LA RUSSIA BOMBARDA KIEV E ALTRE CITTÀ DELL’UCRAINA: “RISPOSTA AL TERRORISMO SUL PONTE KERCH”
Più di sette mesi dopo l’inizio della guerra in Ucraina, la tensione nel conflitto tra Russia e Kiev prende un’improvvisa accelerata che rischia di avvicinare ancor di più lo “spauracchio” di una terza guerra mondiale (con pure minacce atomiche connesse). Nel 229esimo giorno di guerra è Kiev a ritrovarsi sotto le bombe con violenza brutale che forse ancora non s’era vissuto appieno nella capitale dell’Ucraina: come spiegato dallo stesso Vladimir Putin, la Russia ha deciso di bombardare fin dalle prime ore della mattina la capitale Kiev, ma anche Dnipro, Leopoli, Mykolaiv, Kherson e Zaporizhzhia. «La risposta di Mosca sarà dura se l’Ucraina continuerà a compiere attacchi terroristici sul territorio russo»: il riferimento del leader Cremlino è diretto al raid ucraino contro il ponte Kerch che collega la Crimea e la stessa Russia, avvenuto negli scorsi giorni.
«Questa mattina – ha detto ancora Putin -, su suggerimento del ministero della Difesa e secondo il piano dello Stato maggiore russo, è stata lanciata una massiccia offensiva aerea, marittima e terrestre ad alta precisione e a lungo raggio contro impianti energetici, di comando militare e di comunicazione dell’Ucraina»: i raid con missili russi sono giunti fino nel centro di Kiev, colpendo aree che ancora non erano state toccate dall’inizio della guerra lo scorso 24 febbraio 2022. Almeno 11 morti e 64 feriti, con migliaia di cittadini ucraini nascosti nei sotterranei della metropolitana per ripararsi dalle bombe. L’allerta aerea a Kiev si è conclusa dopo sei ore, ma le sirene stanno di nuovo suonando nel pomeriggio per un possibile attacco aereo. «Alte colonne di fumo sono state viste nel centro della città. Tra gli obiettivi colpiti c’è anche un parco giochi per bambini. Inoltre sono stati danneggiati l’edificio della Filarmonica e i musei Khanenko e Shevchenko», ha scritto su Telegram Oleksandr Tkachenko, ministro della Cultura.
RISCHIO TERZA GUERRA MONDIALE, L’ALLARME DI PAPA FRANCESCO: “L’UMANITÀ È IN PERICOLO”
Immediate le reazioni internazionali all’intensificarsi brutale della guerra in Ucraina: convocato d’urgenza domani il G7 in videoconferenza, con il timore della comunità internazionale che la dura replica della Russia contro il Governo di Kiev possa generare un conflitto ancora più su ampia scala rispetto a quanto già non avvenuto fino ad oggi. «Stanno cercando di distruggerci e spazzarci via dalla faccia della terra», ha spiegato il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, uscito dall’ufficio-bunker nel centro di Kiev. «I raid russi su Kiev e altre città ucraine – denuncia il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres – rappresentano un’altra inaccettabile escalation della guerra di cui, come sempre, i civili pagano il prezzo più alto».
Sebbene siano stati abbattuti 43 degli 94 missili lanciati sulle varie città ucraine, la controffensiva di Kiev è riuscita a contenere ben poco della potenza da fuoco di Mosca in quello che è risultato forse la peggior giornata dall’inizio della guerra. «Il nemico ha usato droni iraniani, modello Shahed-136, lanciati dal territorio della Bielorussia e contemporaneamente dalla Crimea occupata», si legge in una nota dell’esercito ucraino apparso oggi su Facebook. «Ho appena parlato con il ministro Kuleba per ribadire il sostegno americano all’Ucraina dopo gli orribili attacchi del Cremlino di questa mattina. Continueremo a fornire assistenza economica, umanitaria e di sicurezza in modo che l’Ucraina possa difendersi e prendersi cura della sua gente», ha twittato il Segretario di Stato Usa Antony Blinken, mentre il Presidente Biden ha condannato le atrocità messe in campo dalla Russia di Vladimir Putin contro l’Ucraina. Sulla stessa linea praticamente tutte le cancellerie europee, Italia compresa: il presidente francese Emmanuel Macron indica un «cambiamento profondo della natura di questa guerra», mentre dalla Russia il vicepresidente del Consiglio di sicurezza Russia, Dmitry Medvedev, minaccia «questo è solo l’inizio, ci saranno altri attacchi se l’Ucraina non si fermerà». Il Presidente della Bielorussia Lukashenko ha annunciato che le truppe di Minsk si schiereranno assieme a quelle russe, con il rischio che l’escalation militare e geopolitica possa a questo punto essere di difficile sospensione. «Come ben sapete – ha detto Papa Francesco ad un gruppo di ragazzi arrivati in Vaticano dal Belgio – stiamo attraversando momenti difficili per l’umanità, che è in grande pericolo. Questo è vero: siamo in grave pericolo». Il Santo Padre richiama la Chiesa a professarsi sempre a favore della pace tra Russia e Ucraina: «siate artigiani di pace intorno a voi e dentro di voi; ambasciatori di pace, affinché il mondo riscopra la bellezza dell’amore, del vivere insieme, della fraternità, della solidarietà». Nella giornata di domenica, durante l’Angelus, Papa Francesco ha ricordato quanto avvenuto 60 anni fa con la crisi dei missili a Cuba: «Non possiamo dimenticare il pericolo di guerra nucleare che proprio allora minacciava il mondo. Perché non imparare dalla storia? Anche in quel momento c’erano conflitti e grandi tensioni, ma si scelse la via pacifica».