UCRAINA: “MISSILI ANCHE DA BIELORUSSIA”. ALLERTA IN POLONIA CONTRO LA RUSSIA
Non solo la Russia ma anche la Bielorussia avrebbe cominciato a lanciare missili sul territorio ucraino: la denuncia arriva dal comando militare ucraino operativo nel nord del Paese, citando a sua volta fonti da Minsk. I missili sono stati sganciati verso la zona di Goncharivska, nella regione di Chernihiv. I circa 20 raid bielorussi si aggiungono a quelli ben più ingenti in arrivo dalla Russia in quella che Kiev continua a ribadire essere una costante minaccia per una possibile “terza guerra mondiale” alle porte dell’Europa. Odessa, Chernihiv, Kharkiv sono le aree in questo momento maggiormente colpiti dai raid russi, con la controffensiva del Governo ucraino a Kherson che sta perdendo potenza e slancio ogni giorno che passa.
«Mattinata inquieta – ha scritto sui social il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky – Di nuovo il terrore dei razzi. Ma non ci arrenderemo. Non ci arrenderemo. Non ci faremo intimidire. L’Ucraina è uno Stato indipendente, libero e indivisibile. E sarà sempre così». A complicare e inquietare il clima già di rischio guerra mondiale le ultime notizie in arrivo dalla Polonia: il ministro della Difesa Mariusz Blaszczak ha firmato un accordo con il Presidente e direttore generale della Hyundai Rotem Co per l’acquisto di caccia, carri armati e armi di artiglieria sudcoreani allo scopo di incrementare le capacità di difesa delle forze armate polacche. Temono un’invasione russa una volta che dovesse concludersi la guerra in Ucraina, e così pure Moldavia e Finlandia vivono da mesi ormai la medesima sensazione di “accerchiamento”.
LA TERZA GUERRA MONDIALE IN UCRAINA: GLI OBIETTIVI COLPITI
La Russia attacca il Donetsk, Kharkiv e Odessa; di contro l’Ucraina prova a riconquistare terreno nella regione di Kherson e, addirittura, in Crimea: purtroppo non si placa lo scontro potenzialmente prodromo della terza guerra mondiale su ampia scala. Giunti ormai al 154esimo giorno di guerra dall’invasione russa nel Donbass ucraino, questi ultimi giorni vedono se possibile un aumento esponenziale degli attacchi missilistici tanto da Mosca quanto anche in risposta da Kiev. Diversi raid nella notte hanno colpito alcune aree dell’oblast di Kharkiv – in particolare su Chuhuiv – e verso Odessa, considerata ancora zona ad altissima tensione per via dell’imminente partenza delle navi cargo cariche di grano dopo l’accordo siglato tra Russia, Ucraina, Turchia e Nazioni Unite.
Nel frattempo, l’esercito ucraino ha respinto altri tre attacchi delle truppe russe a Bakhmut, nella regione di Donetsk: «Nella direzione di Kramatorsk, bombardamenti di artiglieria sono stati registrati vicino a Raigorodok, Zakitny, Serebryanka, Verkhnyokamyansky, Vyimka, Pereizny e Bilogorivka. Il nemico ha lanciato un attacco aereo vicino a Hryhorivka. Ha tentato senza successo di saggiare le posizioni delle forze di difesa nell’area di Verkhnokamyansky. I militari ucraini hanno respinto con successo il tentativo degli occupanti di migliorare la posizione tattica nell’area di Ivano-Daryivka e hanno costretto il nemico a fuggire», si legge nel rapporto stilato stamane dallo Stato maggiore delle forze armate ucraine. Sempre da Kiev giunge poi la rivendicazione sull’attacco missilistico presso il ponte di Kherson, conquistato da mesi ormai dalle forze russe: «colpito con una raffica di razzi il ponte Antonivskiy, sul fiume Dnipro, una delle principali vie di rifornimento dei russi a Kherson e pare che i sistemi di difesa anti-missile russi non siano riusciti a intercettare i raid», fa sapere l’ufficio del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
GAS, GRANO E MEDIO ORIENTE: LA POTENZIALE TERZA GUERRA MONDIALE
È poi lo stesso leader eletto a Kiev a far notare come attualmente la situazione per la Russia, seppur in vantaggio per quanto riguarda i territori conquistati, sul fronte delle perdite non sia banale: «Per quattro mesi lo Stato russo non ha fornito ai suoi cittadini alcuna informazione, nemmeno censurata, sulle perdite del suo contingente di occupazione – ha detto Zelensky nel suo consueto videomessaggio alla nazione -. Tuttavia questo numero è già a quasi 40mila: tante le persone che l’esercito russo ha perso dal 24 febbraio. E altre decine di migliaia sono state ferite e mutilate». L’Ucraina continua a chiedere all’Occidente nuove armi e ulteriore round di sanzioni contro Mosca dopo l’annuncio di nuovi tagli al gas russo in arrivo in Europa: «la Russia sta tenendo l’Europa in ostaggio e usando il colosso energetico statale Gazprom per rendere questo inverno il più duro per i paesi europei», conclude Zelensky.
Ieri intanto l’Europa ha approvato in Consiglio Energia il piano d’emergenza fortemente “rivisitato” rispetto a quello extra-pesante lanciato dalla Presidente Von der Leyen: l’annuncio dell’Unione europea, come spiega oggi al “Sussidiario.net” Paolo Annoni, «è la prova provata che senza il gas russo l’Europa deve autoimporre un razionamento e che non c’è abbastanza gas per tutti. Oltretutto, per il momento i Paesi sono liberi di tagliare o non tagliare i consumi, su base volontaria, e solo in caso di emergenza il taglio sarebbe obbligatorio». Dal gas al grano, passando per la recessione e l’inflazione: le conseguenze della guerra in Ucraina assumono sempre più i contorni di un rischio generalizzato di terza guerra mondiale, anche senza che l’’Occidente entri effettivamente sin guerra contro la Russia. Le notizie che arrivano poi dal Medio Oriente (Iran e Siria) e dalla Cina (dove sarebbe sempre imminente il rischio guerra a Taiwan) aumentano il clima da conflitto internazionale allargato tra le forze filo-Nato e il resto del mondo: il prossimo 5 agosto a Sochi si incontreranno il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan e il suo omologo russo, Vladimir Putin. Sarà quella l’occasione cruciale per discutere di tutte le principali emergenze globali, dalla guerra in Ucraina ovviamente fino al tema del gas e del futuro del controllo geopolitico sul Medio Oriente.