RAID IN UCRAINA, SALTA LUCE A KIEV E IN 10 REGIONI: ALLARME TERZA GUERRA MONDIALE

Nel giorno in cui Kiev ha annunciato il ripristino del pieno funzionamento del riscaldamento, la Russia ha lanciato altri raid tramite droni (alcuni di fabbricazione iraniana, ndr) che rendono circa 10 regioni – compresa la Capitale dell’Ucraina – senza luce: non si ferma l’allarme di una potenziale terza guerra mondiale, come ha del resto ribadito ancora ieri Papa Francesco nella lunga intervista tv al Tg5 in vista del Natale. «Da tempo io ho parlato, stiamo vivendo la terza guerra mondiale a pezzetti. Quella dell’Ucraina ci sveglia un po’ perché è vicina, ma la Siria da 13 anni che è in guerra terribile. Lo Yemen quanto? Myanmar, dappertutto in Africa. Il mondo è in guerra. Fa soffrire tanto, fa soffrire tanto». Secondo il Santo Padre la guerra in corso in Ucraina, ma non solo, è una fondamentale e totale «pazzia. Sempre accade così, riguardo alle altre parti, è così, è così. La guerra è incominciata con Caino. Lo spirito cainista. Chi uccide per gelosia, uccide per un interesse, sai? È brutto. Adesso le conseguenze sociali, le conseguenze in tutta Europa».



Sul campo di battaglia restano i morti, i feriti e i disastri energetici in un Paese da 299 giorni in guerra contro l’invasore russo: secondo Kiev «Non c’è possibilità di accordo con la Russia» per fermare la terza guerra mondiale sul nascere, inoltre denuncia «Mosca ha ripreso attacchi con droni kamikaze iraniani». Le truppe russe occupano «posizione più vantaggiose nella regione di Donetsk in seguito a un’offensiva», fa sapere intanto il rappresentante ufficiale del Ministero della Difesa della Federazione Russa, generale Igor Konashenkov. Di contro, l’offensiva ucraina punta nuovi obiettivi al confine sul territorio russo: missili di fabbricazione Usa sono stati abbattuti ieri nella regione di Belgorod. Lo scontro insomma è sempre più aggressivo e sebbene si siano fermate quasi del tutto le battaglie sulle singole città, non mancano disastri e vittime per i rispettivi bombardamenti.



TERZA GUERRA MONDIALE: ZELENSKY CHIEDE SUMMIT DI PACE, RUSSIA ANNUNCIA TEST NAVALI CON LA CINA

Dopo essersi visto rifiutare il video durante la Finale dei Mondiali in Qatar dalla FIFA, il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha diffuso comunque il discorso che aveva preparato per ribadire l’allarme di una terza guerra mondiale all’orizzonte: «Abbiamo offerto una formula di pace al mondo. Assolutamente giusta. L’abbiamo offerta perché non ci sono campioni in guerra, non ci può essere un pareggio», spiega il n.1 del Governo dell’Ucraina, che poi chiosa «Annuncio l’iniziativa di tenere un vertice sulla formula di pace globale quest’inverno. Un vertice che unisca tutte le nazioni del mondo intorno alla causa della pace globale. Gli spalti degli stadi si svuotano dopo la partita, e dopo la guerra le città rimangono vuote». Le interazioni diplomatiche hanno però diverse difficoltà ancora oggi, specie sull’asse Russia-Usa e in generale tra i potentati dell’Occidente e quelli dell’asse Russia, Cina, Iran e Bielorussia.



«La Russia e la Cina condurranno tra il 21 e il 27 dicembre una serie di esercitazioni militari navali congiunte»: lo ha detto il ministero della Difesa russo, spiegando che le esercitazioni imminenti prevedono il lancio di missili e artiglieria nel Mar Cinese Orientale. L’obiettivo principale, ha aggiunto ancora il Ministro di Putin, è quello di «rafforzare la cooperazione navale tra Russia e Cina e mantenere la pace e la stabilità nella regione Asia-Pacifico». Mentre intanto oggi il Presidente Putin è giunto in Bielorussia per una visita all’omologo Lukashenko – con a tema le conseguenze della guerra in Ucraina – Mosca nega di voler pressare Minsk all’ingresso nell’offensiva a Kiev: detto ciò, resta l’annuncio ulteriore di «Unità militari russe effettueranno esercitazioni tattiche in Bielorussia, al confine con l’Ucraina». Non è specificato quando e dove avverranno queste manovre ma verrà reso noto nei prossimi giorni: «La valutazione finale della capacità delle unità e della prontezza al combattimento sarà data (…) una volta completate le esercitazioni tattiche dei battaglioni», ha affermato ancora il ministero della Difesa russo, citato da Interfax. Ricordiamo come la visita di Vladimir Putin arriva a 10 mesi dall’inizio dell’offensiva russa in Ucraina, lanciata da diverse località, compreso il territorio bielorusso.