RUSSIA ACCUSA UCRAINA E OCCIDENTE SULLA “BOMBA SPORCA”: IL RISCHIO DI TERZA GUERRA MONDIALE NON SI FERMA
Una terza guerra mondiale a “pezzi” e la tensione è sempre più alle stelle: la guerra che imperversa in Ucraina, le minacce della Russia, i tentennamenti della Cina nella moral suasion con la Russia, gli scambi sempre più pericolosi di missili balistici tra Corea del Nord e Sud Corea. Lo scontro militare e geopolitico a livello mondiale non aveva mai raggiunti picchi tali dai tempi della guerra fredda: forse ancora peggio, essendoci oggi diversi “piani” di scontro con più attori in campo allo stesso tempo e non solo la semplificazione “Occidente-Oriente” come poteva essere anche nel recente passato. Bombardamenti e avanzate sul campo in Ucraina continuano ogni giorno, sebbene con “risparmio” di munizioni da parte di Mosca giunti al 253esimio giorno consecutivo di guerra.
Torna poi lo scambio di accuse pesantissime tra Kiev e Mosca circa il presunto uso di una prossima “bomba sporca” (esplosivo e radioattivo nello stesso ordigno, ndr): «Kiev sta preparando una “bomba sporca” non senza la partecipazione dell’Occidente e la situazione si trasformerà in un disastro se non verrà fermata», lo dice segretario del Consiglio di sicurezza russo Nikolaj Patrushev. Dalla Nato invece si dicono convinti che queste dichiarazioni possano essere un pericoloso “precedente” per potersi poi difendere qualora saranno una “bomba sporca” dovesse realmente esplodere sul campo in Ucraina. Sempre dalla Russia proviene poi l’accusa molto pesante all’Occidente circa un coinvolgimento attivo per l’esplosizione del gasdotto Nord Stream: «Il fatto che il 26 settembre l’allora premier Liz Truss, un minuto dopo l’esplosione al gasdotto Nord Stream abbia scritto al segretario di Stato Usa Antony Blinken un messaggio con il testo “tutto è fatto”, conferma il coinvolgimento della Marina britannica nell’attacco al Nord Stream», rilancia ancora Patrushev.
USA: “TRUPPE IN POLONIA A LUNGO”. SALE TIMORE DI TERZA GUERRA MONDIALE TRA LE COREE
Lo scambio di accuse reciproche sulla pericolosità di una terza guerra mondiale – lanciato tra Russia e Ucraina – non si ferma alla “sola” bomba sporca: «La centrale di Zaporizhzhia è già parte integrante della Russia», spiega Il responsabile russo della città di Energodar Alexander Volga nell’annunciare l’imminente passaggio dell’impianto nucleare sotto la piena giurisdizione di Mosca. Dall’Ucraina invece si accusano continui attacchi e sabotaggi della medesima centrale da parte delle forze russe: «La centrale nucleare di Zaporizhzhia è completamente scollegata dal sistema elettrico ucraino: le ultime due linee di comunicazione dell’impianto con il sistema elettrico ucraino sono state danneggiate. La centrale è in modalità di blackout completo. Nove generatori diesel sono in funzione», accusa la Società nazionale ucraina per la produzione di energia nucleare Emergoatom.
La minaccia di una potenziale terza guerra mondiale atomica futura resta il motivo principale secondo cui, fronte Stati Uniti, le truppe Nato e Usa devono rimanere per diverso tempo a presidiare le zone “limitrofe” ai confini russi. Lo ha detto direttamente il Presidente americano Joe Biden nell’ultimo dispaccio dalla Casa Bianca: «le truppe Usa che sono state inviate dopo l’inizio della guerra in Ucraina a difesa del fianco est della Nato rimarranno in Polonia e in altri Paese dell’alleanza ancora molto a lungo». A chi chiedeva agli Usa di poter iniziare a mediare per disinnescare la terza guerra mondiale, l’attualità ci dice che l’eventualità resta ancora piuttosto remota: se poi si allarga l’orizzonte e si va ancora più ad est dell’Ucraina, troviamo il conflitto latente tra le Coree giunto ormai ad una “ebollizione” piuttosto inquietante. È continuato nelle scorse ore infatti il lancio di missili balistici (anche se in maniera ridotta rispetto ai test di ieri, ndr) tra Nord e Sud, con il Giappone che fa scattare l’allarme bloccando tutti i treni superveloci per paura di ripercussioni sul proprio territorio: «sono intollerabili le azioni del regime di Pyongyang», denuncia il Premier giapponese Fumio Kishida. Anche qui la diplomazia internazionale – al netto delle raccomandazioni formali di “raffreddare gli animi” lanciate da Russia e Usa ai rispettivi partner – fatica a trovare il modo di affrontare un potenziale conflitto inserito nel contesto internazionale di una “terza guerra mondiale a pezzi”.