L’ALLARME DI PAPA FRANCESCO SULL’UCRAINA: “TERZA GUERRA MONDIALE VA FERMATA, SIATE PACIFISTI”

Arriva dalla conferenza stampa sul volo di ritorno dal Bahrain il nuovo appello di Papa Francesco perché tutti si fermino davanti allo scempio della terza guerra mondiale “a pezzi”, con il rischio che si possa tramutare al più presto in conflitto nucleare: «in un secolo, tre guerre mondiali! Quella del 1914-1918, quella del 1939-1945, e questa! Questa è una guerra mondiale, perché è vero che quando gli imperi, sia da una parte che dall’altra, si indeboliscono, hanno bisogno di fare una guerra per sentirsi forti e anche per vendere le armi eh!», sottolinea il Santo Padre nel suo appello di pace. Papa Bergoglio insiste sul concetto delle armi come vera causa di questa tensione globale: «Mi hanno detto, non so se è vero o no, che se per un anno non si facessero le armi, si metterebbe fine alla fame nel mondo. L’industria delle armi è terribile. […] La guerra semina tutto questo. Per questo voi che siete giornalisti, per favore, siate pacifisti, parlate contro le guerre, lottate contro la guerra. Ve lo chiedo come un fratello».



Continuano intanto gli attacchi russi sull’Ucraina, specie sugli obiettivi energetici che mettono a rischio black out diverse città ucraine: il sindaco di Kiev Vitaliy Klitschko non esclude la possibilità di un blackout totale nella capitale ucraina a causa della mancanza di elettricità, riscaldamento, acqua. «Siamo onesti: la Federazione russa sta cercando di commettere un genocidio energetico, ma Kiev e l’Ucraina resisteranno», scrive sui social Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma aggiunge anche «il piano di protezione è semplice e prevede difesa aerea, protezione degli impianti infrastrutturali, ottimizzazione dei consumi». Al momento l’ipotesi di una evacuazione di massa dalle città più colpite dell’Ucraina è ancora esclusa dal Governo Zelensky ma andrà monitorato giorno per giorno la situazione per valutare tutti gli scenari possibili.



TERZA GUERRA MONDIALE, IL PRESSING USA SULL’UCRAINA (PER IL NEGOZIATO)

Alla vigilia delle Elezioni MidTerm negli Stati Uniti, il tema della guerra in Ucraina con il rischio pesantissimo di una “prossima” terza guerra mondiale rischia di influire molto sui risultati per il Presidente Joe Biden. Dopo le pressioni interne del suo stesso partito per provare ad avviare dei negoziati di pace tra Putin e Zelensky, oggi sul “Washington Post” viene riportato, citando fonti anonime vicine alla Casa Bianca, del pressing in corso da parte del Governo americano per convincere Kiev ad accettare di sedersi al tavolo di pace con il Cremlino. Fino ad oggi la posizione di Zelensky è irrevocabile: “sì negoziati di pace con la Russia solo con Putin deposto dal potere”. Il tentativo invece del Presidente Biden è quello di convincere Kiev a “desistere” da tale richiesta per porre però subito fine alla tragedia in corso dal 24 febbraio 2022 fino ad oggi.



Sullo sfondo delle preoccupazioni Usa, spiegano sempre le fonti al WP, la preoccupazione che il conflitto possa sfociare in una terza guerra mondiale nucleare, a cominciare dai primi effetti già devastanti per l’economia globale. Secondo la stampa Usa la proposta di Biden però «non è volta a spingere Kiev al tavolo dei negoziati, ma piuttosto per garantire che l’Ucraina mantenga il sostegno di altri Paesi i cui governi sono diffidenti in merito alla possibilità di finanziare un conflitto di lungo periodo».

RISCHIO BLACKOUT TOTALE IN UCRAINA: COSA SUCCEDE E QUALI RISCHI “VERSO” LA TERZA GUERRA MONDIALE

Un funzionario americano avrebbe detto al “Washington Post” che davanti al timore di una terza guerra mondiale, «la stanchezza in Ucraina è una realtà per i nostri partner». In tutta risposta in queste ore arriva la “replica” del Dipartimento di Stato Usa, che sottolinea come «il Cremlino continua a intensificare questa guerra. Il Cremlino ha dimostrato la sua riluttanza a impegnarsi seriamente nei negoziati anche prima di lanciare la sua invasione su vasta scala dell’Ucraina». Nella recente visita del consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan a Kiev da Zelensky, è stato ribadito il sostegno Usa contro l’invasione russa, annunciando poi un ulteriore pacchetto di aiuti per 400 milioni di dollari. Al netto delle dichiarazioni pubbliche però, le diplomazia di mezzo mondo stanno intensificando le interlocuzioni con Ucraina e Russia per cercare di evitare il più possibile un serio conflitto atomico mondiale, considerato a buon ragione il vero punto di non ritorno per la terza guerra mondiale.

Nel frattempo sul campo proseguono gli attacchi russi per respingere la controffensiva ucraina in Donbass, Crimea e Kherson: gli attacchi si stanno però concentrando in questi giorni sulle infrastrutture energetiche per mettere in ginocchio Kiev alle porte dell’inverno. Da oggi il Governo Zelensky ha disposto a rotazione a Kiev – e in altre 7 Regioni – il blackout parziale per risparmiare elettricità. Stando a quanto spiega il NYT, gli ucraini starebbero preparando nella capitale un blackout totale per far fronte agli attacchi costanti contro le strutture energetiche del Paese. «Siamo consapevoli che se la Russia continuerà con questi attacchi, potremmo perdere l’intero sistema elettrico», ha spiegato Roman Tkachuk, direttore della sicurezza del governo municipale, «Se si dovesse arrivare a quel punto inizieremo a informare i cittadini e chiederemo loro di andarsene».