RISCHIO TERZA GUERRA MONDIALE: LO SCONTRO SULLA “BOMBA SPORCA”

È durissima la risposta dell’Occidente assieme all’Ucraina in merito alla “minaccia” denunciata ieri dalla Russia sulla possibilità di una «bomba sporca» che Kiev sarebbe pronta a lanciare contro i filo-russi nel Donbass. L’orizzonte è sempre il medesimo purtroppo, quello del rischio continuo di una terza guerra mondiale che allarghi ancora di più i cordoni del conflitto tra Ucraina e Russia, giunto ormai al 243esimo giorno di scontri sul campo. «Prevediamo possibili provocazioni militari da parte dell’Ucraina con l’uso di una bomba sporca», aveva attaccato ieri il Ministro della Difesa di Putin, Serghei Shoigu, nella sua telefonata con l’omologo francese Sebastien Lecornu. La controffensiva delle forze ucraine nel Donbass viene “motivata” da Mosca per la dura repressione lanciata dai cieli con la pioggia di bombardamenti russi sul Donetsk di queste ultime ore.



Oggi arriva però la replica a distanza prima dell’Ucraina e poi del “cordone” filo Nato Francia-Inghilterra-Usa: «Non esiste una ‘bomba sporca’. Sono solo sporchi tentativi di giustificare il genocidio con una nuovo falsità», scrive sui social Mykahilo Podolyak, consigliere di Zelensky. Ricordiamolo, la bomba sporca è di fatto un’arma radiologica costituita da esplosivo “normale” e materiale radioattivo, dagli effetti devastanti. Kiev ricaccia indietro l’accusa, sostenuta però anche dalle cancellerie francesi, inglesi e americane: «Nessuno si lascerebbe ingannare se Mosca intensificasse il conflitto in Ucraina utilizzando il pretesto dell’uso da parte di Kiev di una “bomba sporca”», scrivono in una nota congiunta i Ministeri degli Esteri di Parigi, Londra e Washington, aggiungendo «respingiamo le accuse palesemente false della Russia secondo cui l’Ucraina si starebbe preparando a usare una bomba sporca sul proprio territorio».



RUSSIA-UCRAINA E CINA-TAIWAN: IL 2023 L’ANNO DELLA TERZA GUERRA MONDIALE?

Lo scontro è totale e le speranze di una possibile, iniziale, diplomazia di pace si allontanano sempre di più: la terza guerra mondiale è davvero all’orizzonte e servirà l’impegno di tutti per evitare evoluzioni nefaste, come annunciato ieri dall’allarme di Lukashenko. «Tutti hanno smesso da tempo di avere paura della Russia. Sono deboli codardi che sognano di negoziare per fermare il loro collasso. Tutto il mondo lo sta vedendo. Non ci saranno negoziati», ha intimato il responsabile dell’Ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Andriy Yermak. Lo spazio è minimo e l’incontro oggi in Vaticano tra il Presidente francese Emmanuel Macron e Papa Francesco proverà ad approfondire quali potrebbero essere i canali negoziali per far tornare un briciolo di dialogo tra Russia e Ucraina, tra Putin e il resto dell’Occidente.



Ma non è solo la Russia a terrorizzare l’orizzonte futuro della geopolitica e i timori di una terza guerra mondiale: nel 2023, secondo i canali diplomatici di Usa e Taiwan, potrebbe esplodere una vera terza guerra mondiale qualora la Cina dovesse dar seguito all’impegno preso dal neo-nominato Presidente Xi Jinping. Il leader comunista appena riconfermato dal XX Congresso del PCC non lo ha nascosto: Pechino provvederà a far suo il territorio che rivendicano di diritto, «Risolvere la questione di Taiwan è un affare del popolo cinese e spetta al popolo cinese decidere. Insistiamo sulla prospettiva di una riunificazione pacifica con la massima sincerità e i nostri migliori sforzi, ma noi non prometteremo mai di rinunciare all’uso della forza e ci riserveremo di prendere tutte le misure necessarie soprattutto in risposta alle forze esterne. La riunificazione completa della nostra madrepatria deve essere realizzata e sarà sicuramente realizzata». Qualora la Cina dovesse realmente attaccare Taipei, a quel punto gli Stati Uniti dovrebbero intervenire in soccorso militare all’alleata Taiwan e allora sì che la terza guerra mondiale sarebbe realmente sdoganata.