LO SCONTRO RUSSIA-USA SULLA GUERRA IN UCRAINA: RISCHIO TERZA GUERRA MONDIALE

Mentre lo scontro sul campo di battaglia in Ucraina prosegue, il rischio di una terza guerra mondiale resta il punto dirimente delle frenetiche attività diplomatiche internazionali: nel 245esimo giorno di guerra in Ucraina proseguono i bombardamenti sul Donbass e anche nell’area di Dnipro mentre i tentativi della controffensiva ucraina restano presenti seppur con ridotta “velocità” rispetto alle settimane passate. Mentre Kiev ribadisce come non possano esistere dei negoziati di pace con la Russia finché rimarranno con la “pistola alla tempia” (intervista di Zelensky al “Corriere della Sera”, ndr), il tema odierno dello scontro è tutto sull’asse Usa-Russia a partire dall’invio di truppe americane sul confine tra Romania e Ucraina per presidiare le attività di Mosca.



«L’Ucraina è diventata uno strumento della politica estera degli Usa e ha praticamente perso la propria sovranità», attacca il Presidente russo Vladimir Putin citato dalle agenzie di Stato. Il suo portavoce al Cremlino Dmitri Peskov ha ribadito ancora come «Lo schieramento da parte degli Usa della 101esima divisione aerotrasportata in Romania, annunciata nei giorni scorsi, aumenta i pericoli per la Russia e non porta a un rafforzamento della stabilità». La risposta indiretta da Washington arriva sul fronte della “bomba sporca” di cui Mosca continua ad accusare l’Ucraina di possibili utilizzi nei prossimi giorni: «Se la Russia impiega una bomba sporca o altro tipo di armi nucleari in Ucraina, ci saranno conseguenze», ha detto il portavoce del Pentagono Pat Ryder non rispondendo a tono alle accuse russe sulla presenza di soldati americani al confine con la Romania.



PAPA-MACRON, LA TERZA GUERRA MONDIALE E LA LINEA “DURA” DI BIDEN

Il tema della terza guerra mondiale “a pezzi” è però ineludibile ed emerge ancora nel dibattito della comunità internazionale davanti all’apparente “infinita” guerra in corso tra Russia e Ucraina: la novità di questi giorni è rappresentata dalla figura di Papa Francesco e dall’asse diplomatico con Emmanuel Macron. Come abbiamo raccontato in questo focus, nel recente dialogo tra i due leader il Presidente francese ha “candidato” il Santo Padre come potenziale attore protagonista di una mediazione effettiva tra Putin e Biden per far fermare del tutto il conflitto atroce in Ucraina. Durante il convegno sulla pace organizzato ieri dalla Comunità di Sant’Egidio al Colosseo, Papa Francesco lo ha detto con chiarezza: «Quest’anno la nostra preghiera è diventata un ‘grido’, perché oggi la pace è gravemente violata, ferita, calpestata: e questo in Europa, cioè nel continente che nel secolo scorso ha vissuto le tragedie delle due guerre mondiali. Oggi siamo nella terza guerra».



La preghiera e il dialogo come uniche forme valide per non soffiare sul fuoco della terza guerra mondiale e per cercare di far “ragionare” i protagonisti del conflitto: «Disinneschiamo i conflitti con l’arma del dialogo», ribadisce il Santo Padre dando forma a quel tentativo di dialogo a distanza tra Mosca e Washington. Il Cremlino si è detto disponibile alla proposta di Macron di un dialogo “a tre” Putin-Biden-Papa Francesco ma provocatoriamente chiede cosa potrebbe pensarne Zelensky di una posizione del genere. In questo senso il Presidente degli Stati Uniti, nonostante l’appello di parte del suo partito ad intavolare subito un negoziato di pace con Mosca, tira dritto seguendo la linea “dura” contro la Russia: «Gli Usa continuano a fornire assistenza a Kiev, a dare ciò di cui ha bisogno sul terreno, spetta a Zelensky decidere se e quando negoziare», ha spiegato la portavoce di Biden, Karine Jean-Pierre.