici Kinzhal (come spiega l’ANSA, «in grado di volare a velocità prossime a Mach 10 disegnando traiettorie pensate per saturare le capacità di calcolo dei sistemi antimissile avversari, riducendo drasticamente le probabilità d’intercettazione»).
L’Ucraina fa sapere di avere intercettato e abbattuto 47 missili dei 55 che sono stati lanciati dai russi: tutto il paese è però sotto attacco. A Odessa, secondo le autorità locali, 2 infrastrutture energetiche sono state colpite dai missili russi. Le forze di difesa ucraine segnalano poi «missili anche in direzione di Vinnytsia e della regione di Kiev», sottolineando che potrebbero «cambiare la traiettoria». Al momento in cui vi scriviamo, «La fornitura di energia elettrica a Kiev e in tre regioni dell’Ucraina è stata interrotta a seguito degli attacchi russi di questa mattina», fanno sapere gli operatori energetici di Kiev. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto, in un’intervista a Sky News, di non essere interessato «a incontrare Vladimir Putin per i colloqui di pace». Il presidente russo «non è nessuno, vive in una bolla informativa e non sa cosa stia succedendo sul campo di battaglia»; di contro, Mosca replica che a queste condizioni – e dopo l’invio di tank Leopard 2 da Germania e altri Stati Ue, oltre che i tank Abrams dagli Stati Unitinon ci sono le possibilità di negoziare la fine del conflitto».
OCCIDENTE MANDA TANK, UCRAINA ORA CHIEDE CACCIA E RAZZI: ALLARME TERZA GUERRA MONDIALE
Sebbene i carri armati non dovrebbero arrivare prima di marzo-aprile, il livello dello scontro ora tra Russia e Ucraina rischia ovviamente di compiere quella pericolosa “escalation” che porterebbe il conflitto ad una vera e propria terza guerra mondiale. L’Occidente fa sapere come da Francia a Germania, fino alla Polonia, non si è in guerra contro la Russia bensì con gli aiuti militari si cerca di porvi un freno immediato. Ha spiegato oggi il Ministro della Difesa italiano nell’intervista su La7, Guido Crosetto: «Gli aiuti che arrivano non sono solo per salvare l’Ucraina, sono un freno all’escalation che la guerra potrebbe avere espandendosi, così invece resta tra due nazioni. Bisogna avere il coraggio di fare scelte difficili per evitare scenari peggio. I primi a voler evitare l’escalation sono i Paesi europei. Tutti auspichiamo la possibilità del tavolo della pace».
La Germania «non diventa parte della guerra in Ucraina con la fornitura di carri armati Leopard 2 al Paese aggredito dalla Russia»: questo è quanto affermato dal cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ribadendo che, per evitare l’allargamento del conflitto, «insieme al presidente Usa Joe Biden ho chiarito che nessun aereo da guerra o truppe di terra verranno inviati dagli Stati occidentali in Ucraina: sarebbe irresponsabile agire diversamente». Dopo l’arrivo dei tank previsto nei prossimi mesi, Zelensky ora chiede un ulteriore passaggio per rendere la protezione dell’Ucraina ancora più efficace: Kiev chiede agli alleati occidentali «missili a lungo raggio e aerei da combattimento». Molto critico con l’atteggiamento dell’Occidente, in particolare con il rivale Joe Biden, è l’ex Presidente Usa Donald Trump: in un post su Truth, evocando il rischio drammatico di una terza guerra mondiale, il leader GOP scrive «Prima arrivano i tank, poi le testate nucleari. Bisogna mettere fine a questa guerra folle adesso. È così facile».