UCRAINA-RUSSIA, LA PACE SI COMPLICA ANCORA: RISCHIO TERZA GUERRA MONDIALE

«Per ora non ci sono le condizioni per la pace in Ucraina»: a pochi giorni dal doppio piano di pace presentato da ONU e Cina – col duplice obiettivo di interrompere il conflitto in Ucraina ed evitare di innescare una terza guerra mondiale totale – le parole del portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov, segnano una nuova pietra tombale sulle ipotesi di negoziato. Quantomeno per il momento: parlando con i cronisti al Cremlino, il portavoce spiega che infatti che “l’operazione militare speciale” continua ma che la Russia «sta considerando attentamente la proposta cinese per una soluzione negoziata del conflitto i cui dettagli dovranno essere oggetto di un’analisi approfondita».



Dopo l’incontro tra Putin e Wang Yi l’interlocuzione tra Pechino e Mosca si è fatta alquanto più fitta, anche se a livello internazionale il “piano di pace cinese” non è stato accolto da tutti in maniera positiva: se Zelensky infatti aveva quantomeno aperto i battenti per un dialogo potenziale con il Governo comunista di Pechino, Biden ha subito chiuso l’opzione dicendo «se un piano di pace piace a Putin allora non è buono». Mosca invece ritiene che «Qualsiasi tentativo volto a produrre un piano che avvii il conflitto su un percorso di pace merita attenzione. Consideriamo il piano dei nostri amici cinesi con grande attenzione», spiega ancora Peskov, aggiungendo «Per quanto riguarda i dettagli, dovrebbero essere oggetto di un’analisi approfondita, tenendo conto degli interessi delle parti, molto diverse. Questo è un processo molto lungo. Ripetiamo ancora una volta – ha concluso il portavoce del Cremlino – che per ora non vediamo i presupposti per avviare la questione lungo un tragitto di pace. L’operazione militare speciale continua. Ci stiamo muovendo verso il raggiungimento degli obiettivi che ci siamo prefissati». Mentre Kiev aveva affermato nelle ultime ore di credere nella controffensiva in primavera per provare a riprendere la Crimea, la Russia fa muro: «Il ritorno della Crimea all’Ucraina è impossibile perché è una parte integrante della Russia», conclude Peskov dal Cremlino.



TERZA GUERRA MONDIALE TRA CINA E USA SU (QUASI) TUTTI I FRONTI

Mentre l’ex presidente russo e attuale vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev continuava ad evocare il rischio di una terza guerra mondiale per il grado di scontro fra Occidente e Russia in Ucrainacontinuare a pompare armi verso il regime neofascista di Kiev e bloccare ogni possibilità di rilanciare i negoziati, non volendo capire che i loro obiettivi portano ovviamente a un fiasco totale. A una sconfitta per tutti. A un Incidente. All’apocalisse. In cui ci si potrà scordare per secoli la vita precedente, finché le macerie non cesseranno di emettere radiazioni»), lo scontro sul campo di battaglia resta purtroppo attivo. Nella notte nuovi attacchi della Russia con droni Shahed di fabbricazione iraniana: «14 aerei senza pilota sono stati lanciati da nord verso il territorio ucraino. Di questi 11 sono stati distrutti dalle forze di difesa aerea», fanno sapere da Kiev.



Se persiste dunque sul campo lo scontro fra Putin e Zelensky, non è molto più serena la situazione che si vive sull’asse Cina-Usa proprio sul destino della guerra in Ucraina: sebbene sia Pechino che Washington si dicano contrari ad ogni possibile escalation da terza guerra mondiale, le forniture di armi rappresentano al momento il terreno di scontro più acceso. «Mentre gli Stati Uniti intensificano i loro sforzi per inviare armi ad una delle parti in conflitto, con il risultato di una guerra infinita, continuano a venir diffuse false informazioni su fornitura di armi da parte della Cina alla Russia», attacca la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, accusando anche gli Stati Uniti di «cogliere l’opportunità di sanzionare società cinesi senza motivo: questo è apertamente bullismo e doppio standard». La dura nota di Pechino arriva dopo il monito alzato ieri dagli Stati Uniti, con il consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan: «Dalla nostra prospettiva, in effetti, questa guerra rappresenta una vera complicazione per Pechino e Pechino dovrà prendere le sue decisioni su come procedere, se fornire assistenza militare, ma se sceglierà questa strada, questo comporterà costi reali per la Cina». Dalla Casa Bianca il messaggio è chiaro: «non stiamo rivolgendo solo dirette minacce, stiamo spiegando quello che è in gioco e le conseguenze e come le cose potranno evolvere, lo stiamo facendo in modo chiaro e specifico a porte chiuse». La Cina smentisce e parla di fake news in merito alle possibili armi inviate/da inviare alla Russia nelle prossime settimane-