Il giornalista Domenico Quirico sulle pagine della Stampa ha ragionato sulle recenti dichiarazioni di Emmanuel Macron sull’Ucraina che sono state avvertite come un avvicinarsi della Terza guerra mondiale. Il presidente francese, infatti, ha parlato pubblicamente dell’ipotesi di supportare l’Ucraina con un contingente di militari, esperti o volontari, che supporto il sempre più lungo e complicato sforzo contro la Russia.



Fino ad oggi, spiega Quirico, la guerra in Ucraina era stata affrontata in Occidente come il pagamento di “qualche milioni di euro” e lo svuotamento degli “arsenali dal vecchiume”, mentre la parole di Macron, “che non può escludere di spedire soldati a combattere a fianco degli ucraini”, sancirebbero il passaggio dalla “noiosa cantilena della Terza guerra mondiale a pezzi” alla “Terza guerra mondiale e basta“. Parole, tuttavia, che secondo Quirico sono lo specchio di “una pericolosa progressione che dura da mesi” con la quale “le cancellerie d’occidente preparano le opinioni pubbliche a scavalcare il limite estremo: la necessità di scendere in campo. Per piegare la Russia rimasta putiniana bisogna passare dalla non belligeranza milionaria (armi e sostegno economico) alla belligeranza diretta”.



Quirico: “Contro Putin l’Ucraina non basta”

Sulla guerra in Ucraina, d’altronde, secondo Quirico ci si era illusi che fosse “una ‘small war‘, una guerruccia”, mentre ora è sempre più chiaro ed evidente che “è una faccenda diversa, ci sono città piene di uomini che fuggono nei rifugi ed eserciti in marcia nella steppa. La brutale aggressione russa”, riflette il giornalista, “ha restituito alla Morte il posto che da un quarto di secolo non avevamo più dinanzi ai nostri occhi di europei”.

La guerra in occidente, sottolinea Quirico, pur restando “una realtà”, era solo “uno spettacolo televisivo”. Ma nel mezzo del “sipario di mezze verità, ottimismi e bugie” è diventato chiaro che “l’Ucraina, armi o non armi, è in gravi difficoltà: dopo mesi di mutua distruzione e nulla più il fronte cambia faccia. Il bellicismo disinvolto dei due anni precedenti diventa preoccupato, allarmista, da corsa contro il tempo” e tutti stanno capendo che “per fermare Putin gli ucraini non bastano“. Così, riflette Quirico, “ci si arma e riarma, si restaurano le leve, ci si strofina con il formare nuclei di riservisti” e si completa, progressivamente, “l’entrata in guerra light, dopo aver ammorbidito le coscienze. Come era chiaro fin dall’inizio”, conclude, “con armi e denaro si poteva tenere in vita l’Ucraina non portarla alla vittoria. Per quello ci vuole la Terza guerra mondiale”.