RUSSIA ESCLUDE NEGOZIATI PER EVITARE TERZA GUERRA MONDIALE

Il Presidente russo Vladimir Putin ha fatto sapere che per il momento non firmerà il decreto di fine mobilitazione per l’esercito russo, aumentando quel senso di “stallo” e “freno” alla diplomazia che avrebbe potuto portare a potenziali negoziati di pace ‘anti’ terza guerra mondiale. 286 giorni di conflitto tra Ucraina e Russia ancora non sono bastati per trovare un appiglio possibile per interrompere le ostilità: non solo, Mosca – almeno nell’immediato – «non vede prospettive per i colloqui di pace in Ucraina; la Russia deve raggiungere gli obiettivi dell’operazione militare speciale e questo sarà fatto», spiega il portavoce del Cremlino Peskov.



Mosca ha richiesto ufficialmente una nuova riunione del consiglio di sicurezza Onu per il 9 dicembre dopo il fitto scambio di raid contro il territorio ucraino che ha scatenato la dura risposta di Kiev con fitti attacchi con drone su obiettivi miliari russi in territorio della Federazione. Da Zaporizhzhia a Kherson fino a Kramatorsk e l’area sotto controllo ucraino del Donbass: i bombardamenti non si fermano e il timore per un’escalation verso una reale terza guerra mondiale purtroppo ancora non viene scongiurato.



ALLERTA MISSILE MOLDAVIA E RAID IN UCRAIN: IL RISCHIO DI UNA TERZA GUERRA MONDIALE

Ieri Mosca ha accusato Kiev di aver colpito due delle sue basi aeree con i droni, precisando che non ci sono state vittime, ma anche oggi un altro attacco con drone dall’Ucraina ha colpito un aeroporto nella regione russa di Kursk. Secondo il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine – che continua a richiedere l’intervento dell’Occidente per scongiurare una terza guerra mondiale “inevitabile” se si prosegue in questo modo – nella sola giornata di ieri la Russia «ha lanciato sul territorio ucraino missili del tipo Kh-101, Kh-555, Kh-22, Kh-59, Kh-31P e Kalibr nel corso di 17 raid aerei: 70 missili in totale, di cui più di 60 sono stati abbattuti dalle forze di Kiev».



Inoltre, sempre ieri un missile è stato ritrovato sul territorio della Moldavia vicino al confine ucraino: oggi Chisinau ha alzato il livello di allerta generale sul proprio territorio, con la tensione internazionale alle stelle per il timore di ripetere le ore convulse seguite al missile caduto in Polonia circa un mese fa. In giornata Zelensky ha visitato Sloviansk a circa 40 chilometri da Bakhmut, in Donbass, ribadendo il pericolo forte di una potenziale terza guerra mondiale: nel video il presidente ucraino appare all’ingresso della città e saluta «dal profondo del cuore i militari» del suo paese, in occasione della Giornata delle Forze Armate di oggi 6 dicembre. Se la diplomazia internazionale dovesse riuscire a convincere Kiev e Mosca ai negoziati di pace contro l’allarme di una terza guerra mondiale, il Presidente francese Emmanuel Macron garantisce oggi da Tirana che «ci saranno delle discussioni territoriali sull’Ucraina, che apparterranno agli ucraini».