NEGOZIATI PER EVITARE LA TERZA GUERRA MONDIALE, RUSSIA APRE AL VATICANO (MA SENZA L’UCRAINA)
Dopo i ripetuti appelli lanciati dal Vaticano e da Papa Francesco per ristabilire la pace davanti alla “terza guerra mondiale a pezzi”, la Russia di Putin risponde “presente” ma detta subito una condizione per sedersi al tavolo delle trattative: «Il Cremlino accoglie con favore la possibilità di una mediazione da parte del Vaticano tra Mosca e Kiev», spiega il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov, ma aggiunge anche che la posizione dell’Ucraina «la rende al momento impossibile», in quanto sono contrari. Eppure anche oggi nell’intervista a “Il Giornale”, Monsignor Paul Richard Gallagher (Segretario per i Rapporti con gli Stati) ha rilanciato l’offerta di mediazione attuata dal Santo Padre: «La Santa Sede e il Papa in persona sono sempre stati disponibili dall’inizio della guerra ma finora non c’è stata una risposta concreta. Nonostante ciò, la Santa Sede rimane sempre a disposizione. E se fosse opportuno e necessario offrire gli spazi del Vaticano, come abbiamo fatto anche nel passato, credo che il Santo Padre accoglierebbe molto positivamente questa idea, se la domanda arrivasse dalle due parti, con tutte le buone intenzioni e con uno spirito di ricerca della pace, del dialogo e soprattutto se c’è la volontà di mettere fine a questa terribile guerra».
Lo stesso Mons. Gallagher sottolinea come i rapporti con Mosca siano buoni anche se potrebbero funzionare molto meglio: «Manteniamo i normali rapporti diplomatici tramite un nunzio apostolico a Mosca e un ambasciatore della Federazione Russa presso la Santa Sede. E dobbiamo dire che questi canali funzionano, anche soprattutto nel caso dello scambio dei prigionieri, grazie agli appelli che fa il Papa a favore dei soldati. Però oltre a questo non c’è stato un granché con Mosca. C’è stato più scambio con le autorità ucraine negli ultimi tempi». Lo spazio per la pace e per fermare la terza guerra mondiale è minimo ma comunque esistente, avverte allarmato il diplomatico del Vaticano: «C’è sempre tempo per la pace, questo è il desiderio più profondo della gente, soprattutto di questi due popoli in conflitto. Però il dialogo, il negoziato richiede molto coraggio! Ultimamente il cardinale Parolin celebrando una messa per la pace ha detto che è quasi necessario un miracolo! Ecco, serve un impegno spirituale a favore della pace».
RISCHIO TERZA GUERRA MONDIALE, NATO: “AL FIANCO DELL’UCRAINA PER IL TEMPO NECESSARIO”
«Sappiamo che i terroristi stanno preparano nuovi attacchi e che, finché avranno i missili, non si fermeranno. La prossima settimana può essere dura come quella passata. Le nostre Forze di Difesa si stanno preparando. Tutto lo Stato si sta preparando. Elaboriamo tutti gli scenari, anche con i partner»: lo ha detto stamane su Telegram il presidente ucraino Volodymir Zelensky, ribadendo il rischio di una seria terza guerra mondiale all’orizzonte se l’Occidente non deciderà di fermare anzitempo la Russia di Vladimir Putin. L’invito di Kiev ai propri cittadini – nel giorno in cui vengono attivate interruzioni di corrente di emergenza in tutta l’Ucraina per risparmiare il più possibile dopo gli attacchi russi alle strutture energetiche del Paese – è quello di «prestare attenzione agli allarmi aerei durante la settimana. Insieme e aiutandoci a vicenda supereremo anche questa sfida di guerra: questo inverno, questo tentativo della Russia di usare il freddo contro le persone».
Anche dal sindaco di Kiev VitalIy Klitschko, dopo aver annunciato il ritorno dell’energia elettrica nelle case di Kherson dopo la fuga dei russi, giunge l’allarme sul rischio ancora presente di una terza guerra mondiale effettiva lanciata dal Cremlino: «Dobbiamo essere pronti a vari scenari e non escludo lo scenario peggiore. In quel caso non ci sarà un’evacuazione completa, forse parziale, ma non si può chiamare evacuazione. Si tratta di un trasferimento temporaneo di alcune categorie di persone in periferia, dove potrebbero essere disponibili servizi. Il nemico intende continuare a compiere insidiosi attacchi alle infrastrutture del Paese per intimidire gli ucraini con l’oscurità e il freddo». Dalla Nato giunge un nuovo messaggio di vicinanza e solidarietà per l’Ucraina, anche se il tema di maggiori armi resta ancora un punto di distanza tra Occidente e Zelensky: «La Nato continuerà a stare al fianco dell’Ucraina per il tempo necessario. Il presidente Putin sta fallendo in Ucraina. E risponde con ancora maggiore brutalità. Con ondate di attacchi missilistici sulle città e le infrastrutture civili. Privando gli ucraini di riscaldamento, corrente, cibo. Un orribile inizio di inverno per l’Ucraina», conclude il segretario generale Jens Stoltenberg.