IL PRESSING USA SULL’UCRAINA PER FAR FINIRE LA GUERRA

Evitare la terza guerra mondiale e interrompere la tragedia sul campo: di questo parlerebbero in maniera sempre più fitta le diplomazie di Ucraina e Stati Uniti, specie dopo il ritiro importante delle truppe russe dal Kherson. Secondo fonti qualificate del Wall Street Journal alla Casa Bianca, il consigliere alla sicurezza nazionale Jake Sullivan avrebbe suggerito al Presidente ucraino Zelensky di mostrarsi il più possibile “aperto” a possibili negoziati con la Russia. In questo modo, sottolineano ancora dagli Usa, «consentirebbe di aver maggior peso e poter fare più leva sulla controparte».



Nell’incontro avvenuto gli scorsi giorni a Kiev, Sullivan avrebbe poi raccomandato al Presidente dell’Ucraina «di iniziare a pensare a richieste realistiche e priorità per le trattative, inclusa una rivalutazione» circa l’obiettivo di Kiev «di riguadagnare la Crimea». Pochi giorni fa era stato il capo di Stato maggiore congiunto Usa, Mark Milley, a sottolineare come «Deve esserci un riconoscimento reciproco del fatto che la vittoria militare, nel vero senso della parola, forse non è realizzabile con mezzi militari, quindi e’ necessario rivolgersi ad altri mezzi».



RUSSIA-UCRAINA, LE MINACCE DI UNA TERZA GUERRA MONDIALE

Giunti al 236esimo giorno di guerra in Ucraina, il dramma dello scontro sul campo così come il rischio potenziale di una terza guerra mondiale all’orizzonte fanno da contraltare alle novità dal fronte: la liberazione del Kherson potrebbe seguire nelle prossime settimane anche quelle di Crimea e Donbass. O almeno questo è l’auspicio di Kiev: «Libereremo anche il Donbass e la Crimea», annuncia Zelensky su Telegram in risposta agli attacchi tentati da Mosca nelle ultime ore su Nikopol e Mykolaiv. Mentre permane su tutta l’Ucraina l’allarme aereo con presenti caccia russi in arrivo dalla Bielorussia, dal consigliere del presidente Mykhailo Podolyak si torna a parlare di possibili negoziati di pace, tema sui cui discuteranno nei prossimi giorni al G20 i Presidenti di Cina e Stati Uniti.



«Politicamente e psicologicamente, la Russia non è ancora matura per veri negoziati e ritiro delle truppe. Ma accadrà. Subito dopo la liberazione di Donetsk e Lugansk», spiega sui social il consigliere del Presidente Zelensky, aggiungendo come ora il sostegno in patria per Putin starebbe scemando, «Tutti dall’oligarca al calzolaio si stanno formando l’opinione che è ora di finirla». Intanto sulla situazione drammatica lasciata a Kherson dopo il ritiro delle truppe russe interviene il Presidente dell’Ucraina accusando Mosca di aver lanciato un’offensiva “da” terza guerra mondiale: «Prima di ritirarsi da Kherson le forze russe hanno distrutto tutte le infrastrutture cruciali, dalle comunicazioni all’acqua, dal riscaldamento all’elettricità. Mancano medicine e pane, che non può essere cotto nei forni perché manca l’elettricità, ma ricostruiremo tutto».

PAPA FRANCESCO: “LA TERZA GUERRA MONDIALE È GIÀ QUI”

Dal fronte militare a quello diplomatico, il conflitto in Ucraina da tempo ormai non è “solo” una questione tra Russia e Kiev: il rischio di terza guerra mondiale allargata rimane sempre vivo e secondo chi quel timore lo denunciava in tempi non sospetti, il rischio è ormai tragica realtà. Nell’omelia della Santa Messa per la sesta Giornata Mondiale dei Poveri, Papa Francesco dal Vaticano rilancia l’allarme sul conflitto internazionale: «che cosa ci sta dicendo il Signore, davanti a questa terza guerra mondiale? Che cosa ci sta dicendo il Signore? E, mentre accadono fatti di male che generano povertà e sofferenza, il cristiano si chiede: “Che cosa, concretamente, io posso fare di bene?”».

Secondo il Pontefice, la terza guerra mondiale è purtroppo già realtà davanti a noi da mesi ormai: «Oggi ognuno di noi deve interrogarsi, davanti a tante calamità, davanti a questa terza guerra mondiale così crudele, davanti alla fame di tanti bambini, di tanta gente: io posso sprecare, sprecare i soldi, sprecare la mia vita, sprecare il senso della mia vita, senza prendere coraggio e andare avanti?». Richiamando alla testimonianza di pace che è il Vangelo di Cristo, Papa Francesco conclude «accendiamo luci di speranza in mezzo alle oscurità; cogliamo, nelle situazioni drammatiche, occasioni per testimoniare il Vangelo della gioia e costruire un mondo fraterno, almeno un po’ più fraterno; impegniamoci con coraggio per la giustizia, la legalità e la pace, stando sempre a fianco dei più deboli. Non scappiamo per difenderci dalla storia, ma lottiamo per dare a questa storia che noi stiamo vivendo un volto diverso».